Chi posta messaggi molesti e fastidiosi sul web oppure tramite posta elettronica senza dichiarare la propria identita' reale, incorrera' in un reato federale, punito con multe pecuniarie e con la reclusione fino a due anni.
Il precetto e' stabilito nel Violence Against Women and Deparment of Justice Reauthorization Act del 2005, trasformato in legge negli scorsi giorni. Secondo una sezione della legge, chiunque usa la rete Internet in anonimato, con la intenzione di molestare, abusare e dar fastidio a un altro navigatore puo' incorrere nella violazione della legge federale sulle comunicazioni.La notizia potrebbe finalmente fare da deterrente contro le innumerevoli forme di comunicazioni non desiderate che si moltiplicano in rete, ma in realta' moltissimi criticano fortemente una disposizione che e' troppo vaga per essere applicata.
Il termine inglese ' annoy ' e' talmente vasto e soggettivo che una cosa che puo' dar fastidio a una persona puo' non farlo a un'altra. Cosi' si esprime Mary Johnson, consulente legale della ACLU (American Civil Liberties Union).
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