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Proposta de il nuovo MSI gli onorevoli lavorino gratis

MessaggioInviato: 08 gen 2006, 15:01
di Aragorn
All'Uomo della Provvidenza si può contestare tutto. Dallaguerra, alle leggi razziali. Ma una cosa è certa: «non ha mai rubato una lira». La proposta avanzata dagli esponenti de II nuovo M.S. I. Destra Nazionale, senza precedenti storici e aperta ai rappresentanti di ogni schieramento politico, sicuramente si ispira anche all'onestà di Mussolini, ma affonda le radici in un periodo storico molto più lontano del Ventennio.
La cornice è quella dell'Impero Romano, quando i senatori andavano a testa alta, prendendosi a cuore il Cursus Honorum. Il "cammino d'onore", la loro devozione alla res pubblica non prevedeva, a differenza dei "colleghi" che fanno politica sotto l'impero del Cavaliere, alcuna retribuzione. Ed è questo il nodo gordiano che gli attivisti del nuovo Movimento Sociale vorrebbero sciogliere. Il fine è un 'opera di rimoralizzazione dalla politica, il mezzo prescelto un referendum popolare (per la raccolta firme, segreteria Nuovo Msi tei. 0552001687). «L'iter burocratico è piuttosto farraginoso, ma ci stiamo attrezzando per porre fine a questo inutile sperpero di denaro», spiega Giovanni Fabiani, membro della presidenza del partito del quale ripercorre brevemente le tappe fondamentali. Dalla storica fondazione nel 1946, all'arrivo di Giorgio Almirante nel 1973 che lo fonde con la Destra Nazionale, fino alla palingenesi, l'ultima il primo settembre del 2003, con il recupero del simbolo storico, il parallelepipedo con in alto l'acroni-mo del Nuovo M.S.I., sopra la Fiamma Tricolore e l'aggiunta
della scritta Destra Nazionale.
Risale allo scorso 29 settembre l'incontro a Palazzo Grazioli fra Maria Antonietta Cannizzaro, presidente vicario dei nuovo Movimento Sociale, e il premier Silvio Berlusconi.
Il colloquio con il presidente del Consiglio sancisce ufficialmente l'ingresso del partito nella Casa delle Libertà «per poter vincere, tutti uniti contro le sinistre, alla prossima corsa elettorale». «Superato l'allontanamento da Gianfranco Fini dopo Fiuggi, nel '95, adesso siamo di nuovo vicini alle sue posizioni, anzi lo riconosciamo come un fratello», spiega Fabiani che definisce il proprio schieramento "filoatlantista e filoisraeliano". «Non siamo né estremisti, né tantomeno razzisti» mette i punti sulle "i", «siamo solo i conservatori della destra, la destra del Polo».
E tornando alla questione degli onorevoli strapagati ribadisce: «Deputati e senatori, come all'epoca del Fascio, non a caso gli ultimi ministri senza portafoglio risalgono al periodo del Ventennio, devono contribuire alla vita del Paese con la sola presidenza al Parlamento. E ripristinare l'antico precetto in base al quale l'unico onorario degli onorevoli, per l'appunto, era partecipare alla res pubblica. Iprofessionistidellapo-
litica devono mettersi al servizio dei cittadini senza ricevere una lira». Pardon, un centesimo. Perché chi si fa portavoce di nobili scopi, chi crede davvero nella patria «non deve accettare compensi». È arcinoto che i nostri onorevoli sono fra i più pagati d'Europa. Per snocciolare qualche cifra, basti dire che lo stipendio netto di un senatore e di un deputato si aggira sui seimila euro mensili (5.491 per l'esattezza), ai quali si aggiungono tutti gli annessi e connessi: la diaria di soggiorno, la gestione dei rapporti con gli elettori, il tetto per la spesa telefonica, le spese di trasporto e i viaggi all'estero. Quasi 25mila euro mensili, 291. 428 euro l'anno, che molti-plicati per circa un migliaio di onorevoli ammontano a 300 milioni di euro annuali a carico dei contribuenti. «Tutto quel denaro pubblico potrebbe essere adibito a scopi più edificanti, come la costruzione di opere sociali. Sarebbe sufficiente a finanziare un ospedale di medie dimensioni e centri assistenziali per anziani. È ora di smetterla con tutta questa speculazione». In buona sostanza, l'aut l'aut per chi sta al timone del Palazzo è mettersi una mano sulla coscienza e accettare il titolo di onorevole senza prebende alcune. Oppure rinunciarvi in to-to e percepire i soldi dello Stato.
Chissà che da questo tentativo di rivoluzione etica della cosa pubblica, partendo dagli onorevoli come "uomini d'onore" eper-tanto senza pecunia, non rappresenti il primo passo per la nascita di un partito finora assente nell'universo politico italiano: il "Partito degli onesti".

MessaggioInviato: 09 gen 2006, 14:02
di thrantir
a parte che i senatori dell'antica roma non prendevano stipendio proabilmente perchè non ne avevano bisogno, essendo tutti esponenti di famiglie patrizie, ma, non vorrei aver capito male, si parla di ministri senza portafoglio intendendo ministri senza stipendio? sarebbe una clamorosa idiozia

MessaggioInviato: 09 gen 2006, 14:33
di Aragorn
no da quel che ho capito parla di senatori e deputati

MessaggioInviato: 09 gen 2006, 21:03
di nemesys_72
Magari togliere lo stipendo è una cosa non giusta, ma diminuirlo e portarlo ad una cifra
giusta per il lavoro che fanno mi sembra già più corretto..

Magari togliendo tutti i vari privilegi di cui godono..

Un comune lavoratore non arriva a 6000 euro al mese nemmeno facendo 12 ore al giorno..