di Aragorn il 25 giu 2007, 11:42
ROMA - Restano chiuse le sale operatorie dell ospedale San Filippo Neri, a Roma, dopo che sabato 115 infermieri sono entrati in malattia. Un'epidemia di protesta contro i tagli imposti dalle delibere regionali legate al Piano di Rientro concordato con il governo per far fronte al deficit nel settore della sanità. L attivita nel nosocomio è stata garantita soltanto per le emergenze. Delle dodici sale operatorie disponibili appena in due si sono effettuati interventi. «La protesta degli infermieri non è assenteismo. La categoria si rompe la schiena e su questa schiena si appoggia gran parte del servizio» ha commentato il presidente della Fnomceo, l'ordine nazionale dei medici, Amedeo Bianco. «Non mi risulta gli infermieri si tirino mai indietro e quanto è avvenuto - ha aggiunto - è il segno che non ce la facevano più e hanno scelto di attirare l'attenzione sul loro lavoro». Bianco non crede poi che i medici che hanno firmato i certificati sapessero di questa forma di protesta organizzata: «le prognosi molto brevi nascono da situazioni difficilmente obiettivabili». «Sono molto preoccupata per quanto avviene al San Filippo Neri di Roma e invito gli infermieri a non utilizzare questa forma di protesta, danneggia troppo i cittadini» ha detto invece Annalisa Silvestro, presidente nazionale dell'Ipasvi, la Federazione degli Ordini degli infermieri. Nella mattinata di ieri l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Augusto Battaglia ha incontrato il personale infermieristico alla presenza del direttore generale Adolfo Pipino e delle rappresentanze sindacali. «La Regione Lazio sta lavorando insieme al Governo per affrontare il tema della stabilizzazione di un primo blocco di seicento lavoratori precari e con posizioni contrattuali atipiche, e di una tranche di nuove assunzioni in deroga al blocco imposto dalla finanziaria: in particolare infermieri, tecnici sanitari di radiologia e anestesisti», ha annunciato in serata l'assessore alla sanità. I sindacati, che hanno confermato lo sciopero regionale del 28 giugno contro il Piano di Rientro, hanno detto che la situazione potra sbloccarsi «solo se la Regione ritirerà la delibera sulla rideterminazione dei fondi contrattuali». «Siamo in presenza di lavoratori costretti a turni di lavoro duri e inaccettabili» ha detto Gianni Nigro, segretario regionale della Cgil.
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»