Peter Gabriel eletto «Uomo della pace 2006»

[Aragorn]

È Peter Gabriel «uomo della pace 2006»: in occasione del settimo Summit dei premi Nobel per la pace, lo storico fondatore del gruppo musicale dei Genesis, ha ricevuto questa mattina nell'Aula Giulio Cesare in Campidoglio la statuetta 'Dafne della pacè realizzata da Mortet alla presenza del sindaco di Roma Walter Veltroni, di Lech Walesa, di monsignor Carlos Filipe Belo, di Mairead Corrigan Maguire.

Grande assente Mikhail Gorbachev che ha però fatto giungere un messaggio: «Come dice un antico proverbio 'l'uomo propone e il Signore disponè è accaduto che i medici non mi permettano di venire al summit ma questo non vuole dire che io sia escluso dalle attività. È stato svolto un enorme lavoro sono sicuro - ha proseguito l'ex presidente russo - che i documenti che pensavano di elaborare tutti insieme corrisponderanno completamente alle esigenze dei nostri tempi e serviranno alla nostra causa comune». Gorbachev ha voluto anche fare le sue personali congratulazioni a Peter Gabriel che «è conosciuto in tutto il mondo per le sue attività in favore della pace e dei diritti umani: lui usa la musica, linguaggio universale, per costruire la conoscenza tra le culture della quale abbiamo bisogno forse oggi più che in altri tempi della storia».

Prendendo la parola dopo l'esibizione della giovane compagnia musicale 'Banda rusticà formata da 45 ragazzi tra i 16 e i 19 anni delle periferie della Capitale, il sindaco Veltroni ha sottolineato come «nella cultura e nell'arte di Peter Gabriel vi sia una grandissima forza, quella di affermare valori e messaggi che parlino al cuore dell'umanità: lo ha fatto dando voce a grandi battaglie di libertà». Anche Walesa ha ricordato l'opera del musicista inglese, «un modello in questa epoca di ricerca del nuovo».

L'importante riconoscimento è stato assegnato all'artista britannico per il suo grande contributo e per il suo impegno in favore dei diritti umani e per la pace: «È il premio più significativo della mia vita», ha detto Peter Gabriel sottolineando come «nel 1988 mi sono accorto delle grandi sofferenze in cui molti vivevano nel mondo. Più divento grande e più credo nel valore dell'istruzione: se fosse possibile distribuirla gratuitamente magari on line e con il cellulare potremmo far arrivare a tutti questa istruzione. Io sono ancora così ingenuo - ha continuato - da credere nella bontà del genere umano bisogna trovare qull'elemento magico confinato nella profondità del cuore dell'uomo per trasformare dati in informazione, informazione in conoscenza, conoscenza in saggezza e quindi - ha concluso Peter Gabriel - le guerre nella pace».

Quest'anno il Summit - al quale parteciperanno anche il vicesegretario generale dell'Onu Nobuaki Tanaka, il sindaco di Hiroshima Akiba Tadatoshi, Rita Levi Montalcini e il ministro per lo Sport Giovanna Melandri - affronterà un tema di strettissima attualità, ovvero l'energia atomica, la sua influenza sui rapporti di forza fra i Paesi e le prospettive nel mondo con l'impiego delle fonti di energia alternative. All'ordine del giorno anche la discussione da parte dei Nobel per la pace della prima Carta per un mondo non violento, un documento normativo fondamentale al pari delle Carte già adottate, ad esempio per i diritti dei bambini o dei diritti dell'uomo, il primo passo per passare dal non violenza come ideale alla non violenza come stato di fatto, sancito e condiviso a livello internazionale.