di Aragorn il 21 mar 2006, 11:40
QUI, Quo e Qua, spay story, cicciogate e la fantasia che è andata troppo oltre», aveva detto quattro giorni fa. Parole che avevano rotto il suo silenzio, dichiarazioni che Niccolò Accame aveva pronunciato dopo una serie di «attachi» ricevuti da una serie di indagati nella cosiddetta inchiesta «Laziogate», per difendersi dalle accuse di chi lo ha disegnato come «l’organizzatore» del presunto spionaggio politico ai danni di Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini. Ma sembra che non siano bastate le sue parole: l’ex collaboratore di Francesco Storace, all’epoca delle elezioni per il presidente della regione Lazio, è stato infatti iscritto dalla procura di Roma sul registro degli indagati con le accuse di violazione della legge elettorale e di abusiva instrusione in un sistema informatico. Ipotesi di reato che vengono contestate dai magistrati capitolini in concorso con altre persone, tra le quali gli investigatori Pierpaolo Pasqua e Gaspare Gallo, gli 007 che secondo i pm romani e milanesi avrebbero organizzato una serie di indagini contro gli avversari dell’allora presidente della Regione Lazio Storace. E che sono stati chiusi dietro le sbarre in seguito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari milanese Belsito. Le accuse contestate dai procuratori aggiunti Italo Ormanni, Achille Toro e dal sostituto procuratore Francesco Ciardi ad Accame si inseriscono nelle indagini avviate anche in riferimento alla presunta falsificazione delle firme di Alternativa Sociale, la lista di Alessandra Mussolini, durante appunto le scorse elezioni regionali nel Lazio. Dopo l’iscrizione sul «modello 21» di Niccolò Accame, la magistratura romana ha ascoltato un suo collaboratore, Pierluigi Sassi, che ha svolto una serie dicompiti durante la campagna elettorale delle scorse regionali del Lazio. Un nome che sarebbe venuto alla luce dalle intercettazioni telefoniche che si trovano nel fascicolo d’inchiesta, nelle quali risulterebbe come colui che avrebbe permesso l’ingresso agli 007 negli uffici della Regione Lazio. Sempre ieri inoltre si è seduta davanti ai pm romani anche Antonella De Pasquale, una collaboratrice di Alessandra Mussolini ai tempi delle scorse elezioni regionali. Alla donna i magistrati avrebbero chiesto conferma su una presunta infiltrazione di Pasqua nel comitato elettorale di Alternativa sociale. Ma non finisce qui la serie di interrogatori. Sabato scorso infatti anche Paolo Arcivieri, uno dei responsabili del gruppo ultrà Irriducibili Lazio che sarebbe stato spiato lo scorso anno, quando cioè era candidato nella lista Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini, si è dovuto sedere negli uffici del palazzo di Giustizia di piazzale Clodio per rispondere alle domande del pm Francesco Ciardi: Arcivieri avrebbe affermato di non essersi mai accorto di un'attività di spionaggio ai suoi danni e, comunque, di ricondurre tali osservazioni alle sue arringhe contro l'allora governatore del Lazio Francesco Storace. Arcivieri ha inoltre annunciato che si costituirà parte civile contro i responsabili dell'attività di spionaggio compiuta nei suoi confronti. «Ho fiducia nella giustizia - ha detto - che ha finora svolta un ottimo lavoro. Se venisse accertato che lo spionaggio è stato eseguito da persone vicine alle istituzioni sarebbe inquietante e pericoloso». «Credo che sia un atto che almeno consentirà ad Accame di sapere qual è il motivo per cui lo si accusa e di cosa. In giro ci sono troppi calunniatori che ne risponderanno in Tribunale», ha detto Francesco Storace.
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»