Governo: piano d'azione su nucleare

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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 27 mag 2008, 12:19

dai takion... sappiamo tutti che vuol fare l'iran


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 27 mag 2008, 12:33

di Massimo Nicolazzi

Nel 2020, se ci sarò, avrò 66 anni. La distanza mi pare una vita; però energeticamente è meno di una scintilla.

L’altro giorno il Ministro Scajola ha detto che si pone l’obiettivo di posare entro cinque anni (2013) la prima pietra per la costruzione di un “gruppo” di centrali nucleari “di nuova generazione”. Mi è oscuro sia cosa volesse dire sia con “pietra” (che spererei non se ne usino), che con “gruppo” (quante?), che infine con “nuova generazione” (che quelle che dicono di terza generazione girano già da un po’ d’anni, e al massimo nelle edizioni nuove le chiamano “migliorate”; e quelle che dicono di quarta ancora non si capisce bene quali saranno, ma tutti sembrano d’accordo a dire che prima del 2030 non si comincia- il che dal punto di vista del mio ciclo vitale può rendermele meno che appassionanti).

Transeat. Al netto delle licenze della poetica del linguaggio politico, cerchiamo di capire. Intendeva dire che vuole rendere possibile consumare anche in Italia elettricità prodotta da centrali nucleari? Questo no di certo, perché ne consumiamo già. L’energia elettrica che ci gira per casa è generata per oltre il 68% da “fossili” (essenzialmente gas, poi carbone e petrolio) , per oltre il 17 da rinnovabili (non commuovetevi. La parte del leone in questo contributo non è del sole e del vento, ma delle care vecchie dighe…), e per il restante 14% ce la importiamo già fatta; già in forma cioè di energia elettrica derivata dalla trasformazione di una qualche fonte primaria. Dentro questo 14% una parte più che consistente è poi prodotta fuori d’Italia per generazione nucleare. Mi prendo licenza anch’io, e d’ora innanzi arrotondo i numeri (che l’importante a nostri fini sono gli ordini di grandezza). Una quota sensibile dell’energia elettrica che consumiamo (energia elettrica che a sua volta rappresenta solo una quota del nostro consumo totale di energia) proviene da generazione nucleare. Il vecchio lampadario della Signora Gina ha dieci lampadine; e già oggi, quando accende, una le funziona ad atomo.

Intendeva forse dire che vuole imboccare l’opzione atomica “integrale”, e rendere così il Paese energeticamente indipendente? Ad attribuirgliela, c’è il rischio che quereli. Tralasciamo l’indipendenza, se non per dire che dipendiamo da idrocarburi per l’80%, che non cambierà in fretta, e che comunque non consta che si siano scoperti filoni di uranio nel giardino di casa. Di quante centrali, vorrei dire if any , stiamo parlando? Tralasciando i pii desideri, anche ammesso che il progetto vada in moto non è in alcun modo realistico (anche per ragioni squisitamente tecnico-finanziarie ed industriali) pensare che per il fatidico 2020 si possa anche solo ipotizzare un obiettivo molto lontano dalle 4 centrali (numero che tra l’altro sembrerebbe anche quello ipotizzato da Enel.). Questo è il realistico ordine di grandezza che è ragionevole ipotizzare allorquando il Ministro parla di “gruppo” di centrali ; e di centrali di terza generazione, migliorate quanto si vuole, ma che comunque in termini di potenza vogliono dire 1500 MWe cadauna. Stiamo parlando – sempre con licenza, e rispetto alle correnti previsioni circa i consumi 2020 con licenza per eccesso, di un 10% dei consumi elettrici (e non dei complessivi e maggiori consumi energetici) nazionali; e dunque ancora una volta di una lampadina del lampadario della Signora Gina.

Magari ho capito male, ma mi sembra che in definitiva Scajola abbia annunciato l’impegno suo e della sua parte a rendere possibile che, verso il 2020, un 3-4% del consumo energetico nazionale e specificamente un 10% del fabbisogno elettrico siano coperti da energia nucleare autoprodotta. Detto così è sicuramente molto meno sexy; però è del se questo sia possibile e conveniente che ci dovremmo limitare fuor di canaio a discutere. Per cominciare. Se non lo faccio, che cosa ci metto al posto? Già si sprecano le lamentazioni, perché se questo si fa a discapito dello sviluppo delle energie alternative. Che è come dire che se ordini l’insalata non puoi mangiare la bistecca. La buona fede si dovrebbe ancora presumere; ed esiste un piccolo vincolo U.E. che impegna comunque al raggiungimento del 20% di utilizzo di energie alternative sul consumo energetico totale. Tradotto in termini elettrici, vuol dire che nel fatidico 2020 tre lampadine della Signora Gina dovrebbero funzionare ad alternativo invece del poco più di una e mezza di adesso. Auguri. Però farcela o meno non si capisce cosa c’entri col nucleare; e comunque non mi consta che il Governo abbia ripudiato l’impegno, ed è solo ciancia presumere intenzioni per poi farvi processo.

Il nucleare fa elettrico; ed in Italia l’elettrico lo facciamo di gran lunga più che altrove a gas, e su basi as is oggi di centrali nuove o se ne fanno a gas o non se ne fanno proprio. Se facciamo quattro centrali nucleari in più, finirà che l’aumento dei consumi (e/o la sostituzione delle centrali obsolete) sarà sostenuto da 8-10 nuove centrali termoelettriche in meno. Se l’elettrico nucleare non lo usiamo per eliminare la quota importata, la Signora Gina toglierà una lampadina a gas dal suo lampadario (oggi ne ha praticamente 6…) e la cambierà con una nuova lampadina nucleare. Meglio a gas o meglio a nucleare? E nel caso in che proporzioni? Già se fosse questo il dibattito sarebbe meglio.

E dunque ci conviene farlo? E, soprattutto, siamo capaci di farlo? Le due questioni viaggiano assieme. Nel Paese dove massima è la diffusione delle tribù BANANA (Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anithing) ha senso parlare di produzione nucleare? Umberto Veronesi chiede autorevolmente 10-20 centrali. E’ sicuro che, anche fosse in sovrabbondanza di mezzi finanziari, gli riuscirebbe in questo Paese di realizzare entro il 2020 venti centri oncologici? Per quale strana congiunzione astrale si dovrebbe realizzare per poter far partire una centrale in un quarto del tempo che ci sta ancora volendo per fare il Passante di Mestre? Alberto Clò ha difeso il nucleare e la sua continuazione nei tempi più bui. Nel suo ultimo libro ci dice che oggi non gli pare il caso. Che per carità tutta la ricerca possibile e che le nostre aziende continuino a starci ed a investirci all’Estero. Ma nelle condizioni di questo Paese, meglio star fermi un giro; e vedere se prima o poi si rimettono assieme le condizioni per costruir qualcosa. Il pessimismo dolente di Clò contro il si può fare (ops…) di Scajola. L’idea che se vogliamo mettere un po’ di nucleare nel paniere ci convenga giusto comprarne di più dalla Francia, che adesso una centrale nuova finirà per farla e faranno prima e gli costerà meno soldi che a noi (questo non lo scrive Clò; ed è giusto pensiero e domanda che a volte attraversa me…); contro l’idea che dobbiamo farlo noi, che abbiamo aziende capaci farlo (e di questo nessuno dubita), e che sapremo gestire consenso, amministrazione e giurisdizione in modo da conseguire l’obiettivo con tempestività ed efficienza (scongiuri vivissimi in tutta la sala). Se Confindustria si entusiasma fa solo il suo mestiere – una centrale tutto compreso è un giocattolo che costa dai 2 ai 4 miliardi, e di fronte a un tale monte premi non s’è mai visto un sistema-imprese non dichiarare entusiasta la sua prontezza da ieri; ma l’idea che al di là delle buone intenzioni ci sia rischio di imbarcarci nell’ennesimo labirinto di sperperi e ritardi pare già cominci ad aggiungersi alla tante ragioni d’insonnia del patrio contribuente.

Ci sono due snodi che dovrebbero farci capire meglio se ci riesce di essere capaci. Il primo è quello delle scorie. Il Ministro trovi il modo di individuare e rendere rapidamente operativo un sito di stoccaggio; ed oltre ad aver adempiuto ad una condizione necessaria per smantellare quel che c’è ed avviare una roadmap in direzione di quello che ci dovrebbe essere, ci avrà regalato la notizia che costruire un’infrastruttura in questo Paese sia ancora possibile.

Poi bisognerà mettere in piedi un qualche impianto di riforma legislativa e temo anche costituzionale che dia una qualche cornice di certezza di riferimenti ai tempi della marcia e delle sue autorizzazioni. Se lo si fa, sarebbe anche opportuno non farlo ad hoc giusto per il nucleare, ma estenderne la fruibilità anche a quell’altro po’ di bisogni energetici ed infrastrutturali che sarebbe quasi civile riuscire infine a soddisfare. Se queste due cose succedono, pensare a produrre nucleare a casa nostra comincia a non diventare giusto velleità. Ci si dimostrerebbe che “possiamo” farlo, e renderebbero concreta la discussione, che qui rimando, sul se “convenga” farlo.

In conclusione. Per dimensioni ed impatto, non vi è nulla di epocale nel programma nucleare che, per come capisco, si sta preparando; ed invece molto in ciò che è necessario fare per renderlo possibile. Magari poi decidiamo che non ci conviene, o comunque che non vogliamo farlo a casa nostra. Però se sul percorso della sua fattibilità riusciamo a rinchiudere i BANANA nelle riserve, a limitare ai casi di reale allarme sociale il diritto del giudiziario di sequestrare un cantiere o sospendere un lavoro, a rendere meno conferenza e più servizio l’iter autorizzativo, e magari pure a dare forza ed azionabilità alla nozione di interesse nazionale (mi esilieranno dalla Lombardia per averlo scritto?) stiamo facendo la rivoluzione. Se succede, la Signora Gina mi ha annunciato che per la gioia si compra un lampadario nuovo; e con una lampadina sola, che di gas ce ne salva molto più il risparmio che l’atomo.


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi takion il 27 mag 2008, 12:38

Che lo si sappia tutti... non lo credo proprio, dato che io stesso lo ignoro, in quanto li ritengo molto più saggi di quello che si possa credere. Non penso vogliano fare una guerra santa perché sarebbero i primi a soccombere...
Il fatto stesso che stiano arricchendo uranio non vuol necessariamente dire che stiano preparando delle nukes, perché allora lo si deve pensare anche di Francia, Germania, e tutti gli altri paesi che lo lavorano, Italia compresa che ora tanto parla di tornare al nucleare, dato che le altre fonti... stanno esaurendo. Stranamente se in Iran non avessero petrolio, il problema non esisterebbe, e questo è quello che più mi indica una volontà contorta di volerli porre sotto predominio.

Se non si ha prova certa, e l'ultima volta gli ispettori ONU dissero che non c'era pericolo (anche se il loro giro ispettivo non era finito) di costruzioni di tipo belligerante, perché subito condannare? Anche loro avranno problemi di tipo energetico ed hanno capito che il solo oro nero non basterà per sempre, per cui perché non ripiegare verso altro più duraturo?

Da parte mia la vedo come un'ulteriore divisione che fa scaturire quell'allontanamento di cui non si ha necessità. Come già dissi in passato, a quel tavolo ovale TUTTI i paesi dovrebbero avere un loro rappresentante, altrimenti sarà solo un cartello composto da pochi, super agguerriti. Sta a loro far sì che tutti siano accontentati in misura uguale. Non è un "gioco semplice".

Come dice un proverbio: "Vedere la pagliuzza negli occhi altrui e non il palo nei propri"...

Mi piacerebbe sentire cose del tipo "L'ONU vuole impedire all'Italia di costruire centrali nucleari"... che ne diresti? Che ne direbbero tutti? Ogni tanto bisogna provare a girare la "frittata"...però in quel caso vorrebbe anche dire petrolio nel sottosuolo...
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 27 mag 2008, 12:58

takion la differenza che il loro leader è paragonabile come crudeltà, azioni dittatoriali e morti per opinioni solo ai macellali della storia e lo sai pure tu.


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi takion il 27 mag 2008, 13:23

Già, perché in Occidente si usa più diplomazia, più savoir faire e più ghirigori, perché se vedi come si è combinati...non credo le situazioni siano poi tanto lontane.

Per Paesi come l'Iran, il fatto di poter partecipare a qualcosa di internazionale, vuol dire molto, perché si accetta così di ascoltarli, magari controbattendo ciò che espongono, e si collabora per un qualcosa di comune, ma più passerà il tempo nel farlo, peggio sarà...
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 27 mag 2008, 13:31

io in italia impiccagioni in piazza x' contrari al governo o x' si naviga su internet non ne vedo....


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 27 mag 2008, 13:31

Aragorn ha scritto:io in italia impiccagioni in piazza x' contrari al governo o x' si naviga su internet non ne vedo....

cmq takion ci sono decine di post su amd dove si parla del macellaio iraniano perfavore torniamo in topic cioè NUCLEARE E ITALIA. Grazie


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi takion il 28 mag 2008, 15:58

Beh, basterebbe andare a vedere sul blog di Beppe Grillo per accorgersi quante notizie importanti sono state taciute sino ad oggi.Proprio in questi momenti stiamo discutendo su una probabile mozione che permetterà di costruirne una in zona mia. In troppi esaltano il fotovoltaico e l'eolico, ma avendo lavorato nel settore anni or sono, so bene che la ricerca è stata sin da allora denigrata proprio per i soliti interessi... avrebbero invece dovuto spingere e continuare, ma sono stati veramente pochi quelli che l'hanno fatto e sempre a spese proprie. La NASA stessa ha provveduto come ha potuto meglio, ma alla fine ha vinto il nucleare, ed anche se sono state chiude molte centrali, ora "stranamente" si torna a parlarne.

Da un punto di vista energetico è forse la soluzione più veloce anche se la popolazione cresce con il nuovo fabbisogno e difficilmente si riuscirà ad arrivare a qualcosa di totale.
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi takion il 28 mag 2008, 16:08

forse che abbiano letto l'articolo anche in Italia?
Non so se avete notato: il diesel costa più della verde..!

La rivincita del Samurai.
Yoshiaki Arata, 85 anni, professore emerito giapponese (uno dei padri del nucleare avanzato nipponico e delle ricerche anche sulla fusione calda), forte nazionalista (in pubblico parla solo giapponese), decorato dall'Imperatore, ha vinto la sua battaglia ventennale da samurai.
Non ha smesso per un attimo di crederci, da quando Fleishmann e Pons annunciarono nel 1989 la sospetta fusione "in bottiglia" di molecole di deuterio (idrogeno più un neutrone di troppo) dentro un catodo di palladio. Molecole leggere, sospinte per via elettrochimica (un moderato flusso di elettroni nel fluido, dall'anodo al catodo) dentro le strutture esagonali del palladio, fino a intrappolarsi in massa, collidere, premere l'una sull'altra, fino a pressioni spontanee di milioni di atmosfere, quindi spaccare i propri nuclei, emettere calore, tramutarsi infine in Elio-4. Una fusione nucleare in piena regola, ma ottenuta senza mostruosi toroidi ad altissima energia (tipo Iter), come nelle stelle. Bensì dentro una modesta bottiglia, con un po' di acqua pesante (deuterio, lo si trova in natura) e con un particolare metallo raro. E la corrente elettrica di casa. Senza radiazioni e con la produzione finale di un gas inerte, l'elio, utile per gonfiare i palloncini.
Troppo bello per essere vero. Fleishmann e Pons nel 1989 misero a rumore l'intera comunità scientifica mondiale ma non riuscirono mai a riprodurre stabilmente, se non per casi fortuiti, quel risultato straordinario, che avrebbe cambiato per sempre la storia dell'energia, del clima e forse della civiltà umana. E loro, insieme ai seguaci, furono così tacciati di truffa, di cialtronaggine, di ascientificità, fino all'emarginazione completa dalla comunità scientifica mondiale.
Ma il samurai Arata tenne duro. Anche perché la sua tecnica di supercompressione del deuterio già negli anni 50 lo aveva incuriosito su certe strane anomalie incontrate con i metalli, che ora forse capiva. E decise di investire le sue ricerche su una strada diversa, per la fusione a bassa energia, da quella elettrochimica. Semplicemente spingendo, a forza di varie atmosfere, il deuterio dentro nanoparticelle di palladio, fino ad ottenere lo stesso iper-affollamento, la stessa vertiginosa crescita di pressione, la fusione e il calore. Oggi ha mostrato pubblicamente a Osaka il suo reattore in funzione, che, con soli pochi grammi di palladio ha mosso un motore a pistoni Stirling. Un reattore in parte realizzato anche con le idee di Francesco Celani e del suo gruppo di Frascati-Infn, il secondo laboratorio al mondo attivo sulla pista aperta da Arata (e il secondo gruppo di samurai). Nei prossimi giorni Arata ci proverà non con 7 ma con 60 grammi di palladio e conta di avere centinaia di watt termici di guadagno. Abbastanza da illuminare una casa, per mesi, forse con una bomboletta pressurizzata da un compressore da frigo. Ma la notizia più importante di oggi, di fronte alla platea dei maggiori giornalisti scientifici giapponesi (e alcuni venuti dagli Usa), è aver inequivocabilmente mostrato la produzione, dentro gli esagoni di palladio, di consistenti quantità di elio 4, la firma dell'avvenuta fusione nucleare e della trasmutazione del deuterio. Al punto che gli astanti hanno coniato il termine di "Arata Phenomenon". Che lui ha gentilmente accettato, con un inchino, appunto, da samurai.


fonte http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... 000e25108c
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 28 mag 2008, 16:12

a me se vicino a casa mia facessero una centrale nucleare (o un termovalorizzatore come sembra sia prestisto) nn frega nulla, l'importante che sia in sicurezza, che nn puzzi e che nn provochi rischi alla mia persona poi possono fare quello che vogliono


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi takion il 28 mag 2008, 16:27

Vedo il tuo come discorso sensato ed è quello che penso pure io, purché rientri sempre nelle norme vere, dato che i termini usati tipo "dose massima accettabile di esposizione" non mi piacciono. E' come per la verdura inquinata, quando senti rispondere che "rientra nei termini"... ma quali? Perché non se la mangiano loro? Se è inquinata, che lo sia poco o molto, rimane che lo è, dunque perché dare un fantomatico permesso di utilizzo? Neppure si può darla agli animali, perché avvelena anche loro!

Questo è un esempio di ciò che oggi è in vigore, ma che non dovrebbe esserci volendo veramente pensare a fattori di salute pubblica e comune.
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi takion il 28 mag 2008, 18:58

Ecco, questo mostra la totale impreparazione di un Governo. Non si può "buttare là" la cosa come fosse una fetta di "mortadella"...

Premiare? Se è tutto a posto e non ha ripercussioni (su ambiente, gente e animali), perché ci dovrebbero essere premi? Allora vuol dire che bisogna stare attenti, perché anche da loro non è ritenuto totalmente affidabile, visto che in genere danno premi per spingere a prendere una fregatura.

Scajola: bollette più basse per chi ospita impianti nucleari.
"Bollette più leggere" per i cittadini dei comuni che ospiteranno gli impianti nucleari. E' l'idea del ministro per lo Sviluppo Claduio Scajola, intervistato da SkyTg24 e interpellato sulle possibili resistenze delle comunità locali rispetto alla realizzazione di centrali atomiche. "Non si dovrà solo premiare le comunità locali, che dovranno certamente avere delle royalty - ha detto il ministro - ma i cittadini delle località in cui sorgeranno gli impianti dovranno pagare l'energia molto meno".

ZUCCOLI, SERVE CONSORZIO ITALIANO ENEL E PRODUTTORI - Una ''road map'' per far tornare l'energia nucleare in Italia, con il primo impianto pronto tra 12 anni. E' quanto propone il presidente di A2a Giuliano Zuccoli, che ha presentato oggi alla stampa i risultati di un sopralluogo in Finlandia di Energy Lab, la fondazione a sostegno della ricerca energetica creata da Regione Lombardia, Universita' Bocconi, Universita' Bicocca, Universita' Cattolica, Politecnico, Statale, Fondazione Aem e Fondazione Edison. ''Vediamo Enel come soggetto principale per il ritorno al nucleare in Italia'' ha aggiunto Zuccoli, precisando pero' che si tratta di una ''opinione personale, da cittadino''. La tappa successiva, secondo Zuccoli e' un ''accordo con i produttori e i consumatori di energia'' sul modello del consorzio finlandese che gestisce l'impianto in costruzione di Olkiluoto, dove sono gia' attive 2 centrali nucleari con il consenso della popolazione locale.

MATTEOLI, BENE MA SERVONO ANCHE RIGASSIFICATORI- ''Il nucleare risolvera' i problemi di produzione energetica dell'Italia, ma solo nel lungo periodo, in 10-15 anni''. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli nel suo intervento all'assemblea annuale dell'Unione industriale pratese. Nel frattempo, ha aggiunto il ministro, ''siccome non e' pensabile che con le fonti alternative si possa risolvere il problema della produzione di energia, andiamo avanti con l'eolico ed il solare, ma occorre un mix per produrre energia: i rigassificatori vanno fatti, non e' possibile tenerli bloccati. Ora bisogna partire, l'uso del gas e' indispensabile, cosi' come il carbone pulito, che non ha piu' l'impatto ambientale di una volta'


fonte http://www.ansa.it/opencms/export/site/ ... 62706.html
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Joistick il 01 giu 2008, 11:13

Wall Street Journal: in Italia il nucleare non partirà mai



La bibbia della finanzia mondiale non crede che la svolta nucleare, promessa dal governo italiano, possa tradursi in realtà. Le centrali non saranno mai costruite. E’ questo ciò che afferma il Wall Street Journal.


Tre - scrive Henry Sokolski, direttore esecutivo del Nonproliferation Policy Education Center - le ragioni fondamentali che ne impediranno la realizzazione: costi di costruzione alle stelle; i tempi di realizzazione, da 10 a 20 anni; le resistenze della popolazione. Oltre al fatto gli ingenti investimenti in un Paese che “ha il terzo debito pubblico del mondo”.


Si tratta di un attestato di scarsa stima e attendibilità nei nostri confronti, nonostante il fronte dei “nuclearisti" stia rapidamente ingrossando le proprie fila.

E’ stato il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, a dare il “là” alla querele sul nucleare, annunciando il proposito di costruire di nuove centrali a partire dal 2013. Intenzione, peraltro prevista dal programma del Pdl, che ha trovato ampi consensi bipartisan. Su tutti, il sì incondizionato alla svolta energetica è arrivata da Confindustria.

E gli italiani? Il sondaggio di Virgilio Notizie dice che oltre il 64% è favorevole al ritorno dell’energia atomica. Una bella giravolta rispetto all’autunno dello scorso anno, quando chi voleva le centrali era appena il 38%.

Tutto da verificare se tali favori “atomici” troveranno conferma nel momento in cui dalla teoria si passerà alla pratica, ovvero all’individuazione dei siti che accoglieranno i nuovi reattori.Qualche timore su possibili rivolte di piazza è più che fondato. E questo lo sa anche Scajola che ha, infatti, proposto d’introdurre sconti sulle bollette elettriche delle popolazioni il cui territorio ospiterà nuovi reattori atomici.
    Genova non ha scordato perché è difficile dimenticare,
    c'è traffico, mare e accento danzante e vicoli da camminare.
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi takion il 01 giu 2008, 13:59

In effetti è quello che penso pure io. SI sente dire per il 2012 poi per il 2020 e poi per... tutto questo serve solo ad accumulare ricchezza che poi sparirà come sempre. Vuoi fare una centrale nucleare? Inizi da subito: fai scavare, inserire i rivestimenti necessari per la protezione, buttare il cemento sull'armatura etc... ma da subito e non dall'anno del mai e il giorno del poi..!

Chissà perché in Italia si è sempre indietro, sempre ultimi... e a caro prezzo! Sicuramente non sarà poi un risparmio perché gli altri saranno avanti e con la fusione fredda, cosa per altro iniziata e portata avanti in Italia con positivi risultati, ma di cui le finanze concesse erano forse abbastanza per il gelato a 1.000.000 di bambini (1.200.000 di vecchie lire)! Ridicolo e offensivo come siano manipolate la scienza e la ricerca.
Questo grazie sempre ai politici che ora per andarsene (rimborsi elettorali) hanno preso ben 300.000 euro cadauno!

Che differenze, vero?
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 01 giu 2008, 14:26

Joistick ha scritto:Wall Street Journal: in Italia il nucleare non partirà mai



La bibbia della finanzia mondiale non crede che la svolta nucleare, promessa dal governo italiano, possa tradursi in realtà. Le centrali non saranno mai costruite. E’ questo ciò che afferma il Wall Street Journal.


Tre - scrive Henry Sokolski, direttore esecutivo del Nonproliferation Policy Education Center - le ragioni fondamentali che ne impediranno la realizzazione: costi di costruzione alle stelle; i tempi di realizzazione, da 10 a 20 anni; le resistenze della popolazione. Oltre al fatto gli ingenti investimenti in un Paese che “ha il terzo debito pubblico del mondo”.


Si tratta di un attestato di scarsa stima e attendibilità nei nostri confronti, nonostante il fronte dei “nuclearisti" stia rapidamente ingrossando le proprie fila.

E’ stato il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, a dare il “là” alla querele sul nucleare, annunciando il proposito di costruire di nuove centrali a partire dal 2013. Intenzione, peraltro prevista dal programma del Pdl, che ha trovato ampi consensi bipartisan. Su tutti, il sì incondizionato alla svolta energetica è arrivata da Confindustria.

E gli italiani? Il sondaggio di Virgilio Notizie dice che oltre il 64% è favorevole al ritorno dell’energia atomica. Una bella giravolta rispetto all’autunno dello scorso anno, quando chi voleva le centrali era appena il 38%.

Tutto da verificare se tali favori “atomici” troveranno conferma nel momento in cui dalla teoria si passerà alla pratica, ovvero all’individuazione dei siti che accoglieranno i nuovi reattori.Qualche timore su possibili rivolte di piazza è più che fondato. E questo lo sa anche Scajola che ha, infatti, proposto d’introdurre sconti sulle bollette elettriche delle popolazioni il cui territorio ospiterà nuovi reattori atomici.


è triste che all'estero ci vedano davvero come la repubblica delle banane


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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