Sfruttati, minacciati e, assicu-a qualcuno, picchiati. Con la bene-iizione di una parte dell'estrema si-ìistra. Questo il destino di molti sxtracomunitari, ma anche di numerose famiglie italiane, la cui ricerca di un alloggio a Roma - non da acquistare, ma da occupare con l'aiuto di esperti del settore, come l'associazione Action - a molti costa cara. Gli aspiranti inquilini, una volta preso il possesso dell'immobile, non solo sono costretti a pagare una rata mensile, una sorta di "pizzo", per assicurarsi, di mese in mese, il "diritto" ad abitare e non a perdere, quindi, il tanto sognato tetto. Ma anche a partecipare a tutte le manifestazioni di protesta organizzate dai «manager della disperazione» -così li ha definiti Giorgio Ciardi, delegato del sindaco alla Sicurezza al Comune di Roma - che, godendo di una condizione di superiorità nei confronti delle persone da loro "graziate" con un tetto, hanno pensato bene di cavalcare l'onda per poter accrescere il loro potere per scopi politici.
SFRATTO ALLA MAGLIANA
Il caso più eclatante, quello che ha portato all'attenzione di molti una situazione nota, ma su cui pochi sono disposti a parlare, è senza dubbio lo sgombero, avvenuto qualche giorno fa, degli occupanti dello stabile di via dell'Impruneta, alla Magliana. Chi ha vissuto nei locali di quel palazzone di sette piani a sud della capitale, alle forze dell'ordine ha giurato di aver pagato anche fino a 150 euro al mese a persona, bambini compresi, per non incappare in uno sfratto, illegale come l'occupazione. Il paradosso, in tutta questa vicenda, è che mentre il centrodestra trova scandaloso spolpare i disperati - ne sono convinti lo stesso Ciardi e il presidente della commis-
sione Sicurezza capitolina, Fabrizio Santori - per quel che resta dell'estrema sinistra nella capitale è del tutto normale.
La conferma arriva da Andrea Al-zetta. Oggi siede su uno scranno dell'Aula Giulio Cesare, sede del consiglio comunale come rappresentante della Sinistra Arcobaleno. In passato, col soprannome di Tar-zan, è stato invece uno dei leader di Action. Suoi i manifesti elettorali con la scritta "Tarzan lo sa" affissi nel corso dell'ultima campagna elettorale per il Campidoglio. A Libero spiega che è lecito chiedere soldi agli occupanti. Anzi, funziona proprio cosi, è la norma: «Non più di 15 euro al mese. Servono», spiega, «per rendere vivibili le case occupate, per la manutenzione, per mettere a posto gli ascensori e così via». E l'obbligo di partecipazione alle manifestazioni? Normale amministrazione pure quella: «È vero», ammette Tarzan-Alzetta, «che esìste un vincolo legittimo di lotta, un meccanismo di partecipazione. Altrimenti si diventa parassiti». Insomma, «perché gli altri dovrebbero lottare per te? Perché dovrebbero farlo al posto tuo?». Morale: ad ogni manifestazione e ad ogni assemblea degli occupanti l'appello è un obbligo e chi non risponde «al massimo può essere allontanato», ma «nessuno è stato mai bastonato, assicura il consigliere comunale ricordando che Action, tre anni fa, è stata assolta dall'accusa di associazione a delinquere.
Il pizzo da 15 euro appare quasi ridicolo rispetto a quanto una signora, che chiameremo Silvia, si è vista chiedere per riavere la casa lasciata anni prima per gravi motivi di salute. Invalida civile, con un figlio a sua volta invalido al cento per cento, attualmente vive in una casa occupa-
ta, in attesa dell'assegnazione di un alloggio. Ma il suo punteggio è fermo a 8 e per avere una casa subito di punti ne servono 10. Nel 2007, alla signora Silvia sono stati chiesti ben 15 mila euro per riavere la sua casa. Disperata, paga. E per farlo si indebita chiedendo un prestito con la formula della "cessione del quinto", che oggi a stento riesce a pagare. La somma le viene chiesta, racconta, dall'allora direttore del residence dove viveva con la sua famiglia. Pagati i 15 mila euro, in contanti, ad un individuo secondo il quale la somma altro non era che un piccolo compenso per una persona che si trovava al Comune, la donna non si è mai vista assegnare l'alloggio.
LE PROTESTE CRESCONO
Un caso che potrebbe essere non isolato, dal momento che in Campidoglio sono numerose le lettere inviate da immigrati e sfruttati nelle quali si denunciano situazioni illecite «di cittadini», ad esempio, «che dicono di essere anche stati picchiati per non aver aderito a manifestazioni politiche», fa notare Santori. Le denunce, al momento, sono al vaglio degli inquirenti, mentre il Comune di Roma continua la sua battaglia per ripristinare la legalità. «Si tratta di un business vergognoso», osserva Ciardi, «che stiamo tentando di bloccare e ci stupisce l'indignazione che tanta gente manifesta nei confronti delle nostre azioni».
Dall'inizio dell'anno, il Campidoglio ha sistemato diverse persone: le 81 sgomberate due giorni fa dall'ex Museo della Carta in via Salaria hanno trovato una sistemazione momentanea presso una confraternita nel quartiere Centocelle. Cinque i centri a disposizione, invece, per le 366 persone "liberate" dall'ex Regina Elena. «A queste persone», assicurano dal Campidoglio, «garantiamo l'assistenza affinché possano emergere dall'illegalità».