La rabbia degli abruzzesi

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La rabbia degli abruzzesi

Messaggiodi takion il 27 apr 2009, 12:25

Come dicevo tempo fa, che ero contrario al viaggio del Papa (non perché lui, ma per via della situazione in emergenza) ecco ora le voci degli abitanti che hanno subito la catastrofe... praticamente la pensiamo uguale: che ci vanno a fare là tutte quelle figure politiche, religiose etc? Lascino spazio a chi deve lavorare per ricostruire e se ne stiano a casa loro! Anche il G8 ci voleva, tanto per dare più lavoro verso di loro e rallentare quelli che invece servono. Devono ancora chiudere alcune indagini, devono mettere in piedi il piano ricostruttivo ed avviarlo materialmente, cosa vuol dire andare là? Vuol dire fermare tutto ciò per dare al G8 e soci attenzione, uomini e strutture da montare, perché non si crede che andranno a fare una passeggiata nei campi..!

Dunque, politici e altri curiosi: statevene a casa vostra! So che i forum sono monitorati anche dai loro incaricati e spero che questo messaggio arrivi in fretta, perché al contrario in Abruzzo rischierebbero di non fare in tempo per l'inverno, e da quelle parti è molto rigido, visto che conosco le zone..! Poi in futuro (se accadesse) non si dica che ci sono state delle sommosse, perché sarebbero più che giustificate, visto il comportamento tenuto nei loro confronti. Basta vedere le ultime righe dell'articolo

L'AQUILA - La strada di sassi bianchi taglia il prato, al fianco di una stalla distrutta. Supera un dosso, arriva in un altro prato, coperto da un'enorme pedana metallica. "Ecco, questo è l'eliporto. Sabato è sceso qui Berlusconi, domani arriva il Papa. Elicotteri che atterrano a Onna, chi se lo sarebbe mai immaginato.

La strada bianca è stata costruita proprio per arrivare a questo prato". Benedetto XVI farà trenta passi, per salire sulla papamobile. Non si sa ancora se attraverserà il paese distrutto o se guarderà le rovine da "via Geremia Properzi, sacerdote-teologo". Entrerà nella tendopoli, per un breve incontro con i terremotati. "Stavolta, almeno - dice Gianfranco Busilacchio, del direttivo del comitato Onna Onlus - vedremo in faccia il nostro ospite. Con il presidente del Consiglio siamo stati tenuti lontano da tutto".

La pioggia continua ad allagare le tendopoli, in questa terza domenica dopo il terremoto. Sembra di vivere in due mondi diversi e lontani. Da una parte operai, vigili del fuoco e volontari che lavorano sotto l'acqua per montare palchi e alzare transenne per l'arrivo del Papa; dall'altra operai, vigili e volontari che aiutano chi vive nel fango e cerca di raggiungere una mensa o un gabinetto.

Non c'è rabbia, nelle parole di Gianfranco Busilacchio e degli altri del comitato. "Ma gli occhi per vedere li abbiamo. Per otto giorni i vigili del fuoco, che sono bravissimi, hanno lavorato soprattutto per preparare le visite di Berlusconi e del Papa. Hanno puntellato la chiesa, così il Santo Padre la può vedere ancora in piedi. Un lavoro inutile, perché poi sarà abbattuta. Hanno costruito la strada e l'eliporto. Hanno preparato anche un piccolo campanile, con le campane recuperate fra le macerie, a fianco del tendone della nuova chiesa. Tutto bello. Ma nelle tende si vive malissimo. Gli anziani e chi cammina con difficoltà non riesce ad entrare in bagno. Venga a vedere".

Per entrare in un gabinetto o in una doccia bisogna salire due gradini alti, in ferro. "Questi sono servizi che arrivano dall'Iraq, erano usati dai nostri militari in missione. Bisogna avere vent'anni, essere giovani e aitanti, per entrare qui. Tutti gli altri sono esclusi". Ci sono anziani che non riescono a lavarsi da tre settimane.

Prima il presidente del Consiglio, poi il Papa. E subito dopo inizieranno i lavori per il G8. "Onna è diventata un simbolo - dice Vincenzo Angelone, che fa parte della Onlus - ed è giusto che qui arrivino le persone importanti. Ma dovevano mandare altri vigili e altri militari, per costruire ciò che serve a questi "eventi". A noi i vigili servono per recuperare una foto o un maglione nelle nostre case e per rendere umana la vita in tenda".

C'è una piccola cerimonia, alle ore 15. "Andiamo a portare una corona alla lapide dei martiri del '44. Ieri c'è stato l'omaggio visto nelle tv di mezzo mondo, ma noi abitanti non eravamo invitati. Siamo costretti ad andare oggi, il giorno dopo l'anniversario".

I cartelli del Comune, nelle strade che passano accanto alla tendopoli di piazza d'Armi, annunciano "Divieto di sosta con rimozione forzata" dalle ore 6 alle ore 15 di martedì per "Corteo papale". Nunzio S., 70 anni, non sa dove portare la sua Ritmo con il lunotto rotto coperto da un telo di plastica. "L'altra notte, quando è venuta una mezza alluvione, sono venuto a dormire in macchina".

La preparazione del piazzale della Finanza per la visita papale è già una prova di G8. Centinaia di uomini al lavoro per piazzare sbarramenti, allargare la sala stampa (500 giornalisti), organizzare la sicurezza. Per il G8 i giornalisti saranno 3.000, gli uomini della sicurezza 16.000. "Il terremoto - dice Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd - non è un set pubblicitario.

Come si può organizzare un G8 quando in cinque mesi devi trovare casa a 50.000 persone?". Naturalmente la sinistra è spaccata. "Berlusconi - sostiene la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, pure lei del Pd - ha detto che il vertice mondiale sarà qui e adesso lo deve fare davvero. Lo Stato deve essere capace di organizzare questo incontro internazionale e allo stesso tempo gestire le tende alluvionate".

All'Isola del caffè, all'inizio del centro storico, una signora legge il giornale. "Berlusconi si chiede già come "abbellire" la scuola della Finanza per il G8? Fossero questi, i problemi". Sembra una domenica normale. Poi la signora si mette a piangere. "Venivo sempre qui, alla festa. Una pasta e un caffè. Ma poi tornavo a casa mia, non in una tenda".


http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/sisma-aquila-9/irritazione-sfollati/irritazione-sfollati.html
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Re: La rabbia degli abruzzesi

Messaggiodi Aragorn il 27 apr 2009, 13:26

il g8 fa risparmiare allo stato italiano 300 milioni che saranno usati tutti x l'abruzzo...


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: La rabbia degli abruzzesi

Messaggiodi takion il 27 apr 2009, 13:59

Vero, ma è anche vero che il disagio ulteriore lo devono sopportare gli operatori che già hanno difficoltà, e la popolazione che ancora è in stato di allerta.

Hai notato la domanda fatta nell'articolo da me postato (quella messa in grassetto)? Ora: se si usano le forze di aiuto (pompieri e tutti gli altri) per il g( come possono proseguire i lavori di ricostruzione? Più di quelli non ce ne sono e dunque, come pensano di fare? Ogni Gx ha sempre smobilitato migliaia di agenti, persone e altri, e quindi non potendo andare là tutti, dovranno essere impiegati quelli del posto già però occupati in cose più serie. Se andiamo a vedere alla fine quei 300 mln sono nulla se messi a confronto con le spese di ogni Gx... Pensa solo se arrivasse una scossa forte, che farebbero? E' implicito che porterebbe altro scompiglio tra la popolazione già provata, ma con gente in più come potrebbero arginare l'effetto?

Da parte mia do ragione agli abruzzesi, perché anche questo può divenire uno dei casi di rallentamento nel ripristino con conseguenze sulle persone del posto. Solo dopo una ricostruzione e messa in sicurezza potranno fare ciò che hanno detto, ma farlo prima è da incoscienti (o esibizionisti?).

C'è un altro fattore da considerare: sai che lo Stato si appoggia a ditte per ricostruire? E quindi va anche fatto un bando e ci sono dei tempi da rispettare. Che aspettano?
Inoltre: quei 300 mln saranno usati anche per le spese di trasporto ed atterraggio delle varie "personalità", una cresta sulla cresta? Non sto dicendo che sono totalmente contrario, ma che il farlo dopo la ricostruzione sarà una cosa molto più sentita anche da loro (quelli che là abitano). Tanto le prime visite sono state fatte...
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