Quali differenze?

Inviato:
13 dic 2005, 00:15
di nemesys_72
Stasera mentre guardavo il tg ho apreso la notizia del gesto fatto ieri da Paolo di Canio
a Livorno se non sbaglio..
Han fatto vedere per tv che non è stata la prima volta, poi han fatto vedere uno spezzone dell'intervista
che gli han fatto dove diceva che se uno fa il saluto romano viene giudicato in un certo modo, mentre
uno che saluta col pugno chiuso viene giudicato in tutt'altro modo..
Voi che ne pensate?

Inviato:
13 dic 2005, 00:20
di `knives`
che dovrebbero tenere separato lo spettacolo dalle idee personali.

Inviato:
13 dic 2005, 00:22
di nemesys_72
questo è vero, perchè i calciatori vengono presi d'esempio in molti casi e perchè la gente si fa influenzare..
però io intendevo la diversa presa di posizione nei confronti di chi compie i 2 gesti opposti..

Inviato:
13 dic 2005, 11:19
di diegofio
sono entrambi due gesti di pessimo gusto, quindi alla pari.
posso esprimere un mio giudizio su di canio? un deficiente, non so come possa aver vinto il premio fair play in england.

Inviato:
13 dic 2005, 11:59
di misterx
La presa di posizione differente nei confronti dei due gesti è da imputarsi principalmente alla storia del nostro paese a mio parere, purtroppo la gente pensa solo a ciò che è successo nel nostro paese e a ciò che ha rappresentato il gesto di Di Canio in passato, che comunque non approvo da uno sportivo, le sue idee debbono rimanere fuori dal campo, sport e politica sono due cose separate e tali debbono rimanere.
Ma la gente non pensa a ciò che l'altro gesto ha rappresentato nel resto del mondo, sono tutti convinti che sia un gesto di libertà e giustizia......forse è il caso che ci sia un'informazione più corretta anke da parte delle scuole, e che la gente apprenda realmente cosa sia accaduto in altri paesi politicamente parlando, e cosa sia magari un gulag prima di accusare un gesto più tosto che il suo opposto.......le idee delle persone si basano sulla dis'informazione nella maggior parte dei casi.

Inviato:
13 dic 2005, 12:15
di thrantir
sicuramente come dice misterx, la differenza deriva direttamente dalla nostra storia, non solo nel senso "negativo" del saluto fascista, ma anche nel senso "positivo" che puo' aver assunto il saluto comunista spesso associato alla nostra resistenza...
ora una digressione personale: io credo che i gesti siano meno importanti degli intenti. Io personalmente non vedo una ideologia legata al fascismo, ma pongo come ipotesi che ce ne siano. Se il saluto romano fosse legato a questi intenti positivi, io non ci vedrei un problema, come a dire, prendiamo il meglio del fascismo correggendone le parti negative... che poi questo meglio, per me, tenda a zero, e' un altro discorso
ma, invece, a me sembra che il saluto romano, ai giorni nostri, sia sempre piu' espressione di quanto di peggio abbia prodotto il fascismo...

Inviato:
13 dic 2005, 13:29
di Aragorn
teo permettimi di correggere quello che viene comunemente definito saluto fascista è il vecchio saluto romano che dovrebbe essere un gesto di orgoglio nazionale perchè è un gesto indissolubile e innegabile della ns storia;il saluto fascista è una particolare stretta di mano che facevano gli arditi
come molta gente ignora che il fascio littorio è un simbolo della tradizione romana rubato dalla tradizione etrusca, e indica l'indissolubile legame fra il popolo, le fascine legate, e il potere della giustizia la scure.
detto questo trovo vergognoso che in questa vicenda passino in secondo piano i cori di odio razziale dei tifosi del livorno all'uscita di paolo di canio dal campo (gli cantavano piazzale loreto che trovo ben + pesante e censurabile dello stupido gesto di dicanio) e trovo ancor più vergognoso che questo gesto idiota di paolo ha fatto passare in secondo piano i correttissimi tifosi labronici che hanno accolto il pulman della lazio con il lancio di bombe carte, questi sono i veri problemi, non un dicanio che alza il braccio o un lucarelli o zampagna che alzano il pugno.
Sottolineo che trovo vergognoso il decreto mancino che vieta simboli di destra come la celtica, che io nn ho fra parentesi mai vista nei regimi fascista o nazista, e non vieti falci e martello o cheguevara.
insomma bisogna depolitizzare gli stadi anche x' ormai stanno diventado covi di naziskin e estremisti di destra, le curve di sinistra ormai si contano su una mano, e anche una curva storicamente schierata a sx come quella del milan è ormai diventata destraiola.
fuori la politica dagli stadi e questi delinquenti di tifosi in galera.
di canio meriterebbe una punizione esemplare ma da dopo che gli si è data voglio il pugno duro con i tifosi, i geni del livorno che lanciano bombe carte dovrebbero farsi 15 anni di carcere.

Inviato:
13 dic 2005, 13:54
di thrantir
simboli simboli
dal de mauro-paravia
Simbolo:
quanto evoca o rappresenta, per convenzione o per naturale associazione di idee, un concetto astratto, una condizione, una situazione, una realtà più vasta
se, storicamente, il significato di un simbolo e' ben diverso ben diverso da quello che gli si da attualmente, e' un discorso diverso, possiamo disquisire su come alcune persone o segni acquisiscano un significato che non sempre si fonda sulla loro storia...
per esempio, che guevara: sono sicuramente d'accordo con te se mi dici che e' stato un terrorista, non certo un santo, e che chi sventola la sua bandiera, ignora, deliberatamente o no, la verita' storica: fattosta che, la bandiera di guevara, e' oggi un simbolo di lotta all'oppressione, come il saluto romano e' un simbolo di simpatia per il fascismo, anche se la sua origine storica e' tuttaltra... vi ricordo che Giovanni Paolo II e' mondialmente noto come simbolo di liberta' dei popoli, dimenticando che ha benedetto persone simpatiche e amorevoli come Pinochet, e, se non ricordo male, ha anche fatto cardinale un altro dittatore sudamericano...
comunque, detto questo, sono senz'altro d'accordo che si dovrebbero vietare e, anzi, punire severamente, l'utilizzo strumentalmente politico di luoghi pubblici come gli stadi, che oltretutto e' una delle cause maggiori della violenza che puntualmente si verifica nei suddetti...
sui tifosi che tirano le bombe carta non credo ci sia bisogno di discutere, penso che qualsiasi persona civile ha la corretta opionione su di loro

Inviato:
13 dic 2005, 18:55
di giacomololo
diego ha scritto:sono entrambi due gesti di pessimo gusto, quindi alla pari.
Non sono d'accordo: il comunismo (quello vero, di Marx e Engel) è sinonimo di rispetto e uguaglianza di tutti i popoli e di tutte le persone, mentre il fascismo è simbolo di odio (e tra l'altro è vietato dalla costituzione)... Quindi non vedo perchè vietare il pugno chiuso, ma ho tanti motivi per giustificare il divieto del saluto romano!!!

Inviato:
13 dic 2005, 20:38
di nemesys_72
giacomololo ha scritto:diego ha scritto:sono entrambi due gesti di pessimo gusto, quindi alla pari.
Non sono d'accordo: il comunismo (quello vero, di Marx e Engel) è sinonimo di rispetto e uguaglianza di tutti i popoli e di tutte le persone, mentre il fascismo è simbolo di odio (e tra l'altro è vietato dalla costituzione)... Quindi non vedo perchè vietare il pugno chiuso, ma ho tanti motivi per giustificare il divieto del saluto romano!!!
se poni il dievieto su uno, lo devi porre anche sull'altro gesto..
non vedo il motivo di vietare solo il saluto romano..
è giusto separare la politica dallo sport, ma è giusto anche metter dentro quelli del razzo contro
il pulman della lazio..
o sono giustificati perchè "offesi" dal saluto romano??
non gli è bastato ricordar piazzale loreto, ci vogliono le bombe carta??
non scherziamo, van puniti anche questi, non solo di canio..
@teo: purtroppo il che oggi non è un simbolo di lotta all'oppressione, almeno non in Italia.. (opinione mia)

Inviato:
13 dic 2005, 20:38
di Aragorn
giacomololo ha scritto:diego ha scritto:sono entrambi due gesti di pessimo gusto, quindi alla pari.
Non sono d'accordo: il comunismo (quello vero, di Marx e Engel) è sinonimo di rispetto e uguaglianza di tutti i popoli e di tutte le persone, mentre il fascismo è simbolo di odio (e tra l'altro è vietato dalla costituzione)... Quindi non vedo perchè vietare il pugno chiuso, ma ho tanti motivi per giustificare il divieto del saluto romano!!!
le due dottrine a livello empirico sono simili
non confondere l'applicazione con la dottrina ne il comunismo ne tanto meno il fascismo sono mai stati realizzati

Inviato:
13 dic 2005, 21:29
di giacomololo
Aragorn ha scritto:le due dottrine a livello empirico sono simili
non confondere l'applicazione con la dottrina ne il comunismo ne tanto meno il fascismo sono mai stati realizzati
Posso essere d'accordo che il comunismo non è mai stato realizzato (quello che si è avvicinato di più è stato Lenin) ma il fascismo è stato realizzato eccome, anche perchè è stato inventato e applicato da Mussolini.

Inviato:
13 dic 2005, 21:31
di Aragorn
no ti sbagli
leggiti defelice il massimo storico di quel periodo e scopri che la differenza fra la dottrina e l'applicazione è abissale

Inviato:
14 dic 2005, 14:42
di Aragorn
cmq tornando al caso di canio vi posto un articolo che condivido al 200%
Come volevasi dimostrare: Paolo Di Canio è finito sotto inchiesta. Il calcio, quello ufficiale, quello rappresentato dalla Federazione, ha trovato il cattivo, il fascistaccio da punire, l'atleta che istiga alla violenza. Cosa ha fatto Di Ganio lo sappiamo tutti: ha alzato la mano al cieIo. Saluto romano. E per questo il Procuratore Federale -che nome pomposo per un signore che si preoccupa per una mano alzata - ha chiesto all'Ufficio Indagini della Federazione, citiamo dal comunicato diffuso ieri pomeriggio, «di svolgere tutti i più opportuni accertamenti in ordine al comportamento tenuto dal calciatore della S.S. Lazio spa Paolo Di Ganio in occasione della gara Livorno-Lazio del-l'il dicembre 2005 nonché relativamente alle dichiarazioni rilasciate dallo stesso calciatore».
Gesù, come siprende sul serio questa Federazione di un calcio illuminato a giorno dai razzi sparati ad altezza d'uomo, infangato dagli intrallazzi e dai bilanci truccati, insozzato dalle scommesse, ridicolizzato dai presidenti e d'improvviso ridiventato giusto e corretto di fronte ad un giocatore che forse ha sbagliato e che sicuramente non ha fatto altro che esprimere solo la propria idea.
Di Canio la pensa così. In casa ha un busto di Mussolini, su un braccio il tatuaggio di un'aquila, sull'altro la scritta "Dux". Che doveva fare? Salutare col pugno chiuso, inneggiare al Che, raccontarci quant'è bravo Fidel Castro? E quanti anni di carcere vogliamo dargli? L'ergastolo? Una trentina senza attenuanti? E perché l'Alta Corte dei Soloni del Calcio non dice anche qualche altra cosa?
Livorno: inutile sottolineare che la piazza è un po' particolare, e molto rossa. Delio Rossi, allenatore della Lazio, ha raccontato la domenica di normale follia calcistico-politica: «Siamo rimasti confinati in albergo, non potevamo uscire neppure per andare al centro commerciale che è a tre metri di distanza. Quando siamo arrivati allo stadio siamo stati colpiti da un bengala. Quando è cominciata la partita un giocatore avversario ha calpestato Di Ganio...». Il resto ve lo raccontiamo noi.
Dopo il razzo, i cori: «Di Canio come Mussolini», «Di Canio a Piazzale Loreto», «Di Canio a testa in giù». Poi la mamma di Di Canio, la moglie e forse la sorella. Alla fine Di Canio esce dal campo e alza il braccio nel saluto romano. E vogliamo condannarlo? Un giocatore così meriterebbe un encomio. Ha sbagliato, nessun dubbio. Ha esagerato, com'è nella sua natura. Ma ammettiamolo: senza uccidere nessuno, senza spezzare gambe, senza scommettere clandestinamente, ha dimostrato che lui non se la fa sotto neppure di fronte a migliaia di tifosi tutt'altro che ben disposti. E smettiamola, una buona volta, anche con la storia della provocazione. Chi urla che vorrebbe impiccare Di Ganio, magari non assieme a Claretta ma in compagnia di Lotito, chi insulta in tribuna il presidente della Lazio, per sbagliare non ha bisogno di essere provocato. Permetteteci il gioco di parole: questi signori sono nati già provocati, e lo dimostrano ogni domenica, anche se la Federazione fa finta di non vedere.
Attenzione: non tutti i tifosi del Livorno esagerano, non tutti confondono lo stadio con un centro sociale. Ma possiamo negare che l almeno per alcuni non c'è molta differenza tra una gradinata e una sezione di Rifondazione comunista? Possiamo far finta di non vedere le bandiere dell'ex Unione Sovietica che sventolano quasi fossero quelle del Livorno? Possiamo non ascoltare i cori con tanto di ringraziamento ai miracoli del Che? E possiamo chiederci perché la Federazione ce l'ha col fascista Di Canio e non con il comunista Lucarelli e il suo pugno chiuso? Anzi, possiamo permetterci, sommessamente, di suggerire ai Sommi Giudici del Calcio finito nel ridicolo per cose ben più gravi di non esagerare con queste pagliacciate. In fin dei conti, si tratta dì mani e di pugni, e il Procuratore Federale e l'Ufficio Indagini, nonostante gli enfatici nomi, dovrebbero occuparsi solo di piedi. Se poi riuscissero anche a scoprire qualche vera magagna, qualche bibitone passato clandestinamente ad un giocatore , qualche siringa e pillola di troppo e pure qualche bilancio che puzza di falso, gliene saremmo infinitamente grati. Anche Di Canio, ne siamo convinti, sarebbe riconoscente, e forse per festeggiare si esibirebbe in un nuovo saluto romano. Nella speranza, ovviamente, che i Supremi Giudici dell'Altissima Corte capiscano che si tratta solo di un innocuo braccio alzato. Proprio un saluto romano che, sia detto per inciso, è nato un po' prima del fascismo e di quelle leggi che contemplano il reato di apologià del fascismo solo perché sono state fatte anche con la collaborazione di chi amava il pugno chiuso.
di MATTIAS MAINIERO

Inviato:
14 dic 2005, 15:18
di misterx
Aragorn ha scritto:cmq tornando al caso di canio vi posto un articolo che condivido al 200%
Come volevasi dimostrare: Paolo Di Canio è finito sotto inchiesta. Il calcio, quello ufficiale, quello rappresentato dalla Federazione, ha trovato il cattivo, il fascistaccio da punire, l'atleta che istiga alla violenza. Cosa ha fatto Di Ganio lo sappiamo tutti: ha alzato la mano al cieIo. Saluto romano. E per questo il Procuratore Federale -che nome pomposo per un signore che si preoccupa per una mano alzata - ha chiesto all'Ufficio Indagini della Federazione, citiamo dal comunicato diffuso ieri pomeriggio, «di svolgere tutti i più opportuni accertamenti in ordine al comportamento tenuto dal calciatore della S.S. Lazio spa Paolo Di Ganio in occasione della gara Livorno-Lazio del-l'il dicembre 2005 nonché relativamente alle dichiarazioni rilasciate dallo stesso calciatore».
Gesù, come siprende sul serio questa Federazione di un calcio illuminato a giorno dai razzi sparati ad altezza d'uomo, infangato dagli intrallazzi e dai bilanci truccati, insozzato dalle scommesse, ridicolizzato dai presidenti e d'improvviso ridiventato giusto e corretto di fronte ad un giocatore che forse ha sbagliato e che sicuramente non ha fatto altro che esprimere solo la propria idea.
Di Canio la pensa così. In casa ha un busto di Mussolini, su un braccio il tatuaggio di un'aquila, sull'altro la scritta "Dux". Che doveva fare? Salutare col pugno chiuso, inneggiare al Che, raccontarci quant'è bravo Fidel Castro? E quanti anni di carcere vogliamo dargli? L'ergastolo? Una trentina senza attenuanti? E perché l'Alta Corte dei Soloni del Calcio non dice anche qualche altra cosa?
Livorno: inutile sottolineare che la piazza è un po' particolare, e molto rossa. Delio Rossi, allenatore della Lazio, ha raccontato la domenica di normale follia calcistico-politica: «Siamo rimasti confinati in albergo, non potevamo uscire neppure per andare al centro commerciale che è a tre metri di distanza. Quando siamo arrivati allo stadio siamo stati colpiti da un bengala. Quando è cominciata la partita un giocatore avversario ha calpestato Di Ganio...». Il resto ve lo raccontiamo noi.
Dopo il razzo, i cori: «Di Canio come Mussolini», «Di Canio a Piazzale Loreto», «Di Canio a testa in giù». Poi la mamma di Di Canio, la moglie e forse la sorella. Alla fine Di Canio esce dal campo e alza il braccio nel saluto romano. E vogliamo condannarlo? Un giocatore così meriterebbe un encomio. Ha sbagliato, nessun dubbio. Ha esagerato, com'è nella sua natura. Ma ammettiamolo: senza uccidere nessuno, senza spezzare gambe, senza scommettere clandestinamente, ha dimostrato che lui non se la fa sotto neppure di fronte a migliaia di tifosi tutt'altro che ben disposti. E smettiamola, una buona volta, anche con la storia della provocazione. Chi urla che vorrebbe impiccare Di Ganio, magari non assieme a Claretta ma in compagnia di Lotito, chi insulta in tribuna il presidente della Lazio, per sbagliare non ha bisogno di essere provocato. Permetteteci il gioco di parole: questi signori sono nati già provocati, e lo dimostrano ogni domenica, anche se la Federazione fa finta di non vedere.
Attenzione: non tutti i tifosi del Livorno esagerano, non tutti confondono lo stadio con un centro sociale. Ma possiamo negare che l almeno per alcuni non c'è molta differenza tra una gradinata e una sezione di Rifondazione comunista? Possiamo far finta di non vedere le bandiere dell'ex Unione Sovietica che sventolano quasi fossero quelle del Livorno? Possiamo non ascoltare i cori con tanto di ringraziamento ai miracoli del Che? E possiamo chiederci perché la Federazione ce l'ha col fascista Di Canio e non con il comunista Lucarelli e il suo pugno chiuso? Anzi, possiamo permetterci, sommessamente, di suggerire ai Sommi Giudici del Calcio finito nel ridicolo per cose ben più gravi di non esagerare con queste pagliacciate. In fin dei conti, si tratta dì mani e di pugni, e il Procuratore Federale e l'Ufficio Indagini, nonostante gli enfatici nomi, dovrebbero occuparsi solo di piedi. Se poi riuscissero anche a scoprire qualche vera magagna, qualche bibitone passato clandestinamente ad un giocatore , qualche siringa e pillola di troppo e pure qualche bilancio che puzza di falso, gliene saremmo infinitamente grati. Anche Di Canio, ne siamo convinti, sarebbe riconoscente, e forse per festeggiare si esibirebbe in un nuovo saluto romano. Nella speranza, ovviamente, che i Supremi Giudici dell'Altissima Corte capiscano che si tratta solo di un innocuo braccio alzato. Proprio un saluto romano che, sia detto per inciso, è nato un po' prima del fascismo e di quelle leggi che contemplano il reato di apologià del fascismo solo perché sono state fatte anche con la collaborazione di chi amava il pugno chiuso.
di MATTIAS MAINIERO
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