Nuovo, ennesimo, record per i prezzi dei carburanti. Spinti dalle fiammate del greggio e dalla fine dello sconto fiscale, benzina e gasolio sono volati oggi sui nuovi massimi raggiungendo, nei listini dei prezzi consigliati da Agip e Tamoil ai propri gestori, quota 1,459 euro per un litro di verde e 1,438 per uno di diesel. Ma non è difficile trovare livelli ben più alti in molti impianti del paese. A cominciare da alcune isole, come Ischia, dove le colonnine già oggi segnano per un litro di benzina quota 1,528 euro. Colpa del sistema di differenziali che gravano sui prezzi al consumo in alcune tipologie di distributori considerati disagiati per i rifornimenti territoriali. O in quelli notturni, autostradali e localizzati sulle tangenziali. Ma a pesare in molte aree del paese sono anche le addizionali regionali che, come nel caso della Campania, vedono i prezzi più alti di quasi 3 centesimi in virtù di una decisione assunta anni fa dall'amministrazione per compensare i minori trasferimenti centrali per la sanità. Mentre l'Italia si presenta così come una giungla sul fronte dei prezzi, di certo c'é che per gli automobilisti italiani questo ponte del Primo Maggio rischia di tradursi in una vera stangata: solo nell'ultima settimana i prezzi della benzina hanno registrano rincari fino a 4,6 centesimi al litro. Vale a dire oltre 2 euro in più rispetto ad una settimana fa per un pieno di un'auto di medio alta cilindrata. Un 'salasso', come spiegano i consumatori di Adusbef e Federconsumatori che stimano la spesa annua di ogni automobilista italiano salire quest'anno fino a 1.700 euro. E chiamano nuovamente in campo il governo per interventi "strutturali" nonché per una riapplicazione dello sconto fiscale. La misura è scaduta l'altro ieri e dal primo maggio i listini sono stati riaggiornati alla luce del reintegro dell'accisa, con il risultato di un aumento dei prezzi al consumo di 2 centesimi. "Per aiutare gli automobilisti alle prese col caro-pieno" spiega invece il Codacons "abbiamo deciso di diffondere oggi gli indirizzi di altri 150 distributori indipendenti che si aggiungono all'elenco già realizzato e pubblicato: si tratta delle cosiddette pompe bianche - spiega il presidente, Carlo Rienzi - che non appartengono ai grandi marchi e applicano listini sensibilmente inferiori rispetto ai distributori abituali. Ciò si traduce in un risparmio fino a 100 euro l'anno sul pieno per ogni automobilista, ipotizzando due pieni al mese", aggiunge il Codacons chiedendo al Governo "di fare la sua parte, prorogando subito il taglio fiscale e portandolo ad almeno 8 centesimi di euro come aiuto alle famiglie".
AUTO: ANCORA DEBOLE IL MERCATO DI APRILE, -2,86%
Per il quarto mese consecutivo il mercato dell'auto italiano ha chiuso in frenata. Ad aprile, le nuove immatricolazioni sono scese del 2,86% attestandosi a 201.844 unità, contro le 207.777 di un anno fa. Lo rende noto il ministero dei Trasporti. A marzo il mercato era sceso del 18,76%, a febbraio del 3,9% ed a gennaio del 7,26%. Nei primi quattro mesi dell'anno sono state immatricolate in Italia 867.207 unità, segnando una flessione dell'8,25% rispetto alle 945.150 dello stesso periodo del 2007.
FIAT: +1,4% IMMATRICOLAZIONI GRUPPO AD APRILE
Dopo tre mesi di segni meno, ad aprile le immatricolazioni in Italia di Fiat Group Automobiles sono cresciute dell'1,43% a 67.742 unità, contro le 66.789 di aprile 2007. A marzo le immatricolazioni del gruppo torinese erano calate del 20,6%, a febbraio dell'8% ed a gennaio del 6,57%. Nei primi quattro mesi dell'anno il gruppo torinese ha immatricolato in Italia 244.800 nuove autovetture, in flessione del 18,64% rispetto alle 300.910 dello stesso periodo di un anno fa.
FIAT: QUOTA GRUPPO APRILE SALE AL 33,6%, ERA AL 32,1%
Ad aprile la quota di mercato in Italia di Fiat Group Automobiles si è attestata al 33,56%, la più alta da gennaio 2002 ed in crescita sia rispetto ad un anno fa, quando segnava il 32,14%, sia rispetto a marzo, quando era al 30,9%. Nei primi quattro mesi dell'anno la quota del gruppo torinese ha segnato il 31,69%, il lieve flessione rispetto al 31,83% dello stesso periodo di un anno fa.