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diego.fiozzi ha scritto:Il Decreto del Ministero delle Attività Produttive e dell'Ambiente pubblicato il 5 agosto 2005 sulla G.U. 181 garantisce una rendita in conto energia per chi installa e produce energia elettrica da pannelli solari. Sarà riconosciuta per ben venti anni una tariffa di riacquisto di 0,445 euro per ogni chilowattore prodotto dai pannelli solari. Tra risparmio sulla bolletta e redditto generato dal conto energia si stima che un piccolo impianto da 1 kWp installato su otto metri quadri di superficie (tetto, terrazzo, o terreno) possa garantire, in condizioni normali, un guadagno annuale di circa 1000 euro per molti anni. Un impianto fotovoltaico non necessita di manutenzione frequente ed ha una durata di 25-30 anni.
Non è necessario staccarsi dalla rete elettrica e tutti possono fare domanda per ottenere il conto energia: famiglie, condomini, enti e imprese. Le prime domande potranno essere inviate entro il 31 dicembre 2005 secondo la procedura che sarà decisa entro settembre. L'organo predisposto a rilasciare le autorizzazioni darà risposta entro 90 giorni, a quel punto i lavori dovranno iniziare entro 6 mesi e terminare entro 12 mesi dal loro inizio. In ogni caso le domande si potranno inviare anche nel 2006.
Quanto costa un impianto fotovoltaico? Un piccolo impianto da 1 kWp occupa una superficie di 8 metri quadri ed ha un costo medio di circa 8.000-10.000 euro e una durata media di 25-30 anni. Ciò significa che bastano soltanto otto anni per rientrare dell'investimento. Senza poi contare l'incremento del valore patrimoniale dell'immobile in cui sono installati pannelli solari. Si tratta, ovviamente, di stime indicative ma hanno il pregio di rendere immediata l'idea delle dimensioni dell'investimento e dei suoi ritorni.
L'investimento garantisce un buon tasso di rendimento. Su un capitale investito di 10.000 euro, l'impianto fotovoltaico produce mediamente 1.000 euro l'anno. Va inoltre considerata la lunga durata pluridecennale degli impianti e l'assenza quasi completa di rischio nell'investimento. Le tariffe incentivate per il riacquisto dell'energia elettrica prodotta dai pannelli solari sono garantite per legge 20 anni, questo aspetto da ulteriore certezza all'investimento e favorisce l'accesso al credito.
Inoltre le regioni offrono bandi di incentivo per l'installazione che possono finanziare addirittura sino al 60% del costo.
insomma secondo me chi ha un po' di spazio sopra il tetto non ci dovrebbe pensare due volte, il caso tedesco è eloquente. ovviamente in rete si trovano tantissime informazioni 8)
Aragorn ha scritto:nn è che quando succede un disastro ecologico gli chiedono i documenti e i passaporti
Aragorn ha scritto:L’Italia sarebbe in grado di sorridere e non curarsi affatto delle dispute tra Ucraina e Russia per la cosiddetta “guerra del gas”; il nostro Paese potrebbe non temere la minaccia ventilata da Mosca di “chiudere i rubinetti” ai gasdotti. Già, perché nel sottosuolo dell’Alto Adriatico sono stati individuati da tempo quindici giganteschi giacimenti di metano purissimo, si stima che si potrebbero estrarre fino a 30 miliardi di metri cubi di gas naturale nell’arco di 25 anni. Una ricchezza immensa, insomma, in grado finalmente di affrancarci almeno in parte da una consolidata dipendenza energetica estremamente penalizzante dal punto di vista economico.
Eppure tale “miniera d’oro” non viene sfruttata, per l’opposizione di molti (sinistra “ecologista” in primis, ma non solo) che temono conseguenze ambientali negative per l’area costiera veneta e romagnola: preoccupazioni legittime, ma che Dario Fruscio, economista e consigliere d’amministrazione dell’eni, definisce «infondate, anzi risibili».
«Abbiamo grandi giacimenti di metano, il più puro sulla faccia della terra. Non li sfruttiamo per il rischio di una fantomatica “subsidenza”, ossia l’inabissamento delle nostre coste adriatiche».
Beh, non è problema da poco...
«Dico solo che gli scienziati giapponesi, quando sentono queste teorie, ci ridono dietro. L’eni ha fatto miliardi e miliardi di investimenti, ora fermi, inutilizzati per colpa della demagogia popolar-politica diffusa in quelle zone, da Ravenna in su. Hanno vietato ogni estrazione, come se la subsidenza di Venezia fosse stata provocata... dal gas mai estratto! Bisogna far ragionare i nostri “ambientalisti”, chiamiamoli così».
Sono giacimenti molto vasti?
«Risolverebbero per almeno dieci anni i nostri problemi energetici».
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