Moretti fa uscire il suo film su Berlusconi

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Moretti fa uscire il suo film su Berlusconi

Messaggiodi Raven il 23 mar 2006, 21:33

"Moretti fa il Caimano, in sala il film su Berlusconi che agita le coalizioni
Giovedì, 23 marzo 2006

Cinema
C’erano giornalisti italiani e stranieri alla presentazione dell’atteso e fino ad oggi segretissimo film di Nanni Moretti. Lui non c’era. Al cinema Barberini per vedere Il caimano si erano mobilitate le penne più note, non solo della critica cinematografica. Aldo Cazzullo de Il corriere chiaccherava con il “rosso” (aveva ragione Silvio) senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti.

Ritanna Armeni faceva strada a Giuliano Ferrara con Anselma dall’Olio e il consigliere di amministrazione della Rai Sandro Curzi verso poltroncine laterali («ma mi si nota di più se vengo e stò in disparte o...». E poi il commentatore de la Repubblica Curzio Maltese e folta rappresentanza della stampa estera.

Finita la proiezione, applauso convinto ma non scrosciante (e poi perchè doveva esserlo?), si è assistito alla scena surreale di cannibalismo giornalistico. Assenti regista e attori, televisioni e radio sono andati all’assalto dei colleghi.

Il caimano «un film su un film nel film», come Moretti definì Sogni d’oro nell’81, doveva essere l’opera spauracchio contro Berlusconi, che avrebbe forse messo in imbarazzo la sinistra a due settimane dalle elezioni politiche. L’affondo sul premier c’è stato, non poteva essere altrimenti, dal momento che racconta la difficile gestazione di una pellicola che doveva ripercorrere le tappe dei suoi successi da imprenditore, la sua ascesa politica, la caduta in disgrazia e il processo finale (Moretti decide: 7 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici).

E una domanda che riecheggia insistente: da dove ha preso tutti quei soldi? Con un’immagine molto efficace Moretti li fa cadere dal cielo. L’imprenditore si alza dalla sua scrivania, pochi secondi dopo dal soffitto si schianta una enorme valigia stracolma di banconote. Questa potrebbe essere una spiegazione efficace. Forse.

Quelle sono le scene più serie, a tratti drammatiche, talvolta surreali. L'imprenditore che costruisce Milano 2, che pensa ad una televisione per le casalinghe. Che circuisce un uomo della Guardia di finanza per farlo desistere dalle indagini che lo incastrerebbero. E lo fa diventare suo stretto collaboratore, quello che si occupa di mandare i soldi all'esteri.

Con inserti di filmati veri del premier che battibecca all’Europarlamento e di lui, imputato a Milano, che si difende definendosi «uno eletto dal popolo che solo dai suoi pari, i cittadini, può essere giudicato. La giustizia è uguale per tutti ma per alcuni è più uguale».

Ma la storia è spesso divertente. Silvio Orlando è un produttore allo sfascio, con la moglie che lo ha lasciato (Margherita Buy), i collaboratori che lo abbandonano. Con una di quelle frasi "morettiane", Orlando si lamenta con al segretaria: «Non mi chiama più nessuno. Amici, nemici , nemmeno una telefonata. Chiunque chiama passamelo, voglio essere disturbato»si getta in questa faccenda difficile: produrre un film su Berlusconi.

La giovane regista, Jasmine Trinca, al primo lungometraggio arriva quasi a temere di non essere in grado di girarlo. E tuttavia le defezioni di un produttore dopo l'altro mette a repentaglio le riprese. Anche l’attore protagonista, Michele Placido, si ritira dall’operazione quando si sta per partire con la lavorazione. Finisce che il premier lo impersona lo stesso Moretti, contattato in precedenza.

Il film si chiude con l’unica scena che Orlando e Trinca riescono a giare, quella del processo. L’imputato è condannato, se ne va in auto sotto un cielo scuro e sulle scalinate del palazzo di giustizia qualcuno ha lanciato una molotov. La claque del premier contesta il giudice che ha letto la sentenza di colpevolezza. Ma le fiamme si moltiplicano, simboliche più che reali, e noi le vediamo in trasparenza mentre la telecamera in soggettiva nell’auto fissa Moretti-Berlusconi, impassibile.

«No, assolutamente no» ha risposto Berlusconi a chi gli chiedeva se andrà a vedere il film. Nessuna curiosità?. «I film di Moretti si vanno a vedere, e poi vedremo se sarà utile o dannoso per la campagna elettorale» ha detto invece Romano Prodi.

Dai politici di centrodestra si alzano, prevedibili, proteste veementi. Nessuno ha visto il film ma non in porta: da An a Forza Italia, tutti sono convinti che l'attacco al premier gli porterà un sacco di voti in più. Tuttavia, per vedere come finisce la favola, bisogna aspettare il 10 aprile.

Pasquale Colizzi
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Da http://www.megachip.info , linkato da Google news
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Messaggiodi Raven il 23 mar 2006, 21:39

Ora, a me Berlusconi non fa impazzire, e ho sempre sostenuto che sia un bravo uomo d'affari ma un pessimo politico. Nè metto la mano sul fuoco per la sua onesta e innocenza giuridica. Ma la campagna mediatica e non contro la sua persona mi sembra eccessiva e nauseante...

Se poi pensiamo che questo film uscirà in campagna elettorale, beatamente infischiandosene di una legge sulla par condicio che non contempla il cinema, la cosa mi fa un tantino schifo. Poi si sbraita tanto sul regime mediatico di Forza Italia...
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Messaggiodi marcosniper il 23 mar 2006, 21:45

Sono totalmente d'accordo con te Raven...

p.s.: moretti... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :puker:
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Messaggiodi Aragorn il 23 mar 2006, 21:46

ma dicono invece che sia un capolavoro :)


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Messaggiodi Raven il 23 mar 2006, 21:54

Aragorn ha scritto:ma dicono invece che sia un capolavoro :)

Questo non lo metto in dubbio, non prima almeno di aver visto il film.
Le poche pellicole di Moretti che ho visto mi sono piaciute, quindi non giudico l'artista, ma il politico...guarda caso nonpoteva farlo uscire per Pasqua...;)
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Messaggiodi Vindsval il 23 mar 2006, 22:06

Ma alla fine mandarlo prima delle elezioni nn è tutto questo grande problema in quanto, essendo al cinema, a ki interessa se lo va a vedere. Se fosse stato all tv magari sorgeva qualke problema in + in quanto il bacino di utenza è sicuramente maggiore.
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Messaggiodi ture il 23 mar 2006, 22:41

Tutti chiedono la libertà ma sempre per se stessi e mai per gli altri.Se Moretti ha deciso di fare uscire un film su l'onorevolissimo (si nota il sarcasmo?) Berlusconi in periodo di elezioni nn vedo quale legge scritta e non violi. Non dimentichiamoci che tal partito di F.I. quando Moretti non vinse l'oscar per la stanza del figlio fece una festa :wink: .Ah per dovere di cronaca la RAI e Mediaset hanno deciso di non fare sapere nulla di questo film, si dice per nono violare la par-condicio però Mediaset per far vedere la trasmissione tv "il milan di Berlusconi" e Berlusconi al senato USA non si è fatta molti scrupoli :wink:
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Messaggiodi Aragorn il 24 mar 2006, 00:43

va bè per onestà la rai news 24 ha fatto vedere prodi alla cigl ;)


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Prodi temo l'effetto boomerang

Messaggiodi Aragorn il 24 mar 2006, 11:04

O meglio, teme che possa avere un effetto negativo sulla raccolta di consensi. Demonizzare l’avversario, infatti, non è sempre una strategia vincente. E Prodi lo sa. «I film di Nanni Moretti si vanno a vedere, poi vediamo se è utile o dannoso alla campagna elettorale - ha spiegato ieri il Professore parlando del Caimano - Sarà un film politico e parlerà certamente di Berlusconi, ma come non si sa. Speriamo - ha concluso lasciando trapelare le sue preoccupazioni - sia utile e non dannoso alla campagna elettorale». Più deciso, e sicuro di se stesso, il suo avversario e capo della CdL: «No, assolutamente no», ha risposto secco Silvio Berlusconi a chi gli chiedeva se andrà mai a vedere il nuovo lavoro del regista girotondino. La discussione è centrata sull’effetto che il lungometraggio avrà o meno sul voto. Alcuni sono convinti che un film non può avere alcuna influenza. Altri pensano il contrario. Tra questi ultimi c’è Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai: «Stando alle agenzie di stampa, il film potrebbe essere commentato parafrasando le parole che lo stesso Moretti dice in "Bianca": "Continuino così, si facciano del male". Infatti, "Il Caimano" è un brutto film che però, nel finale, non delude le attese, regalandoci la quintessenza dell'astio, del livore, dell'odio nei confronti di Berlusconi, l'emblema della criminalizzazione e della demonizzazione del Cavaliere. Che nell'epilogo della pellicola viene dipinto come un tribuno, un aizzatore di folle pericoloso per la democrazia al punto di far scoppiare la rivolta del popolo bue, la guerra civile a colpi di molotov contro la magistratura, le istituzioni, lo Stato. È un film apocalittico sul "tiranno", sul "duce" di Arcore che piacerà all'Unità, a Travaglio e alla Guzzanti, meno a D'Alema, un film in perfetto stile girotondista, come quello del suo autore, che farà guadagnare tantissimi voti al centrodestra». «Non credo che avrò il tempo di vederlo prima delle elezioni e parlerò solo quando lo avrò visto. Figuriamoci se si può commentare un film del genere senza averlo visto prima...», spiega invece il leader della Margherita Francesco Rutelli. Tra i «profeti» dell’effetto neutrale del film c’è Enrico Letta: «Penso che sarà assolutamente ininfluente perchè gli italiani votano dopo 5 anni di governo e valuteranno il governo, ha detto il responsabile economico della Margherita. Dario Franceschini, coordinatore nazionale dei Dl, non vede «l'anomalia nel fare un film, come qualsiasi forma di arte, con collegamenti con la realtà». Anche il segretario del Prc Bertinotti sottolinea che «è incomprensibile discutere se un film deve o non deve uscire in campagna elettorale, è un cattivo segno dei tempi». L’ex ministro Calderoli crede che «Moretti alla fine del mese ci arrivi comunque e mangi comunque. Mi dispiace che qualcuno cerchi di vendere un film giocando sulla fame degli altri». Un altro ex ministro, quello della Cultura Giovanna Melandri osserva: «Nella creazione artistica ognuno è libero di parlare di ciò che vuole. Sono molto curiosa. Lo andrò a vedere presto». Per il ministro Buttiglione «la demonizzazione dell'avversario non è un metodo di politica democratica». Lui stesso ammette che «qualche volta» Berlusconi demonizza gli avversari ma subito aggiunge che «viene demonizzato ancora di più». L’ex pm Antonio Di Pietro, infine, sottolinea che «alla fine la decisione di far uscire il film di Moretti in prossimità delle elezioni è stata una scelta giusta. Il bello dello spettacolo è proprio questo, che anche se Berlusconi ha tentato di mettere a tacere e censurare i vari Guzzanti, Luttazzi e altri, alla fine, grazie questa volta al cinema, gli italiani potranno venire a conoscenza della verità», commenta il leader dell'Italia dei valori.


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Messaggiodi Pellot il 24 mar 2006, 14:47

Raven ha scritto:Ora, a me Berlusconi non fa impazzire, e ho sempre sostenuto che sia un bravo uomo d'affari ma un pessimo politico. Nè metto la mano sul fuoco per la sua onesta e innocenza giuridica. Ma la campagna mediatica e non contro la sua persona mi sembra eccessiva e nauseante...

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scusa ma, lo dici anche te: non viola la parcondicio...quindi non vedo dove stia il problema. è un film...punto. uno può decidere se andarlo a vedere o no. il cinema non è compreso nella legge quindi non vedo perchè creare uno scandalo su qualcosa che non esiste
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Messaggiodi marcosniper il 24 mar 2006, 15:18

Devo dire che paragonare un film di moretti con il discorso di Berlusconi al Congresso è notevole.. 8O
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Messaggiodi Aragorn il 24 mar 2006, 15:24

approposito di film l'altra sera Diliberto si lamentava che si è tagliato i soldi alla cultura e al cinema, verissimo ma sapete cosa si è tagliato in sostanza? i contributi statali a film come mutande pazze di dagostino o alex l'ariete che pagato con miliardi di lire ha fatto 39 spettatori in tutta italia.
insomma questo governo nn ha + stanziato soldi per le produzioni cul(turali) italiane e allora si fa propaganda dicendo che ha tagliato i soldi al cinema 8O


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Messaggiodi Raven il 24 mar 2006, 19:22

ture ha scritto:Ah per dovere di cronaca la RAI e Mediaset hanno deciso di non fare sapere nulla di questo film

Ti posso smentire al volo almeno sulla RAI, visto che ho fatto la ricerca su internet solo dopo aver ricevuto la notizia dal Tg3 prima e dal Tg1 poi, rispettivamente le edizioni delle 19:00 e alle 20:00, proprio ieri sera.

Pellot ha scritto:scusa ma, lo dici anche te: non viola la parcondicio...quindi non vedo dove stia il problema. è un film...punto. uno può decidere se andarlo a vedere o no. il cinema non è compreso nella legge quindi non vedo perchè creare uno scandalo su qualcosa che non esiste

L'ho detto, è vero,non viola nessuna legge. Viola solo l'onestà morale per come la penso io: già i toni sono accesi di loro, adesso diamo ai parlamentari una nuova scusa per scannarsi su problemi che non riguardano il Paese.

Poi mi chiedo come mai se informazione e cultura sono controllate da Berlusconi è dittatura, se li controlla la Sinistra invece è democrazia...mah!
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Messaggiodi ture il 24 mar 2006, 19:48

Se i parlamentari sono irresponsabili non credo che la colpa sia di Moretti, è solo nostra che li abbiamo messi li. Se l'informazione viene controllata non è mai democrazia ne se sia la destra ne se sia la sinistra. Fatto sta che molti giornalisti/comici sono stati mandati via solo perchè non erano d'accordo con il potere o solo perchè facevano satira (ricordo che la Guzzanti scherzava sia con personaggi di destra che con quelli di sinistra, ma è stata linciata dalla destra; oppure Beppe Grillo linciato dai socialisti per una battuta). Il problema è: chi decide che una persona non debba più parlare in tv?Berlusconi o gli ascolti? Ma cosi usciamo fuori 3D...........
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Messaggiodi Aragorn il 24 mar 2006, 20:06

ture ha scritto:Se i parlamentari sono irresponsabili non credo che la colpa sia di Moretti, è solo nostra che li abbiamo messi li. Se l'informazione viene controllata non è mai democrazia ne se sia la destra ne se sia la sinistra. Fatto sta che molti giornalisti/comici sono stati mandati via solo perchè non erano d'accordo con il potere o solo perchè facevano satira (ricordo che la Guzzanti scherzava sia con personaggi di destra che con quelli di sinistra, ma è stata linciata dalla destra; oppure Beppe Grillo linciato dai socialisti per una battuta). Il problema è: chi decide che una persona non debba più parlare in tv?Berlusconi o gli ascolti? Ma cosi usciamo fuori 3D...........


la guzzanti è stata fatta fuori per un imitazione poco gradita a dalema ne sono ipersicuro :p cerca pure sui giornali del tempo e vedrai che ho ragione


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