A macerie ancora fumanti, mentre miti si stanno chiedendo se la sconfitta sonante di Veltroni è una mezza sconfitta oppure una mezza vittoria, chi senza dubbio esce con le ossa rotte è Beppe Grillo.
Ieri, vedendo il suo sito, era come vedere un qualsiasi sito similar-politico ma senza traccia dell'esito delle consultazioni. Insomma, per Grillo l'Italia è come se non avesse votato e il fatto che abbia scelto Berlusconi è un mero accidente. Il che è anche coerente col personaggio: per il comico genovese Veltrusconilandia
è il peggiore dei mondi possibili. Prima di domenica e lunedi, nei mesi dei Vaffa-day, ha più volte invitato a non andare a votare, ad astenersi, "perché il sistema è marcio" e quindi inutile sporcarsi le mani. Dato di fatto: calo minimo dell'affluenza al voto. L'ottanta percento degli italiani sono andati nei propri seggi elettorali e hanno deciso a chi dare la preferenza: ha vinto il PdL. Ha perso il Pd, il loft resta in piedi, Pigi Bersani dice che il riformismo andrà avanti ma i comunisti se li sono lasciati alle spalle. Meglio ancora: fuori dal Parlamento. Vince tutto sommato Casini col suo capriccioso Udc. Ha perso la Destra, mai voti raccolti per non arrivare al quorum, guarda un po', li ha presi anche in regioni fuori da ogni sospetto, come la Toscana. Ha la perso la lista pazza di Giuliano Ferrara, crociato idealista contro l'aborto che nel primo punto del suo programma chiedeva la degna sepoltura, a carico dell'erario statale, anche per i feti abortiti per scelta oppure no (e solo per questo meritava una croce pietosa sul suo simbolo).
In politica si vince e si perde, la democrazia esigerebbe l'alternanza e stavolta - pare - sia andata secondo le regole democratiche: prima Prodi ora Berlusconi. Le incongruenze programmatiche, le passioni civili, sono chiacchiere che concernono il dopo, e arriveranno pure quelle. Certo è che aver mandato a fare in culo un mondo e mezzo, aver dato dei mafiosi collusi col potere ai giornalisti, aver detto che tutto è pilotato, tutto fa schifo a partire dalla tv, è servito a poco. Grillo è il vero sconfitto. Poi per uno strano gioco delle parti le piazze si riempiranno di nuovo il 25 aprile per il V2-Day. giorno in cui si griderà alla libertà di stampa in libero Stato.
Per adesso le ipotesi di governo ci sono e pure quelle per la cosiddetta "governabilità" parlamentare. Le urla, le offese, i vaffanculo, sono tutta ròba che un Paese democratico accetta. Basta rendersi conto però che la guerra la si è persa. Come diceva Kiplingin "Se": "solo allora, figlio mio, sarai un uomo".