Soldi in cambio di candidature, indagato Maurizio Cicchitto del Pdl
Avrebbe preso soldi in cambio di candidature al Parlamento. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto è indagato per corruzione dalla procura di Pescara, in seguito alla pubblicazione del memoriale della ex moglie dell'esponente del Pdl e parlamentare Sabatino Aracu. Un'altra bufera giudiziaria rischia di travolgere il governo. A rivelare la notizia è il settimanale l'Espresso.
Una donna dietro l'inchiesta - L'indagine a Pescara parte dal memoriale della ex moglie Maria Maurizio del parlamentare e dirigente sportivo Sabatino Aracu leader dell'Abruzzo del Pdl. L'Espresso riporta ampi stralci di un memoriale che la signora Maurizio avrebbe consegnato al procuratore di Pescara Nicola Trifuoggi: un documento nel quale la Maurizio rivolgerebbe accuse di corruzione all'ex marito e parlerebbe anche di una presunta "compravendita" di posti nelle liste elettorali del Pdl che coinvolgerebbe anche Cicchitto. Secondo il racconto della donna il marito avrebbe dato all'onorevole Cicchitto, per sostenere la propria candidatura, somme certamente non inferiori a 500 mila euro". Dice di avere saputo dallo stesso Aracu, "che quest'ultimo effettuava consegne di denaro nelle mani di Cicchitto per importi annui di almeno 500 mila euro. La cosa avveniva a Roma e la dazione consisteva in somme in contanti".
Le accuse della Maurizio - La donna racconta di un vacanza in Costa Smeralda con Cicchitto in cui il capogruppo del Pdl rassicurava il consorte "sull'incarico di coordinatore regionale del partito in considerazione delle attenzioni riservategli". abbia consegnato all'onorevole Cicchitto, anche per sostenere la propria candidatura, somme certamente non inferiori a 500 mila euro". Ma non solo nella vicenda la donna scrive che per assicurare la candidatura di compare la candidatura di Filippo Piccone, il marito "si fece dare da costui l'importo di 600 mila euro per ottenere la candidatura al Senato. Di tale somma 150 mila euro circa vennero consegnati all'onorevole Cicchitto. Il tutto mi è stato riferito da mio marito". La donna accusa anche l'ex marito di "per avere preteso tangenti dai baroni della sanità privata regionale, a cominciare da quel Vincenzo Angelini titolare della clinica Villa Pini di Chieti che lo scorso anno ha provocato con le sue rivelazioni l'arresto dell'ex governatore Ottaviano Del Turco".
Le reazioni - In una nota, Cicchitto spiega: "Le dichiarazioni della sig.ra Maurizio nei miei confronti pubblicate sull'Espresso sono false, totalmente infondate, ridicole e rese pubbliche solo a scopo diffamatorio e calunnioso. Sono profondamente indignato per l'operazione mediatica che, utilizzandole, si sta realizzando nei miei confronti. Ho dato incarico ad uno studio legale del luogo di sporgere querela e agire in sede civile nei confronti della signora Maurizio e dell'Espresso". "Naturalmente - conclude - nutro il massimo rispetto per l'operato della magistratura pescarese che certamente farà presto e bene il suo lavoro tanto che ho già provveduto da tempo spontaneamente a fornire ad essa tutte le delucidazioni e le smentite del caso".
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