Ucraina, sale la tensione Truppe leali a Yushenko verso Kiev

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Ucraina, sale la tensione Truppe leali a Yushenko verso Kiev

Messaggiodi Aragorn il 26 mag 2007, 14:33

IEV - Si alza la tensione in Ucraina. Mentre a Kiev proseguono i i colloqui tra il presidente Viktor Yushchenko e il premier filo-russo Viktor Yanukovich. alcune unità del ministero dell'Interno ucraino, il cui comandante è leale al presidente Viktor Yushenko, stanno muovendo verso la capitale Kiev, a dispetto dell'ordine dato dallo stesso ministro. "L'ordine di mobilitazione è stato dato peronalmente dal comandante dei reparti del ministero, Olexander Kikhtenko, a dispetto degli ordini del ministro dell'Interno" si legge in una nota.

L'avanzata dei militari è l'ultima puntata di una crisi che si trascina da tempo tra il filo-occidentale Yushenko e il capo del governo filo-russo, Viktor Yanukovich. Ieri due si sono incontrati per cercare di arrivare a un accordo sulla data delle elezioni anticipate. E oggi sono tornati a trattare. Il braccio di ferro che oppone da mesi il presidente e il suo capo di governo ha preso una svolta dopo che il presidente ha firmato un decreto che mette sotto il suo controllo il comando delle truppe del Ministero dell'interno, decisione qualificata come "incostituzionale" dal suo avversario.

La grave crisi istituzionale ucraina è esplosa il 2 aprile con un decreto presidenziale che dichiarava sciolta la Rada (il Parlamento) e indiceva nuove elezioni legislative. Quelle del marzo 2006 avevano dato un risultato ambiguo, con la maggioranza relativa a Ianukovic e un sorpasso nella coalizione arancione della 'pasionaria' Iulia Timoshenko su Yushenko. Le liti fra gli ex protagonisti della rivoluzione colorata del 2004 avevano spinto il socialista Moroz a cambiare schieramento e a consegnare la maggioranza all'attuale premier.

La difficile coabitazione si è inasprita quando alcuni deputati 'arancioni' hanno deciso di seguire l'esempio di Moroz, con il rischio di affidare a Ianukovic una maggioranza qualificata per emendamenti costituzionali. Di qui il decreto di scioglimento della camera. Poi una breve schiarita, con un accordo per elezioni anticipate, che è stata offuscata subito dagli eventi.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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