Parliamo di Italia e Risorse Energetiche

Tutte le vecchie discussioni di Agorà. La sezione permette solo di rispondere ai messaggi pre-esistenti ma non di creare nuove discussioni.

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Messaggiodi Scipione il 04 gen 2006, 19:15

personalmente sono stato sempre favorevole al nucleare!
Ora che il governo della Repubblica è caduto nel pieno arbitrio di pochi prepotenti, noi altri tutti, valorosi,valenti, nobili e plebei, non fummo che volgo, senza considerazione senza autorità, schiavi di coloro cui faremmo paura sol che la Repubblica esistesse davvero!
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Messaggiodi Thecrime il 05 gen 2006, 00:42

Il nucleare è considerato impopolare, quindi solo questo governo avrebbe potuto effettuare tale scelta :lol: . Difficilmente la sinistra vorrà passare al nucleare. Ho sentito bertinotti (se non sbaglio), ha fatto un'affermazione del tipo "un referendum ha già deciso il no al nucleare e solo un altro referendum potrà far ritornare l'italia al nucleare e in tal caso CI VORRANNO 20!!!!!!!!!!!!!!!!! anni per produrre effettivamente energia" hahahahahahahhaha!!

Patetico... Cmq il nucleare ha effettivamente problemi di smaltimento scorie ma se trattate bene sono perfettamente sicure. Inoltre non pensiamo mai che il nucleare ha come residui della produzione di energia scorie e vapore acqueo e niente altro. Il gas è molto pulito ma costoso. Noi produciamo energia anche con il "disel" molto inquinante.

Le "fonti alternative" sono costosissime... per ora... provate voi ad acquistare dei pannelli fotovoltaici per alimentare una casa.... immaginate poi per un'azienda....

Ah la fusione nucleare ora è in fase di studio rimane la fissione.
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Ho detto tutto, vi ringrazio per l'ascolto e a dio piacendo arrivederci a domani salve!.
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Messaggiodi Aragorn il 05 gen 2006, 01:40

le case delle libertà ha messo il nucleare come punto fondamentale del prossimo programma

io personalmente sono convinto che dal 86 i tempi sono cambiati e la stragrande maggioranza della gente e favorevole

vuoi x' ha subito i black out
vuoi x' ha avuto paura di restare senza luce in questa settimana
vuoi x' sa che la spesa elettrica e quindi la bolletta sarebbe più bassa


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
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Messaggiodi Thecrime il 05 gen 2006, 01:56

si ma chi l'accetterebbe una centrale vicino a casa propria (io non avrei problemi, cmq sarebbe sufficiente applicare tariffe aggevolate per chi è vicino) ma secondo voi non è ancora prematura una proposta del genere? Io sono a favore e molto.. non so il resto della popolazione cosa ne pensa...

Sapete chernobyl.... non è facile spiegare che sono passati 20 anni e in realtà molti di più da quando furono costruiti i vecchi reattori "sovietici"
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Messaggiodi Aragorn il 05 gen 2006, 01:59

io abito al confine con la svizzera

li le hanno nn è che quando succede un disastro ecologico gli chiedono i documenti e i passaporti

per chernobyl poi cavoli era una centrale russa.... e abbiamo spiegato tutto


siamo pieni di bombe atomiche in italia e abbiamo paura di centrali nucleari che sono ipersicure


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Messaggiodi Thecrime il 05 gen 2006, 02:10

beh in effetti ti devo dare ragione e poi basti pensare ai vantaggi economici per le aziende che già sopportano prezzi elevati per i dipendenti e poi anche per l'energia....
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Messaggiodi diegofio il 05 gen 2006, 10:46

siccome si parla di risorse energetiche in generale, vi allego un testo su quello che secondo me è un grande affare per le famiglie che pochi italiani (a differenza dei tedeschi) conoscono, l'energia solare:

Il Decreto del Ministero delle Attività Produttive e dell'Ambiente pubblicato il 5 agosto 2005 sulla G.U. 181 garantisce una rendita in conto energia per chi installa e produce energia elettrica da pannelli solari. Sarà riconosciuta per ben venti anni una tariffa di riacquisto di 0,445 euro per ogni chilowattore prodotto dai pannelli solari. Tra risparmio sulla bolletta e redditto generato dal conto energia si stima che un piccolo impianto da 1 kWp installato su otto metri quadri di superficie (tetto, terrazzo, o terreno) possa garantire, in condizioni normali, un guadagno annuale di circa 1000 euro per molti anni. Un impianto fotovoltaico non necessita di manutenzione frequente ed ha una durata di 25-30 anni.

Non è necessario staccarsi dalla rete elettrica e tutti possono fare domanda per ottenere il conto energia: famiglie, condomini, enti e imprese. Le prime domande potranno essere inviate entro il 31 dicembre 2005 secondo la procedura che sarà decisa entro settembre. L'organo predisposto a rilasciare le autorizzazioni darà risposta entro 90 giorni, a quel punto i lavori dovranno iniziare entro 6 mesi e terminare entro 12 mesi dal loro inizio. In ogni caso le domande si potranno inviare anche nel 2006.

Quanto costa un impianto fotovoltaico? Un piccolo impianto da 1 kWp occupa una superficie di 8 metri quadri ed ha un costo medio di circa 8.000-10.000 euro e una durata media di 25-30 anni. Ciò significa che bastano soltanto otto anni per rientrare dell'investimento. Senza poi contare l'incremento del valore patrimoniale dell'immobile in cui sono installati pannelli solari. Si tratta, ovviamente, di stime indicative ma hanno il pregio di rendere immediata l'idea delle dimensioni dell'investimento e dei suoi ritorni.

L'investimento garantisce un buon tasso di rendimento. Su un capitale investito di 10.000 euro, l'impianto fotovoltaico produce mediamente 1.000 euro l'anno. Va inoltre considerata la lunga durata pluridecennale degli impianti e l'assenza quasi completa di rischio nell'investimento. Le tariffe incentivate per il riacquisto dell'energia elettrica prodotta dai pannelli solari sono garantite per legge 20 anni, questo aspetto da ulteriore certezza all'investimento e favorisce l'accesso al credito.

Inoltre le regioni offrono bandi di incentivo per l'installazione che possono finanziare addirittura sino al 60% del costo.


insomma secondo me chi ha un po' di spazio sopra il tetto non ci dovrebbe pensare due volte, il caso tedesco è eloquente. ovviamente in rete si trovano tantissime informazioni 8)
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Messaggiodi nemesys_72 il 05 gen 2006, 12:31

diego.fiozzi ha scritto:Il Decreto del Ministero delle Attività Produttive e dell'Ambiente pubblicato il 5 agosto 2005 sulla G.U. 181 garantisce una rendita in conto energia per chi installa e produce energia elettrica da pannelli solari. Sarà riconosciuta per ben venti anni una tariffa di riacquisto di 0,445 euro per ogni chilowattore prodotto dai pannelli solari. Tra risparmio sulla bolletta e redditto generato dal conto energia si stima che un piccolo impianto da 1 kWp installato su otto metri quadri di superficie (tetto, terrazzo, o terreno) possa garantire, in condizioni normali, un guadagno annuale di circa 1000 euro per molti anni. Un impianto fotovoltaico non necessita di manutenzione frequente ed ha una durata di 25-30 anni.

Non è necessario staccarsi dalla rete elettrica e tutti possono fare domanda per ottenere il conto energia: famiglie, condomini, enti e imprese. Le prime domande potranno essere inviate entro il 31 dicembre 2005 secondo la procedura che sarà decisa entro settembre. L'organo predisposto a rilasciare le autorizzazioni darà risposta entro 90 giorni, a quel punto i lavori dovranno iniziare entro 6 mesi e terminare entro 12 mesi dal loro inizio. In ogni caso le domande si potranno inviare anche nel 2006.

Quanto costa un impianto fotovoltaico? Un piccolo impianto da 1 kWp occupa una superficie di 8 metri quadri ed ha un costo medio di circa 8.000-10.000 euro e una durata media di 25-30 anni. Ciò significa che bastano soltanto otto anni per rientrare dell'investimento. Senza poi contare l'incremento del valore patrimoniale dell'immobile in cui sono installati pannelli solari. Si tratta, ovviamente, di stime indicative ma hanno il pregio di rendere immediata l'idea delle dimensioni dell'investimento e dei suoi ritorni.

L'investimento garantisce un buon tasso di rendimento. Su un capitale investito di 10.000 euro, l'impianto fotovoltaico produce mediamente 1.000 euro l'anno. Va inoltre considerata la lunga durata pluridecennale degli impianti e l'assenza quasi completa di rischio nell'investimento. Le tariffe incentivate per il riacquisto dell'energia elettrica prodotta dai pannelli solari sono garantite per legge 20 anni, questo aspetto da ulteriore certezza all'investimento e favorisce l'accesso al credito.

Inoltre le regioni offrono bandi di incentivo per l'installazione che possono finanziare addirittura sino al 60% del costo.


insomma secondo me chi ha un po' di spazio sopra il tetto non ci dovrebbe pensare due volte, il caso tedesco è eloquente. ovviamente in rete si trovano tantissime informazioni 8)


E' tutto vero, solo che noi siamo in Italia e non in Germania..

E' vero che le regioni hanno dei bandi che possono finanziare fino al 60% del costo dell'impianto, però funziona così: ci sono delle liste di attesa alle quali bisogna iscriversi per ricevere il finanziamento, intanto però tu devi far partire i lavori, poi i soldi ti verranno rimborsati(forse)nel giro di vari anni..
E non tutti intendono investire 10.000 euro, basandosi sul fatto che forse un giorno gli verranno restituiti a rate..

Poi è vero anche che in teoria dovrebbere rendere mille euro all'anno, ma in pratica i tempi sono molto ma molto lunghi..

Ho mio cugino elettricista, un paio di mesi fa mi ha spiegato molto bene sto discorso, me lo ricordo a grandi linee, so che lui ha i pannelli solari ancora in soffitta nelle scatole da parecchi anni, aspettava i contributi, ma alla fine c'ha rinunciato..

Ah, come molti altri, sono a favore del nucleare, cioè, che senso ha non averlo in Italia per paura che succede un qualcosa, quando molti dei paesi con i quali l'Italia confina li ha??
E' un ragionamento un po' stupido secondo me..
Se dovesse succedere una catastrofe in svizzera o in Francia,
Aragorn ha scritto:nn è che quando succede un disastro ecologico gli chiedono i documenti e i passaporti

quindi.....................
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Messaggiodi Thecrime il 05 gen 2006, 15:22

Vabbè ma perchè costa così tanto un impianto fotovoltaico? Aspettare un poco che calino i prezzi e le tecnologie di produzione non asrebbe la scelta migliore?
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Messaggiodi nemesys_72 il 05 gen 2006, 15:58

non calano i prezzi, non è che siano la novità di quest'anno, son 15-20 anni che li installano..
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Messaggiodi thrantir il 07 gen 2006, 16:17

vorrei ricordare che il discorso nucleare è di natura etica oltre che economica...

domanda per esperti: quanto tempo intercalerebbe tra l'inizio della costruzione di una centrale nucleare e l'inizio reale di produzione?
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Messaggiodi Aragorn il 07 gen 2006, 17:14

in un mondo normale o nell'italia del magna magna?


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Messaggiodi cb_123 il 07 gen 2006, 18:40

Dovrebbe essere attorno ad un decennio.
Si st@
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le putt@ne.

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Messaggiodi thrantir il 09 gen 2006, 13:56

ok, io avevo letto in una 15na d'anni

quindi servirebbero proposte alternative per il breve periodo...
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Messaggiodi nemesys_72 il 09 gen 2006, 20:28

Aragorn ha scritto:L’Italia sarebbe in grado di sorridere e non curarsi affatto delle dispute tra Ucraina e Russia per la cosiddetta “guerra del gas”; il nostro Paese potrebbe non temere la minaccia ventilata da Mosca di “chiudere i rubinetti” ai gasdotti. Già, perché nel sottosuolo dell’Alto Adriatico sono stati individuati da tempo quindici giganteschi giacimenti di metano purissimo, si stima che si potrebbero estrarre fino a 30 miliardi di metri cubi di gas naturale nell’arco di 25 anni. Una ricchezza immensa, insomma, in grado finalmente di affrancarci almeno in parte da una consolidata dipendenza energetica estremamente penalizzante dal punto di vista economico.
Eppure tale “miniera d’oro” non viene sfruttata, per l’opposizione di molti (sinistra “ecologista” in primis, ma non solo) che temono conseguenze ambientali negative per l’area costiera veneta e romagnola: preoccupazioni legittime, ma che Dario Fruscio, economista e consigliere d’amministrazione dell’eni, definisce «infondate, anzi risibili».

«Abbiamo grandi giacimenti di metano, il più puro sulla faccia della terra. Non li sfruttiamo per il rischio di una fantomatica “subsidenza”, ossia l’inabissamento delle nostre coste adriatiche».
Beh, non è problema da poco...
«Dico solo che gli scienziati giapponesi, quando sentono queste teorie, ci ridono dietro. L’eni ha fatto miliardi e miliardi di investimenti, ora fermi, inutilizzati per colpa della demagogia popolar-politica diffusa in quelle zone, da Ravenna in su. Hanno vietato ogni estrazione, come se la subsidenza di Venezia fosse stata provocata... dal gas mai estratto! Bisogna far ragionare i nostri “ambientalisti”, chiamiamoli così».
Sono giacimenti molto vasti?
«Risolverebbero per almeno dieci anni i nostri problemi energetici».


In corso con me c'è uno che abita da quelle parti(Ca' Dolfine)..
Oggi parlando del più e del meno è saltato fuori st discorso ed è convitno che se si estrae quel metano,
la sua zona sprofondi..
:(
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