terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 11 apr 2009, 20:24

Un altro punto da considerare è quello delle donazioni in soldi.

Ieri ho sentito a Radio 105 una signora che raccoglieva fondi da inviare ai terremotati. Si è poi recata in banca per fare il versamento e ... sorpresa! Il tutto è stato fatto e la Banca ha trattenuto 7,50 euro per la commissione. Al che la signora ha chiamato 105 per denunciare la cosa ritenendola giustamente putrida e schifosa. Infatti ha detto " Ma scusate, un versamento di soldi per vittime di terremoto, non dovrebbe essere tra le cose da sgravare sia per commissioni che tasse? Come si fa in una situazione così a levare 7,50 euro a dei cittadini sottoposti a disgrazia? Non si vergognano?"

La signora ha ragione, ma avrebbe dovuto aspettarselo... alle banche non interessa se vi tagliate le vene, purché abbiano i soldi; però quando tocca a loro doverli ridare, allora c'è da "ridere"...le scuse sono migliaia, e coperte...
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi nemesys_72 il 11 apr 2009, 20:48

la banca non ha trattenuto soldi, li ha aggiunti al totale finale..
doni 100 euro, il totale nel caso di quella banca sarà 107,50..
non è che al fondo arrivano 92.50 euro..
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 11 apr 2009, 23:49

Se ne sei sicuro, telefona a Radio 105 e fallo presente, perché la tipa ha proprio dichiarato così, per cui o non lo sapeva o altrimenti è andato come ha detto lei. Ho riportato solo l'episodio sentito. La disinformazione o la cattiva informazione non è cosa accettabile, visto che in genere criminalizza chi non ha colpa o ha agito giustamente...per quello sono rimasto pure io schifato perché è stato esposto come totalmente vero, ma se come dici non lo è, allora è giusto che anche altri sappiano.
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi nemesys_72 il 12 apr 2009, 01:31

guarda, poco mi importa di farlo sapere a quelli della radio o a quelli che l'ascoltano, ho ben altro da fare che telefonare alle radio..
uno che qualcosa sa o che ha fatto anche una sola operazione in banca, sa che i costi vengono aggiunti, non sottratti dagli importi, che si parli di versamenti, bonifici o altro..
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 13 apr 2009, 12:31

Questa invece è una notizia poco diramata che mi ha colpito molto, perché non è da tutti un'azione così grande... chi avrebbe fatto lo stesso al suo posto?
Si possono vedere tutti i lati nascosti che si vuole, ma intanto l'ha fatto, ed è quello conta!

http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/04/11/1012251-berlusconi_case_senzatetto.shtml
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi nemesys_72 il 13 apr 2009, 14:09

concordo..
comunque non è l'unico, a venerdì sera erano 1600 le case che avevano dato dei privati..
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 13 apr 2009, 15:14

Quello che volevo far notare era che da lui avrebbero dovuto partire altri con la stessa modalità, ma altri di stato e non nella collettività. Sono loro a dover dare l'esempio e dato che il Premier non è l'unico a possedere molte case, mi dà abbastanza fastidio vedere che gli altri non "sentano"...
Si è svegliata invece la collettività che non attende certo quei "signori". Questo mostra e dimostra molto e se ne dovrebbe tenere conto anche in prossimo e vicino futuro.

E' comunque un punto a suo favore e se lo merita. Non era obbligato, ma l'ha fatto.

Dovrebbero fare altrettanto con le Chiese: aprirle per ospitare.

In Olanda una sera ci riparammo in una chiesa dato il diluvio di acqua che scendeva. Dormimmo là e al mattino fummo svegliati dal suono d'organo e mentre uscivamo ci venne offerto del Muesli...nessuno ci scacciò ed anzi c'era mota altra gente, ma tutti con un buon senso civico. Il rispetto per l'accoglienza del luogo era insito e pertanto nessuno azzardava ad azioni "stupide"...si sarebbe trovato contro qualche centinaio di persone...
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi Tauron il 13 apr 2009, 19:26

Cm dice il mio prof di religione... è inutile dare 200 euro a natale a un lavoratore se poi lo fai lavorare tutto l'anno in nero e sottopagato... Quello ke ha fatto il berlusca è buono ma deve essere accompagnato da leggi ke evitino queste future situzioni... Cm si dice alla fine di ogni disastro!
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 15 apr 2009, 11:03

Come invece dicevo pochi giorni fa in altro thread, ci vogliono 12 ore per essere sicuri che sia passato tutto, e come si vede ho detto giusto, pure se in certe occasioni anche dopo 12 ore è scoppiata la caldera e ha buttato fiumi di lava.

L'unico modo per capirlo sarebbe avere un monitoraggio della lava sotterranea, sapere da dove arriva e verso dove si sta dirigendo per sapere se toccherà certi punti o altri... ma le strumentazioni per farlo non ci sono, o meglio, ci sono quelle belliche..!
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 15 apr 2009, 21:01

Aggiungo una cosa che mi sembra importante anche perché seria e pochi ne hanno parlato...

La CEI ha stanziato da sola 5 mln di euro per i terremotati abruzzesi..! Per coerenza mi sembra giusto farlo notare; visto che i sigg politici parlano già di cifre...quanto ci sarà da attendere?
Io dico sin da ora che ci saranno altri enormi inciuci che salteranno fuori solo dopo!
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi nemesys_72 il 15 apr 2009, 23:13

io avevo sentito 2, meglio se invece sono 5..
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 15 apr 2009, 23:34

Sì, prima erano 3 poi ho sentito che ne hanno stanziati altri 2, il che è un bel gesto! La notizia è stata data anche via televisione ai rispettivi tg.

http://www.asca.it/news-TERREMOTO__BAGNASCO__DA_CEI_STANZIATI_ALTRI_2_MLN_EURO-823169-ora-.html
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 16 apr 2009, 15:30

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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 17 apr 2009, 13:26

E con questo si potrebbe non finire, ma iniziare in bellezza! Non mi dicano che tutti loro avevano il "tappo di cerume nelle orecchie"... perché non ci credo. Ora una domanda insidiosa: non è che hanno lasciato andare la cosa, per poter "dare lavoro"?
Sono contrario alla pena di morte, ma in certi casi, come questo, sarebbe necessaria per evitare altri falsi errori come questo...come quello dell'Irpinia, come quello del Vajont e come tanti altri. Chiedetevi se sono errori o semplici espedienti per fare più soldi... ed abbiamo fatto 2 guerre mondiali e varie rivoluzioni per arrivare a ciò? Forse è meglio che questo mondo scompaia per sempre!

Intervenite o crolla tutto»: ai pm il dossier segreto che annunciava il disastro
L’AQUILA — Avevano compilato le schede di valutazione, individuato le «criticità», elencato gli interventi da effettuare e persino l’entità dei fondi da stanziare. Ma quelle indicazioni fornite nel 2005 dai tecnici della Protezione civile dell’Abruzzo guidati dall’ingegner Pierluigi Caputi sono rimaste sulla carta. E le decine di edifici inseriti nella lista di rischio sono venuti giù con la scossa della notte del 6 aprile, provocando in alcuni casi anche morti e feriti. La procura dell’Aquila acquisisce il carteggio finora segreto tra Regione ed enti locali, e apre il capitolo delle responsabilità dei pubblici amministratori. Perché quelle schede consentono di individuare chi doveva intervenire e invece non ha dato seguito alle segnalazioni. Basta scorrere la lista per capire quanto dettagliate fossero state le ispezioni. E basta guardare quel che resta dei palazzi del centro storico della città per capire che cosa non abbia funzionato.

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L’esempio più eclatante è quello della scuola elementare De Amicis di San Bernardino. Il grado di vulnerabilità assegnato dagli esperti era 36, il più alto. Nella tabella sui livelli di pericolo erano previste tre opzioni: danno lieve, danno severo, collasso. E così il grado di resistenza assegnato nell’ipotesi di sisma più grave era 0,099, cioè nullo. Al di là dei numeri e dei calcoli matematici la conclusione era chiara: così come era costruito, il palazzo non avrebbe potuto resistere a un terremoto di forte intensità. Esattamente quello che è avvenuto, il tetto è crollato e le mura sono pericolanti. Stesso discorso per la casa dello Studente, per la prefettura, per l’ospedale San Salvatore. Perché anche in questi casi la «vulnerabilità» era stata ben evidenziata dai tecnici, ma gli enti gestori non hanno provveduto a sanare le carenze.

Nella relazione preliminare che dovrà essere esaminata dal procuratore Alfredo Rossini e dal suo sostituto Fabio Picuti è ricostruita la storia di un disastro purtroppo annunciato. Una devastazione della quale si chiederà conto nei prossimi giorni alle imprese edili che hanno costruito i palazzi senza rispettare la normativa e a chi avrebbe dovuto vigilare perché questo fosse evitato. «Nell’anno 2001 — è scritto nel documento — il Dipartimento della Protezione civile diffondeva a tutti gli enti pubblici i risultati di una sua campagna di indagine, svolta negli anni 1997-1999 relativa a valutazioni di vulnerabilità sismica su edifici pubblici, strategici e speciali ricadenti nell’Italia Centro-meridionale ». Ed ecco il passaggio chiave: «L’analisi era posta a disposizione dei soggetti pubblici proprietari di immobili per le eventuali attività di prevenzione». È proprio a questi «soggetti» che i magistrati chiederanno conto. Ma non solo. Nel documento si rintracciano gli indizi per individuare la catena di responsabilità. Perché si specifica che «gli obblighi di messa a norma degli edifici e infrastrutture destinati ai diversi usi resta, in termini generali, in carico ai singoli soggetti proprietari, così come peraltro ribadito dall’Ordinanza della presidenza del Consiglio 3274/2003 che avviava il programma generale di messa in sicurezza in relazione alla emanazione della nuova normativa tecnica per le costruzioni in zona sismica».

Ma la relazione fornisce anche altre informazioni utili all’indagine: «Nell’anno 2004 si avviava altresì una analoga indagine finalizzata alla migliore allocazione delle risorse finanziarie che man mano si sarebbero rese disponibili per la messa in sicurezza sismica degli edifici e delle infrastrutture di carattere strategico e rilevante. Anche tale attività vedeva il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti proprietari di immobili, in una prima fase per l’individuazione e la caratterizzazione di massima degli edifici, e in una fase successiva per il reperimento della documentazione tecnica disponibile e per il supporto tecnico-logistico durante l’esecuzione dei sopralluoghi. Sulla base dei risultati di detta attività e delle priorità discendenti, negli anni 2005-2007 sono stati definiti (con fondi sia regionali che attribuiti dalle Ordinanze della presidenza del Consiglio dei ministri 3602/2004 e 3505/2005) due distinti programmi di verifica sismica delle strutture censite, attribuendo ai soggetti proprietari risorse per le verifiche di adeguatezza sismica rispetto alla nuova normativa». L’obiettivo è specificato: verifiche nel territorio regionale su circa 280 edifici e su circa 100 ponti e viadotti. Palazzi e infrastrutture che in molti casi non hanno retto al terremoto di dieci giorni fa.


http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_17/sarzanini_dossier_segreto_8ffcaaf4-2b14-11de-b26a-00144f02aabc.shtml
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Re: terremoto in emilia prima e in abruzzo poi..

Messaggiodi takion il 19 apr 2009, 18:18

E come aggiornamento c'è da segnalare anche un'ultima pervenuta scossa in Piemonte...anche se di minima intensità, c'è stato.

TORINO - Una scossa di terremoto di magnitudo di 3,9 è stata nettamente avvertita alle 14.39 dalla popolazione del Torinese e della zona di Alba, in provincia di Cuneo. L'epicentro è stato localizzato tra Asti e Torino, nella zona di Bra. Secondo i primi dati forniti dalla Protezione civile, i comuni maggiormente interessati sono Bra, Sanfrè e Pocapaglia, tutti in provincia di Cuneo. Dalle prime rilevazioni non risultano danni. Tanta però la paura e numerosissime le chiamate ai vigili del fuoco.

A Torino la scossa è stata avvertita in vari punti della città. Nella periferia meridionale parecchie persone sono scese in strada. "Stavo seduta sulla sedia - ha raccontato un'impiegata della centralissima stazione ferroviaria di Porta Nuova - quando, all'improvviso, mi sono sentita come scrollare". Una donna, nella zona del lungo Po, ha spiegato di aver sentito "vibrare violentemente le tapparelle" e di avere udito "un rumore come se qualcuno stesse cercando di entrare in casa".

Ai vigili del fuoco del capoluogo piemontese è arrivata una sola richiesta di verifica statica di edificio, da Carmagnola, cittadina a pochi chilometri dal punto in cui è stato localizzato l'epicentro. Una seconda è giunta da Lanzo (Torino), un centro che però si trova nelle montagne verso la parte nord-occidentale della provincia. Molto numerose sono state le telefonate dei cittadini ai vigili urbani. "Alla luce dei primi dati - spiegano alla centrale - abbiamo cercato di essere rassicuranti il più possibile. Noi non abbiamo invitato nessuno a uscire di casa, ma nemmeno lo abbiamo sconsigliato".

La scossa è stata sentita anche ad Asti e ad Alba (Cuneo), dove un abitante ha raccontato: "Stavo lavorando al computer seduto a uno sgabello. All'improvviso mi sono sentito spingere in avanti, verso il bancone. E' durata un paio di secondi".

Il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) Enzo Boschi ha tenuto a sottolineare che il Piemonte è una delle zone a "più bassa pericolosità sismica in Italia, ma è molto probabile che alla scossa avvertita nella zone di Bra alle 14.39 seguiranno nelle prossime ore altre scosse di intensità pari o minore". Boschi ha precisato che si è trattato di un evento "mille volte più piccolo rispetto a quello verificatosi in Abruzzo lo scorso 6 aprile" e ha anche esortato ad "evitare la psicosi".


http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/sisma-piemonte/sisma-piemonte/sisma-piemonte.html
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