«Il Sessantotto? Questo non è il tempo dei sogni, ma della sopravvivenza»
«Siamo la generazione low cost, prezzi di saldo per i nostri diplomi».
«I nostri genitori hanno lottato per inserirsi in una società più giusta. Non possiamo chiedere altri sacrifici perché ci mantengano a vita»
«Ci prendono per rivoluzionari o per anarchici con il mito del Sessantotto, un mito appunto incollato ad ogni forma di protesta. È ridicolo. I problemi sono altri, molto più concreti: con un contratto precario, non puoi nemmeno sposarti. I miei genitori hanno vissuto in una Francia felice, avevano speranze nel futuro. Davanti a noi c'è solo buio».
Ho sempre avuto una sorta di "antipatia" verso i francesi ma ora...lasciatemelo dire...sono stati dei grandi.
E' incredibile come in un presente dove i governi hanno preso ormai coscienza dello stato di "amorfismo" della popolazione a cui vengono dettate leggi sul lavoro fino a poco tempo fa impensabili ecco ora...arriva la Francia e dice:"No, un momento!! Dobbiamo fermarci un attimo a ragionare!!"
I commenti riportati sopra sono di ragazzi, universitari e non, che hanno partecipato alle proteste di questi giorni.
Il commento che mi ha più colpito è stato: «Noi giovani francesi non vogliamo finire come italiani e spagnoli. Fino a trent'anni a casa con i genitori»
Già, questa è la realtà del "nuovo lavoro", del precariato a tutti i costi e deo conseguenti stipendi "da fame".
Mi sento di dire che l'Italia è in una situazione delle peggiori in Europa soprattutto con l'avvento della legge Biagi.
Biagi, già, l'uomo assassinato vigliaccamente, stupidamente, orrendamente dalle Brigate Rosse e preso dal governo, scusate ma questa la devo dire, come pretesto per rendere la legge sul lavoro "INTOCCABILE" (bastardi anche sui morti dovete speculare). Purtroppo in questa situazione nessuno si è sentito il coraggio o la viltà di protestare "giustamente" per questa legge dato il clima di lutto e rispetto verso la persona.
Credo che prima o poi dobbiamo prendere coscienza della nostra situazione come stanno facendo i francesi e ricordarci che i diritti sul lavoro sono stati raggiunti grazie a decenni di sacrifici dei nostri padri
Uff...non so...sono stato un po' duro ma la dovevo dire
