Sei mesi di carcere per Gnutti, Consorti e Sacchetti in relazione al caso Unipoli. È la richiesta del pm Eugenio Fusco nel processo per inside trading che vede come imputati l'ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte e l'ex vicepresidente della compagnia assicuratrice Ivano Sacchetti. Oltre a loro, accusato del reato finanziario, c'è anche il finanziere bresciano Emilio Gnutti. I fatti riguardano il rimborso anticipato, nel 2002, di due prestiti obbligazionari emessi da Unipol attraverso il quale sfruttando informazioni privilegiate, Consorte e Sacchetti avrebbero guadagnato o fatto guadagnare, secondo l'accusa, diverse decine di milioni di euro.
LE OPERAZIONI NEL MIRINO - Secondo il pubblico ministero, in particolare, i tre avrebbero messo in piedi numerose operazioni finanziarie per alterare il corretto andamento dei mercati in base a informazioni privilegiate. Fusco ha spiegato che «si tratta di un malcostume da combattere». Il pm ha poi chiesto che i tre siano condannati a pagare una multa pari a 300 mila euro, il massimo previsto dalla legge in questo caso perchè «i soldi li hanno». Il magistrato ha ritenuto di non chiedere la pena massima di detenzione di due anni perché «pur essendoci un grave attentato alla credibilità dei mercati finanziari abbiamo visto fatti più gravi».
PERSONAGGI IMPORTANTI - Per Fusco in particolare «Consorte e Sacchetti agivano strutturalmente insieme mentre Gnutti aveva una posizione più personale anche se in molte occasioni ha agito in concorso con loro. Erano tutti amici ed erano personaggi importantissimi dell'economia italiana ricoprendo grandi ruoli in società molto rilevanti». Ora la parola tocca alle difese e sarà poi il giudice Elisabetta Mayer a decidere sulla richiesta di condanna fatta dal pm Fusco.
09 giugno 2006