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Ge: Aprono circolo politico ma è un bordello

MessaggioInviato: 21 gen 2006, 00:09
di Aragorn
Oltre questa porta nera con l’insegna «ingresso riservato ai soci Arci» in un certo senso si è realizzato il sogno della sinistra. Tutti quelli che entrano cercano l’unione (con la minuscola) e non c’è proprio nessuno che sceglie di correre da solo. Il sindaco di Mignanego non l’ha presa bene. «Diciamo che l’unione che auspichiamo noi Ds è di altra natura». Nel chiedere l’autorizzazione al geologo Michele Malfatti, primo cittadino di questo Comune nell’entroterra genovese, avevano parlato di un «circolo Arci ricreativo alternativo».
E in effetti sono stati di parola. «Più o meno», come da scritta sul citofono del locale. Il nome del club è quello. «Club privé per coppie raffinate», è la ragione sociale del circolo nelle parole del titolare, Francesco I., 40enne imprenditore edile genovese, appassionato di scambi di coppia che adesso fa finta di stupirsi. «Qual è il problema? Io avevo detto all’Arci che volevo fare una aggregazione culturale. Il sesso è cultura, e l’orgia rappresenta un momento di aggregazione».
Il club è poco più di un magazzino di cento metri quadrati, l’ingresso è sotto il livello della Statale che da Genova porta a Busalla. C’è un piccolo bar e una pista da ballo dalla quale si accede ad alcuni separé, ognuno dei quali munito di due poltrone e tendina scura che garantisce la necessaria riservatezza. Fino all’estate scorsa il locale era la sede del Genoa club locale. Ma dopo retrocessione e fisiologico calo di iscritti, si è fatto avanti Francesco I., battendo in volata un commerciante di moto. Lui aveva altre idee. «Modestamente, con mia moglie sono una enciclopedia dei club privé. Si fidi, il migliore è a Cavalermaggiore, Cuneo. A Viareggio c’è un gioiellino, Torino ha buona qualità media, Milano è in calo».
Dopo tanto peregrinare, Francesco I. voleva un locale tutto suo. La domanda presentata all’Arci di Genova dall’apolitico Francesco era il passo necessario per le autorizzazioni sanitarie e il permesso di servire alcolici. «Circolo ricreativo» dunque, con tanto di decalogo dei soci Arci in Liguria appeso al muro del bar, a ricordare all’avventore che per essere ammesso deve fare la tessera di una delle più antiche associazioni della sinistra italiana. «Adesso mi revocano l’affiliazione - si amareggia -, ma io in due sere gli ho portato 65 coppie, 130 soci, roba che manco in un mese di Feste dell’Unità».
Come da copione, al terzo giorno sono arrivati i carabinieri ad interrompere l’amor profano. Mignanego, nell’alta Valpolcevera, verde e tranquillità come specialità della casa, ha i Ds al 77%, ma anche sette chiese per 3.300 abitanti, e il santuario della Vittoria che è uno dei luoghi di culto più amati dai genovesi. La scoperta delle attività ricreative praticate al circolo Arci «Più o meno» ha avuto il potere di fondere l’anima cattolica e quella rossa. Don Giacomo, titolare della parrocchia di Sant’Ambrogio, dice di essersi limitato a raccogliere le segnalazioni dei fedeli: «C’è un certo malcontento nella popolazione, soprattutto della famiglia che in quello stabile vive sopra il locale e di notte sente gemiti dal significato inequivocabile».
Dice Alessandro, gestore del vero bar Arci, poco distante dal club: «Facciano quel che vogliono, ma non come Arci. Questa è una associazione seria, il volto migliore della sinistra». Risultato: soffiata, irruzione dell’Arma, 32 persone denunciate per atti osceni in presenza di avventori occasionali (i carabinieri). L’ipotesi di reato è abbastanza audace, al punto che in Procura si apprestano a cestinare. Ne conviene anche il sindaco Malfatti, preoccupato per il buon nome di Mignanego, ma inerme: «Io chiedo solo che si rispettino le regole. Certo, se avessi saputo di che si trattava, mai avrei autorizzato». Quindi, anche senza l’egida dell’Arci, Francesco I. stasera riapre il club. Si è già capito, è un uomo in missione: «Per me le tre esse significano sesso, sesso, sesso».
È un rodomonte di un metro e novanta per quasi un quintale, vestito di buon taglio, benestante. Per vivere fa altro, questa è solo «una passione, spirituale e fisica». Sua moglie è con lui: «Siamo una coppia trasgressiva». Hanno un figlio, fanno vacanze con altri coniugi conosciuti nei club e relativa prole. La sua battaglia è appena cominciata. «Adulti consenzienti: giuridicamente sono inattaccabile». A Mignanego la situazione è di stallo. Per Francesco anche quella dell’Arci è una ritorsione puritana. Dice, tutto serio: «Legga il decalogo dei soci. "Il gioco, la gioia e la felicità sono beni inalienabili di tutti che ognuno ha il diritto di preservare". E io vorrei sapere cosa c’è di più giocoso, gioioso e felice di una bella... insomma, di quel che facciamo nel nostro locale».

MessaggioInviato: 21 gen 2006, 00:18
di nemesys_72
8O 8O 8O

MessaggioInviato: 21 gen 2006, 03:13
di Aragorn
«Legga il decalogo dei soci. "Il gioco, la gioia e la felicità sono beni inalienabili di tutti che ognuno ha il diritto di preservare". E io vorrei sapere cosa c’è di più giocoso, gioioso e felice di una bella... insomma, di quel che facciamo nel nostro locale».



:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

MessaggioInviato: 21 gen 2006, 11:27
di Galai
l'ho sentito al telegiornale.... 8O 8O 8O 8O 8O 8O 8O :!: :!:

MessaggioInviato: 21 gen 2006, 12:41
di thrantir
inciso: i circoli arci la migliore faccia della sinistra... beh dipende, moltissimoi circoli arci sono in realtà costosi pub che usufruiscono, in modo bieco di vari sgravi fiscali che sarebbero destinati, in teoria, solo per attività no profit :?

MessaggioInviato: 21 gen 2006, 12:44
di Aragorn
io ho sempre pensato che arci fosse l'abbreviazione di arcigay :oops:

MessaggioInviato: 21 gen 2006, 13:19
di DANBER
arci.... scusa la battuta ma a me ricorda un vecchio telefilm..
arci era il nome del protagonista ...
tutto da ridere... al tempo dei jefferson..e poi i robinson ...