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Calderoli: la Cdl in vantaggio di almeno 20mila voti.

MessaggioInviato: 15 apr 2006, 17:25
di Aragorn
"A prescindere dalle verifiche in corso, la Cdl e' gia' in vantaggio alla Camera di circa 20 mila voti dato che al centrosinistra sono stati attribuiti 45.580 voti che, legge alla mano, non devono essere conteggiati": l' ex ministro Roberto Calderoli apre un nuovo scenario nella diatriba sul risultato delle elezioni.

"E' semplice - spiega il coordinatore delle segreterie della Lega - la differenza di voti indicata in un primo momento a favore della coalizione di Prodi e' di 25.224. A questi vanno tolti i voti che vengono mano a mano riassegnati alla Cdl durante le verifiche.

Ma il punto nodale e' un altro: ci sono i voti della lista 'Lega Alleanza lombarda' che si e' presentata solo nella circoscrizione Lombardia 2 e che sono 45.580. Questi non possono essere assegnati a Prodi. Non devono proprio essere calcolati, perche' la legge che io ho scritto parla chiaro - spiega Calderoli - la cifra elettorale nazionale di coalizione deriva dalla somma delle cifra elettorale nazionale delle singole liste e la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista e' data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno.

E' evidente quindi che la cifra nazionale deve essere la somma di almeno due circoscrizioni e in assenza di questo non puo' essere conteggiata". "Infatti - aggiunge Calderoli - il legislatore ha previsto l' ipotesi del conteggio della singola circoscrizione solo nelle regioni ove esiste la tutela delle minoranze linguistiche. Ecco perche' la Cdl e', nel caso meno favorevole, in vantaggio di almeno 20mila voti alla Camera, senza contare quindi i voti che vengono via via riattribuiti durante le verifiche". "La legge l' ho scritta io - conclude l' esponente leghista - e l' ho anche criticata, ma sull' interpretazione non ci sono dubbi".

MessaggioInviato: 15 apr 2006, 17:41
di Aragorn
BRESCIA - La Lega Alleanza Lombarda smentisce seccamente il Ministro delle Riforme, Roberto Calderoli, secondo cui ci sarebbero 45mila voti assegnati all'Unione che non dovevano essere conteggiati. In particolare, per il ministro uscente, la lista Lega Alleanza Lombarda si e' presentata solo nella circoscrizione Lombardia 2 e quindi i suoi voti non possono essere contati perche' la legge prevederebbe di presentarsi in minimo 2 circoscrizioni. "I partiti che sono collegati all'Unione sono 15, - ha detto Elidio De Paoli, senatore di Lega Alleanza Lombarda - e tra questi c'e' anche la mia firma, e non vedo proprio come si possa non considerare valida l'alleanza". "Sappiamo che Calderoli e' un tipo un po' particolare", ha aggiunto De Paoli. (Agr)

MessaggioInviato: 15 apr 2006, 18:17
di Galai
Mah....stiamo a vedre.....

MessaggioInviato: 15 apr 2006, 20:01
di nemesys_72
quand'è che si arriva alla serietà?
c'è un limite a quello che sta succedendo o si va avanti a oltranza, io sono stufo..............

MessaggioInviato: 15 apr 2006, 20:54
di Aragorn
credo i punti incriminati siano questi ... mi sta venendo mal di testa
http://www.camera.it/parlam/leggi/05270l.htm

Codice: Seleziona tutto
  a) le coalizioni di liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 10 per cento dei voti validi espressi e che contengano almeno una lista collegata che abbia conseguito sul piano nazionale almeno il 2 per cento dei voti validi espressi ovvero una lista collegata rappresentativa di minoranze linguistiche riconosciute, presentata esclusivamente in una delle circoscrizioni comprese in regioni il cui statuto speciale prevede una particolare tutela di tali minoranze linguistiche, che abbia conseguito almeno il 20 per cento dei voti validi espressi nella circoscrizione;

                b) le singole liste non collegate che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4 per cento dei voti validi espressi e le singole liste non collegate rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute, presentate esclusivamente in una delle circoscrizioni comprese in regioni il cui statuto speciale prevede una particolare tutela di tali minoranze linguistiche, che abbiano conseguito almeno il 20 per cento dei voti validi espressi nella circoscrizione, nonchè le liste delle coalizioni che non hanno superato la percentuale di cui alla lettera a) ma che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4 per cento dei voti validi espressi ovvero che siano rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute, presentate esclusivamente in una delle circoscrizioni comprese in regioni il cui statuto speciale prevede una particolare tutela di tali minoranze linguistiche, che abbiano conseguito almeno il 20 per cento dei voti validi espressi nella circoscrizione;

            4) tra le coalizioni di liste di cui al numero 3), lettera a), e le liste di cui al numero 3), lettera b), procede al riparto dei seggi in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna di esse. A tale fine divide il totale delle cifre elettorali nazionali di ciascuna coalizione di liste o singola lista di cui al numero 3) per il numero dei seggi da attribuire, ottenendo così il quoziente elettorale nazionale. Nell’effettuare tale divisione non tiene conto dell’eventuale parte frazionaria del quoziente. Divide poi la cifra elettorale nazionale di ciascuna coalizione di liste o singola lista per tale quoziente. La parte intera del quoziente così ottenuta rappresenta il numero dei seggi da assegnare a ciascuna coalizione di liste o singola lista. I seggi che rimangono ancora da attribuire sono rispettivamente assegnati alle coalizioni di liste o singole liste per le quali queste ultime divisioni hanno dato i maggiori resti e, in caso di parità di resti, a quelle che abbiano conseguito la maggiore cifra elettorale nazionale; a parità di quest’ultima si procede a sorteggio;

            5) verifica poi se la coalizione di liste o la singola lista che ha ottenuto il maggior numero di voti validi espressi abbia conseguito almeno 340 seggi;
            6) individua quindi, nell’ambito di ciascuna coalizione di liste collegate di cui al numero 3), lettera a), le liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 2 per cento dei voti validi espressi e le liste rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute, presentate esclusivamente in una delle circoscrizioni comprese in regioni il cui statuto speciale prevede una particolare tutela di tali minoranze linguistiche, che abbiano conseguito almeno il 20 per cento dei voti validi espressi nella circoscrizione, nonchè la lista che abbia ottenuto la maggiore cifra elettorale nazionale tra quelle che non hanno conseguito sul piano nazionale almeno il 2 per cento dei voti validi espressi;
            7) qualora la verifica di cui al numero 5) abbia dato esito positivo, procede, per ciascuna coalizione di liste, al riparto dei seggi in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna lista di cui al numero 6). A tale fine, per ciascuna coalizione di liste, divide la somma delle cifre elettorali nazionali delle liste ammesse al riparto di cui al numero 6) per il numero di seggi già individuato ai sensi del numero 4). Nell’effettuare tale divisione non tiene conto dell’eventuale parte frazionaria del quoziente così ottenuto. Divide poi la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista ammessa al riparto per tale quoziente. La parte intera del quoziente così ottenuta rappresenta il numero dei seggi da assegnare a ciascuna lista. I seggi che rimangono ancora da attribuire sono rispettivamente assegnati alle liste per le quali queste ultime divisioni hanno dato i maggiori resti e, in caso di parità di resti, alle liste che abbiano conseguito la maggiore cifra elettorale nazionale; a parità di quest’ultima si procede a sorteggio. A ciascuna lista di cui al numero 3), lettera b), sono attribuiti i seggi già determinati ai sensi del numero 4);
            8) salvo quanto disposto dal comma 2, procede quindi alla distribuzione nelle singole circoscrizioni dei seggi assegnati alle varie coalizioni di liste o singole liste di cui al numero 3). A tale fine, per ciascuna coalizione di liste, divide il totale delle cifre elettorali circoscrizionali di tutte le liste che la compongono per il quoziente elettorale nazionale di cui al numero 4), ottenendo così l’indice relativo ai seggi da attribuire nella circoscrizione alle liste della coalizione medesima. Analogamente, per ciascuna lista di cui al numero 3), lettera b), divide la cifra elettorale circoscrizionale per il quoziente elettorale nazionale, ottenendo così l’indice relativo ai seggi da attribuire nella circoscrizione alla lista medesima. Quindi, moltiplica ciascuno degli indici suddetti per il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione e divide il prodotto per la somma di tutti gli indici. La parte intera dei quozienti di attribuzione così ottenuti rappresenta il numero dei seggi da attribuire nella circoscrizione a ciascuna coalizione di liste o lista di cui al numero 3). I seggi che rimangono ancora da attribuire sono rispettivamente assegnati alle coalizioni di liste o singole liste per le quali le parti decimali dei quozienti di attribuzione siano maggiori e, in caso di parità, alle coalizioni di liste o singole liste che abbiano conseguito la maggiore cifra elettorale circoscrizionale; a parità di quest’ultima si procede a sorteggio. Successivamente l’Ufficio accerta se il numero dei seggi assegnati in tutte le circoscrizioni a ciascuna coalizione di liste o singola lista corrisponda al numero dei seggi determinato ai sensi del numero 4). In caso negativo, procede alle seguenti operazioni, iniziando dalla coalizione di liste o singola lista che abbia il maggior numero di seggi eccedenti, e in caso di parità di seggi eccedenti da parte di più coalizioni o singole liste, da quella che abbia ottenuto la maggiore cifra elettorale nazionale, proseguendo poi con le altre coalizioni di liste o liste singole, in ordine decrescente di seggi eccedenti: sottrae i seggi eccedenti alla coalizione di liste o singola lista in quelle circoscrizioni nelle quali essa li ha ottenuti con le parti decimali dei quozienti di attribuzione, secondo il loro ordine crescente e nelle quali inoltre le coalizioni di liste o singole liste, che non abbiano ottenuto il numero di seggi spettanti, abbiano parti decimali dei quozienti non utilizzate. Conseguentemente, assegna i seggi a tali coalizioni di liste o singole liste. Qualora nella medesima circoscrizione due o più coalizioni di liste o singole liste abbiano le parti decimali dei quozienti non utilizzate, il seggio è attribuito alla coalizione di liste o alla singola lista con la più alta parte decimale del quoziente non utilizzata. Nel caso in cui non sia possibile fare riferimento alla medesima circoscrizione ai fini del completamento delle operazioni precedenti, fino a concorrenza dei seggi ancora da cedere, alla coalizione di liste o lista singola eccedentaria vengono sottratti i seggi in quelle circoscrizioni nelle quali li ha ottenuti con le minori parti decimali del quoziente di attribuzione e alla coalizione di liste o lista singola deficitaria sono conseguentemente attribuiti seggi in quelle altre circoscrizioni nelle quali abbiano le maggiori parti decimali del quoziente di attribuzione non utilizzate;

MessaggioInviato: 16 apr 2006, 03:01
di ture
Una volta il presidente del consiglio subito dopo le elezioni si dimetteva......questo è il primo governo (o almeno credo) che nn lo fa. Ma staccarsi dalla sedia no eh?

MessaggioInviato: 16 apr 2006, 11:10
di Aragorn
allora l'articolo incriminato è questo

12. L’articolo 83 del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957 è sostituito dal seguente:
«Art. 83. – 1. L’Ufficio centrale nazionale, ricevuti gli estratti dei verbali da tutti gli Uffici centrali circoscrizionali, facendosi assistere, ove lo ritenga opportuno, da uno o più esperti scelti dal presidente:
1) determina la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista. Tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno


adesso è tutta una questione di interpretazione e di ratio della legge, vediamo che decide la consulta. boh

MessaggioInviato: 16 apr 2006, 18:07
di Genesi
ture ha scritto:Una volta il presidente del consiglio subito dopo le elezioni si dimetteva......questo è il primo governo (o almeno credo) che nn lo fa. Ma staccarsi dalla sedia no eh?

Quoto,sono senza alcun ritegno....ma almeno un pochino di dignità.... ](*,)

MessaggioInviato: 16 apr 2006, 19:01
di Aragorn
ragazzi non per contraddirvi ma secondo costituzione il presidente del consiglio non si dimette resta in carica fino alla fiducia al prossimo governo, anche perchè il prossimo governo potrebbe vedere la luce fra 3 mesi visto che prima devono eleggere un presidente della repubblica.

cmq non mi stancherò di sottolineare che i dati che sappiamo non sono ancora definitivi e in ogni elezione la vera somma dei voti ha fatto cambiare di qualche unità il risultato, di norma si è sempre vinto per milioni di voti sta volta la prudenza dovrebbe essere d'obbligo.

nelle ultime elezioni il primo conto sbagliò di 36mila voti, non per broglio nè per malizia solo x' il sistema è obsoleto e si sbaglia spesso e volentieri.


ps se non mi sono capito non parlo di schede contestate ma di semplice matematica. Non facciamo almeno noi facile propaganda che già in questi giorni di ****** da ambo le parte se ne sentono fin troppe che si potrebbe scrivere un libro.


ps2 io sono convinto che invalideranno il voto estero in questi giorni ne ho sentite così tante che nemmeno in burundi, 35 mila schede scomparse nel nulla, un eletto che si vanta bellamente di aver votato migliaia di schede da solo e così si è fatto eleggere, schede spedite con volantini con scritto vota X per il bene dell'italia.

Non sono mai così tanto schifato della politica italiana come in questa settimana, è una vita che dico che nessuno mi rappresenta ma oggi più che mai ne sono maggiormente convinto.

MessaggioInviato: 16 apr 2006, 22:24
di ture
Io personalmente invaliderei anche quelli italiani poichè il giorno stesso che si votava mi è arrivato un msm di un noto partito...alla faccia delle regole. Da quando si è votato si grida al complotto,agli attentati elettorali e quant'altro. Sono stanco di questo pagliaccio della politica che invece di fare il presidente del consiglio ogni giorno ne spara una più grossa dell'altra quasi volesse battere il suo record personale.....

MessaggioInviato: 16 apr 2006, 22:58
di Aragorn
ture perfare modera i termini cerchiami di evitare insulti so che nn è tuo intento offendere nessuno ma potresti scatenare dei toni accesi, ricordatevi che cmq su due persone 1 non ha votato come noi.

per il resto alle europee i radicali furono denunciati per gli sms inviati il giorno del voto, se ti è arrivato un sms e lo conservi ancora puoi fare un esposto dai caramba e denunciare chiunque te l'abbia mandato per violazione della legge elettorale.

MessaggioInviato: 17 apr 2006, 14:44
di ture
Hai ragione Aragon scusami. Il fatto è che la mia pazienza si è andata a far benedire già da molto e nn sopporto questa ennesima presa in giro. Gli italiani hanno deciso, mi sembra giusto lasciar perdere tutte le sciocchezze e pensare a governare un paese che è allo sbando certamente nn per colpa mia.

richiesta insensata

MessaggioInviato: 18 apr 2006, 13:26
di Aragorn
Chi parla di intenzione del legislatore Calderoli dimentica l'intenzione del legislatore costituzionale e del legislatore del D.P.R. n. 570/60, che stabilisce che vada garantita la volonta' dell'elettore.

Ma vediamo i fatti. L'articolo 83 della nuova legge elettorale recita: "la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista è data dalla somma delle cifre elettorali conseguite nelle singole circoscrizioni della liste aventi il medesimo contrassegno". Secondo il ministro per le riforme Roberto Calderoli, che quella legge ha scritto, il plurale attesterebbe che ogni lista dovrebbe essere come minimo presente in due circoscrizioni.

Se fosse vera tale interpretazione, gli oltre 45.000 voti della Lega Alleanza Lombarda - alleata dell'Unione - che era presente alla Camera solo in Lombardia 2, non andrebbero conteggiati nel totale, ribaltando il risultato che ora vede in testa alla Camera l'Unione con 25.000 voti in piu'.

Ma, come ho gia' scritto, qundo si limitano alcuni diritti occorre precisare con cura quali sono i requisiti minimi. Una legge - come un contratto commerciale - non puo' essere approssimativa su punti fondamentali. (Rita Guma)

ha ragione il ministro

MessaggioInviato: 18 apr 2006, 13:35
di Aragorn
Galderoli ha ragione ? Io dico di sì, e lo dico alla luce delle regole che governano l'interpretazione delle leggi, e che stanno scritte nel Codice. Sono regole che valgono per interpretare una qualunque legge civile, penale o amministrativa: naturalmente valgono anche per la corretta applicazione delle norme in base alle quali deve avvenire il conteggio dei voti delle elezioni politiche. I termini della questione sono ormai noti: da un lato c'è l'attribuzione all'Unione degli oltre 45.000 voti della lista Lega Alleanza Lombarda, che si è presentata in una sola circoscrizione, e cioè in Lombardia 2; dall'altro c'è l'articolo 83 comma 1 della legge elettorale secondo cui la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista èia risultante della «somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno». La chiave della soluzione è offerta, per l'appunto, dai criteri legali con i quali devono interpretarsi le norme. Che sono i seguenti: «nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del Legislatore, (art. 12 delle Preleggi)». Cominciamo dal senso letterale del 1° comma dell'art. 83 della legge elettorale: se la cifra elettorale nazionale di una lista è la risultante della somma delle cifre elettorali circoscrizionali - e nessuna eccezione è prevista - è palese che le liste devono essere più di una, perché sia possibile sommarle, e che le liste, per essere più di una, devono essere state presentate in più circoscrizioni.
Una riprova? Quando la legge elettorale ha voluto che fossero conteggiati nella cifra elettorale nazionale i voti di una sola lista, presentata in una sola circoscrizione, lo ha detto espressamente: è il caso -ed è il solo caso - delle listepresentate, inunasolacircoscrizione, inuna regione in cui siano tutelate le minoranze linguistiche (art. 83, comma 3). Il che non è, ovviamente, per Lombardia 2.
Ora, come tutti i giuristi sanno, se il legislatore, rispetto a due casi eguali, in uno ha detto e nell 'altro ha taciuto, ciò vuol dire che ha voluto escludere per il secondo le regole che ha dettato per il primo. Non solo la lettera della legge, ma anche l'intenzione del legislatore porta allo stesso risultato. E una ragione precisa c'è: il sistema proporzioìiale è svincolato, di regola, daifattori territoriali, proprio perché deve esprimere la volontà del corpo elettorale nazionale. Solo in situazioni eccezionali possono aversi delle deroghe e cioè quando debbono tutelarsi interessi particolari, talora di rilevanza costituzionale. Com'è il caso delle minoranze linguistiche.
Starà alla Cassazione decidere: ma la legge è chiara ed una diversa interpretazione da quella che escute dal conteggio nazionale, aifinì del premio di maggioranza, ivoti della lista Lega Alleanza Lombarda e riconosce la vittoria della Casa delle Libertà lascerebbe ombre inquietanti che peserebbero sull'intera XV legislatura.
(Pecorella)