Palazzo Chigi querela il Times

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Palazzo Chigi querela il Times

Messaggiodi takion il 15 ott 2009, 19:05

E da pochi minuti è arrivata la notizia che avrebbero anche dichiarato che la Francia non c'era stata e inoltre perse 10 militari, logicamente secca la smentita anche della Francia... Bene speriamo che ora tirino fuori un bel po' di soldi, perché certe cose non si devono dire o il naso cresce...

ROMA - Palazzo Chigi smentisce seccamente l’articolo del Times secondo il quale i servizi segreti italiani avrebbero pagato le milizie talebane per mantenere calma la regione afgana di Sarobi e utilizzato una tattica simile anche a Herat. E il ministro La Russa, che bolla il contenuto di quel pezzo come «spazzatura», annuncia che l'esecutivo presenterà una querela contro il quotidiano britannico.

«MAI PAGATO» - «Il governo Berlusconi - si precisa in una nota della Presidenza del Consiglio - non ha mai autorizzato né consentito alcuna forma di pagamento di somme di danaro in favore di membri dell’insorgenza di matrice talebana in Afghanistan, né ha cognizione di simili iniziative attuate dal precedente governo». Nella nota «si esclude altresì che l'ambasciatore degli Stati Uniti a Roma abbia, all'inizio del mese di giugno 2008, inoltrato al governo italiano un formale reclamo da parte del suo Paese in relazione ad ipotetici pagamenti in favore dell'insorgenza talebana».

«NUMEROSI ATTACCHI CONTRO DI NOI» - A riprova di ciò, si afferma nella nota, «è sufficiente ricordare che soltanto nella prima metà dell'anno 2008 i contingenti italiani schierati in Afghanistan hanno subito numerosi attacchi e, specificamente nell'area del distretto di Surobi, il 13 febbraio 2008, nel corso di uno di questi è rimasto ucciso il sottotenente Francesco Pezzulo. Nonostante le difficoltà ambientali, l'opera del contingente italiano è comunque proseguita in linea con le indicazioni fornite dal governo sulla base degli impegni assunti a livello internazionale, conseguendo unanime consenso in ambito Nato e da parte dei Paesi alleati». In proposito, continua la nota, «è utile altresì evidenziare che, come si rileva anche da agenzie di stampa dell'epoca, l'operato della Fob (Forward operational base) nel distretto di Surobi è stato oggetto di apprezzamento e riconoscimenti in ambito Isaf e, in particolare, da parte del generale Usa David McKiernan, all'epoca comandante in capo delle forze Nato in Afghanistan, il quale ha sottolineato "i risultati ottenuti dal contingente italiano, in particolare nel distretto di Surobi". Con la costruzione di ponti, pozzi, scuole ed aiuti all'agricoltura, questa zona, rurale prima dell'arrivo degli italiani, è diventata un modello da seguire per l'Isaf. Parimenti, nel periodo indicato - conclude la nota - numerose sono state le manifestazioni di gratitudine e riconoscenza per il contributo offerto dall'intelligence italiana, riconosciuta capace di fornire un supporto informativo estremamente tempestivo e contestualizzato a favore di tutte le forze Isaf».

LA RUSSA: «SPAZZATURA» - Come detto, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, non ha intenzione di lasciar correre sull'accaduto. «Le informazioni date oggi dal Times con parole nemmeno di probabilità ma di certezza - ha spiegato a margine del consiglio dei ministri (GUARDA la conferenza stampa) - sono assolutamente spazzatura e come tali vanno considerate. Ho dato incarico al mio capo di Gabinetto di procedere ad affidare ai legali il compito di denunciare il Times. Vediamo chi ha la potestà di farlo, se il mio dicastero o il governo, ma questa è la mia valutazione». «La notizia in base alla quale pagavamo i talebani per non essere attaccati - ha proseguito il ministro - è offensiva per i nostri morti e per i nostri militari. Nessun organo dello Stato ha mai operato come dice il Times. E per questo ritengo odioso che un giornale che sta operando con un sentimento di anti-italianità abbia dato una notizia senza verificarla. Non fa onore alla testata».

ANCHE KABUL DIFENDE L'ITALIA - Una difesa dell'operato degli italiani arriva anche da Kabul. «Non è possibile. Non è vero» ha commentato Fawzia Koofi, vice presidente della Wolesi Jirga, la camera bassa del Parlamento afghano. «In Afghanistan - ha affermato la Koofi in un colloquio con Adnkronos International - circolano molte accuse tra le forze Nato, con i Paesi che puntano il dito uno contro l'altro. Solitamente si tratta di accuse prive di fondamento». In un momento delicato per il Paese che deve ancora conoscere i risultati definitivi delle elezioni presidenziali del 20 agosto, secondo la vice presidente della Wolesi Jirga, «non è il caso che all'interno della comunitá internazionale si inizi con un meccanismo di accuse uno contro l'altro». «Simili atteggiamenti - prosegue - non contribuirebbero a migliorare la situazione».


http://www.corriere.it/politica/09_ottobre_15/palazzo-chigi-smentita-times-mazzette-ai-talebani_3efdd510-b95d-11de-880c-00144f02aabc.shtml
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Re: Palazzo Chigi querela il Times

Messaggiodi takion il 16 ott 2009, 11:50

La farsa del Times continua... ora l'Italia avrebbe anche pagato in altre zone... anche il giornale come il fiume, contiene un sacco di porcheria. Spero che si faccia ora sul serio e non usino gli "aggiustamenti" soliti...
Non mi sembra giusto o necessario imputare all'Italia colpe inesistenti e fabbricate per fare degli scoop.

Stranamente però il Times non riporta di quel patto famoso e troppo segreto tra Italia e UK in riguardo all'amianto... eh, no, quello sporcherebbe anche loro e troppo, però si è venuti a sapere anche quello! Questo mi dà ragione di credere che abbiano problemi interni e cerchino di depistare l'attenzione pubblica con altre informazioni.

Roma, 16 ottobre 2009 - All’indomani della denuncia del governo italiano al "Times", il quotidiano britannico insiste nel sostenere che gli italiani abbiano pagato i talebani per evitare attacchi ai militari; e aggiunge che gli accordi furono raggiunti in tutto l’Afghanistan, non solo dunque nell’area di Sarobi, ma anche a Herat.

Secondo un comandante talebano, Mohammed Ishmayel, l’accordo siglato lo scorso anno tra i servizi segreti italiani e la guerriglia locale prevedeva che "nessuno delle due parti avrebbe attaccato l’altra. Questo è il motivo per cui fummo informati all’epoca che non avremmo dovuto attaccare le truppe Nato". I militari francesi -che sostituirono gli italiani nell’area di Sarobi e che, nell’agosto 2008, persero 10 soldati in un’imboscata- "non erano al corrente del fatto che gli italiani pagavano i comandanti locali per fermare gli attentati e conseguentemente sottostimarono la minaccia". "I talebani -prosegue il quotidiano britannico- non furono informati quando le truppe italiane lasciarono l’area e ritennero che avessero infranto l’accordo".

Il Times aggiunge che, secondo funzionari del governo afghano, gli italiani utilizzavano la pratica anche in altre zone dell’Afghanistan: un alto responsabile dell’amministrazione di Kabul ha raccontato che le forze speciali statunitensi hanno ucciso la scorsa settimana nella provincia di Herat un leader talebano; "e (la vittima) era conosciuta come uno dei talebani che ricevette soldi dal governo italiano. L’affermazione è stata confermata anche da un alto ufficiale dell’esercito afghano, il quale ha aggiunto che gli accordi erano stati siglati tanto nella zona di Sarobi che Herat".

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2009/10/16/247663-times_rilancia_italiani.shtml
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