Il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che ne parlerà alla fine del mese, di approvare una serie di "misure forti" contro l'Iran, dopo l'annuncio, ieri, che il paese è riuscito ad arricchire uranio oltre la soglia del 3,5%. Parlando al Dipartimento di Stato, a Washington, la Rice ha detto di essere convinta che "il Consiglio di Sicurezza dovrà prendere in considerazione questa mossa dell'Iran" e prendere "misure forti per mantenere la credibilità della comunità internazionale".
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riprenderà a parlare formalmente del nucleare iraniano alla fine del mese, quando, il 28 aprile, il direttore generale dell'Aiea (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) Mohammed el Baradei incontrerà i Quindici a New York per informarli della situazione. El Baradei incontrerà domani a Teheran le massime autorità iraniane, subito dopo l'annuncio dell'Iran che il paese è riuscito a entrare nel club delle potenze nucleari. Scambiando alcune battute con il New York Sun, il rappresentante permanente degli Stati Uniti all'Onu, John Bolton, ha detto che "l'Iran non ha prestato nessuna attenzione alle richieste del Consiglio di Sicurezza" e il loro recente annuncio "spiega perché abbiamo una reale impressione di urgenza". Secondo Bolton - parafrasando quanto detto dalla Casa Bianca - "l'Iran deve rendersi conto che sta chiaramente andando lungo la strada sbagliata". Dall'Aja dove si trova oggi il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha detto sperare che ElBaradei "sarà in grado di convincere i partner iraniani a tornare a sedersi intorno al tavolo". Annan ha lanciato poi un appello alla comunità internazionale, che "deve lavorare più attivamente alla ricerca di una soluzione diplomatica e calmare gli animi, non giocare la carta dell'escalation". Il 29 marzo, il Consiglio di Sicurezza aveva approvato, all'unanimità, una dichiarazione - non vincolante - dando un mese di tempo all'Iran per sospendere le sue operazioni di arricchimento dell'uranio.
PER LA CASA BIANCA LE SANZIONI SONO UNA OPZIONE
Per la Casa Bianca, l'ipotesi di sanzioni contro l'Iran dopo l'annuncio di avere arricchito uranio è "certamente una opzione" per arginare "la minaccia" del nucleare iraniano. Lo ha indicato il portavoce del presidente degli Stati Uniti George W. Bush, Scott McClellan, secondo cui "le attività di arricchimento del regime (iraniano) rappresentano un affronto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e al Consiglio (dei governatori) dell'Aiea", l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica.
EL BARADEI (AIEA) A TEHERAN
Il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Mohammed el Baradei, sarà tra poche ore a Teheran per incontrare il capo del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale (Scsn), Ali Larijani, e il capo dell'Agenzia iraniana per l'energia nucleare, Gholamreza Aghazadeh. Lo ha confermato il vice di Aghazadeh per gli affari internazionali, Mohammad Saidi, il giorno dopo che Teheran ha reso noto di essere per la prima volta riuscita ad arricchire uranio al 3,5 per cento. In precedenza sia l'Aiea sia il Consiglio di Sicurezza dell'Onu avevano chiesto all'Iran di sospendere le attività legate al ciclo dell'arricchimento. Saidi, citato dalla televisione di Stato, ha sottolineato che per il momento si è trattato solo di "un esperimento", ma ha aggiunto che la Repubblica islamica sarà presto "autosufficiente in tutti i campi della tecnologia nucleare" e che potrà diventare anche "un esportatore di combustibile nucleare".
STRAW: SIAMO SERIAMENTE PREOCCUPATI
La Gran Bretagna è "seriamente preoccupata" dalla notizia data da Teheran, secondo cui l'Iran ha arricchito la sua prima partita di uranio: lo ha detto il ministro degli esteri Jack Straw, chiedendo al governo iraniano di sospendere questa attività e tornare al tavolo negoziale. "L'ultima dichiarazione iraniana danneggia ulteriormente la fiducia internazionale verso il regime iraniano e non aiuta in alcun modo", ha affermato in un comunicato.