I portavoci del movimento della pace fanno sapere che sono stanchi e non intendono fare nessuna marcia per Clementina, al contrario di quelle fatte x le 2 vispe terese ops Simone e per la Sgrena.
Il dubbio sorge da più parti non è che nn si manifesta perchè questa volontaria nn è politicizzata, x' non ha mai partecipato alle campagne elettoriali o perchè non scrive su un giornale di partito contro il governo?
Sarebbe vergognoso....
e intanto oltre ai milioni di italiani preoccupati in silenzio che non sono mai scesi in piazza a urlare ci pensano le donne afghane a manifestare per Clementina
Le vedove afghane in piazza per Clementina
Centinaia in burqa hanno manifestato chiedendo la liberazione della cooperante di 'Care'. «È una donna gentile» dice una di loro
KABUL - Centinaia di vedove afghane hanno manifestato a Kabul per chiedere la liberazione di Clementina Cantoni, l'operatrice umanitaria di Care international rapita ieri sera a Kabul. «È una donna gentile» ha detto Shah Jan, intervistata in uno dei punti di distribuzione di cibo per le 11mila vedove assistite da Care e per le quali la cooperante italiana è un punto di riferimento, «chiediamo che il governo afghano faccia tutto il possibile per la sua liberazione. Dopo Allah è lei la nostra unica speranza».
Le vedove, molte coperte dal burqa, avevano con sé fotografie della Cantoni e uno striscione in cui si chiedeva il suo rilascio. Alcune di loro piangevano. «Per oltre due anni - ha ricordato Paul Barker, direttore delle operazioni dell'organizzazione in Afghanistan - Clementina ha dedicato ogni sforzo al sostegno e alla sopravvivenza delle vedove di Kabul. È responsabile della distribuzione del cibo, ma anche dei progetti di assistenza sanitaria alle madri e di micro imprenditoria».
Sulla vicenda è intervenuto anche il parroco cattolico di Kabul, monsignor Giuseppe Moretti, dicendo che la popolazione vive come «un'offesa» il rapimento della giovane italiana. «La comunità internazionale è vicina alla famiglia Cantoni e prega per la liberazione di Clementina», ha detto mons. Moretti in un'intervista a AsiaNews. E ha aggiunto che «la stampa e popolazione locale hanno reagito con sgomento per un atto ritenuto un'offesa alla popolazione, che ha sempre avuto e continua ad avere molto rispetto per gli stranieri». Il parroco dell'unica chiesa cattolica presente nel Paese racconta che Clementina era tra i «rarissimi praticanti cattolici italiani» in Afghanistan: «le ultime domeniche l'ho vista spesso venire a messa e con molta convinzione: chi viene a messa qui è perché ci vuole venire, è una scelta ben precisa». Mons. Moretti conclude con un messaggio di speranza: «Vogliamo accompagnare la ragazza e la sua famiglia. Da oggi tutte le messe saranno applicate per la sua liberazione e un lumino arde giorno e notte nella cappella della Madonna».