Pagina 1 di 1

Padova come Beirut

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 10:19
di nemesys_72
In sti giorni sono stato a Padova ed ho notato come la nuova giunta abbia deciso di "risolvere" il problema di via Anelli (il Bronx di Padova diciamo, dove ci sono megapalazzoni abitati esclusivamente da extracomunitari che fanno la lotta tra di loro per spacciare principalmente): il cosiddetto problema è stato "risolto" alzando un muro fatto di lastroni di cemento (hanno un nome "tecnico", però non lo ricordo) come recinto per la zona calda, lasciando libero solo un punto di accesso, che viene controllato da un posto di blocco che segna e controlla tutti quelli che passano di lì.. Se poi si vuol accedere alla zona in macchina, si viene scortati da una voltante..
Non mi sembra proprio il modo più adatto per risolvere il problema questo, anzi le bande rivali (che fino ad una settimana fa si ammazzavano o alcoltellavano per strada) ora si stanno "unendo"..
:evil:

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 10:54
di tanjama
eccolo completo: :wink:

PADOVA - "UN MURO, una vergogna!", urla la destra. "Ma che muro, una recinzione", puntualizzano a sinistra un po' piccati. "Per me, lo chiamino come vogliono. Non mi scandalizzo. Quello che so, perché qui ci ho abitato tre anni, è che non si vive. La vita in via Anelli è un inferno, fra spacciatori, prostitute, drogati che vanno e vengono, urla e rumori tutta la notte. E io al mattino mi alzo alle 6 per andare a lavorare".

Toni? Bepi? No, Michael, nigeriano nero come la notte, 35 anni e due figlie piccole, operaio. Lui, come tutti i bianchi veneti della zona di via Anelli, se ne infischia della disputa sulle parole. Muro, recinzione, barriera antiscavalco. Tre metri di altezza per ottantaquattro di lunghezza, lastre d'acciaio spesse quattro millimetri, conficcate nel terreno per un metro e venti. Di là, dal cortile affollato di ceffi nullafacenti, si alza il richiamo del muezzin.

Via Anelli, quartiere della Stanga, fra un Brico, un Auchan e il Centro Giotto. Sono almeno quindici anni che questo quartiere è diventato una discarica per immigrati, magrebini e nigeriani, subentrati agli studenti per i quali le palazzine erano state costruite. Povera gente disposta a farsi taglieggiare da esosi padovani, per alloggi da 28 metri quadri. Poi, col tempo, il degrado ha portato prostitute e spacciatori. Le risse a colpi di falcetto e machete. L'ultima, dieci giorni fa. Ora a far discutere è il "muro", la barriera che il Comune sta alzando fra le palazzine di via Anelli e via De Besi. Per impedire che spacciatori e tossici entrino ed escano di lì. Gli altri ingressi, da tempo, sono sorvegliati dalla polizia: veri check-point in cemento, qualcosa tipo Belfast dei tempi d'oro.

Roberto Bergamo, impiantista telefonico, uno che in via De Besi con affaccio sulle palazzine di via Anelli c'è arrivato solo un anno fa. Bel fegato. "No, è che non avevo alternative. Comunque, speriamo solo che questo muro lo portino fino in fondo. Anche stanotte, non abbiamo dormito, saltano dentro dal nostro cortile.
Certo, non è bello vedere gente in gabbia, ma a guardare come si comportano si diventa cattivi, si diventa razzisti. E io li vedo, dalla finestra. In mezzo, ci sono anche extracomunitari lavoratori, e non li sopportano neanche loro". Tutti vedono, tutte le notti, dalle finestre di via De Besi. Oltre il giardino, cose da non credere.

Sei palazzine verdi, di quattro piani. Parabole a ogni finestra. Muri scrostati, soffitti che crollano, scale ingommate e appiccicose. Scritte a spray in varie lingue, perfino l'italiano: "Cosa vuoi roba coca". Acqua che cola. Tre palazzine, sgomberate in questi ultimi anni, sono chiuse da grate d'acciaio a ogni porta e finestra. Il cortile, alle cinque del pomeriggio, è affollato di uomini giovani che bevono e ascoltano musica. Nigeriani e tunisini, in gruppi ben separati come in un'ora d'aria da galera.

Dicono che hanno sospeso una delle attività preferite, fino a qualche anno fa: macellare una pecora sulle grate del garage, e arrostirla. L'ultima guerra fra clan è di dieci giorni fa. "Ma è una consuetudine estiva", dice Paolo Manfrin, coordinatore del comitato di quartiere Stanga. "Ogni estate gli spacciatori delle altre zone vanno in vacanza, seguendo i clienti sulle spiagge. E via Anelli rimane un punto fermo per il grande business. Le grandi risse sono solo un problema di controllo del territorio e del mercato". Una donna che abita in via De Besi ("Niente nomi") dice che lei ai tossici ci ha fatto il callo, "quelli non fanno niente, però lo spaccio è 24 ore su 24, e noi siamo in mezzo". Oddio, ogni tanto tirano delle bottiglie: "Me ne arrivano in casa dalla finestra".

E allora, visto che la faccenda dura da una quindicina d'anni, serve a qualcosa questa barriera d'acciaio? "Per me, no - risponde B. G., braghe corte e mani bianche di cemento - Meglio che niente, ma il problema è che dalle 8 di sera fino al mattino qui è un lunapark come quello di Prato alla Valle: urla, musica, bottigliate, gente che la fa nelle siepi, bidoni rovesciati".
Donna: "Sindaco, questore e prefetto dormono tranquilli. Noi no".

Ce l'hanno anche coi fari che illuminano a giorno i cortili, per sicurezza: "Senza fari, non starebbero lì a giocare a calcetto e a ping-pong tutta la notte".
"La recinzione era necessaria - dice Manfrin - Paradossalmente, lo sgombero di tre palazzine e la riduzione del numero di residenti ha aumentato lo spaccio, perché viene molta più gente da fuori. E l'aumento della sorveglianza ha mutato un po' la clientela. Ne vengono meno a cercare fumo e cocaina, forse perché sanno leggere i giornali, e aumentano i tossici di eroina. Veri e propri zombie che passano in mezzo alla polizia, perfino in mezzo agli scontri coi lacrimogeni: non gliene importa niente". Manfrin è un bel pezzo che si dà da fare per salvare il quartiere: "Il caso esplose quando trovarono il cadavere di un tossico, in una siepe di via Arimondi. Poi c'è stata l'esperienza dei cosiddetti nonni-badile, che per difendere i loro orti hanno cacciato i tossici dal parco.
La cosa che mi fa rabbia è che qui in via Anelli ci sono bambini che vengono a scuola con le mie figlie, ci sono donne che vanno ai corsi di italiano della parrocchia, c'è anche gente per bene. E noi non abbiamo problemi di razzismo".

E poi, a dannarsi l'anima per via Anelli, c'è anche Michela Bochicchio, capo del commissariato della Stanga, una ragazza magra dall'aria decisa: "Noi qui, grazie alla direzione del questore Marangoni, lavoriamo pesante. L'ultima operazione è di questa mattina all'alba. In un appartamento c'era più di un etto di cocaina, e abbiamo arrestato un nigeriano. Oltre a fermare una quindicina di clandestini". Perquisizioni e sequestri sono all'ordine del giorno: "La grande rissa di dieci giorni fa è stata un fatto occasionale, legato alla vendita di droga. Venti arresti abbiamo fatto, e fanno circa 190 quest'anno".
Bella vita, in via Anelli. La strada sbarrata dalla polizia. Il controllo dei documenti di chi entra ed esce, coi tossici respinti al posto di blocco.

Le telecamere ovunque. E qualcuno dovrebbe scandalizzarsi per quel muro d'acciaio? Bello non è, di sicuro: grigio, tetro, avvilente. Ieri notte da dentro lo suonavano col martello, come una campana. E poi, come precisa Marco Carrai, assessore alla sicurezza, "non è un muro, ma una recinzione, che si frappone fra due luoghi". I nemici più accaniti del muro e di tutte le operazioni per bonificare via Anelli, poi, non sono certo gli immigrati, e nemmeno quelli del centrodestra che strepitano "vergogna!". No, dice l'assessore, "sono i proprietari degli appartamenti, che a ogni sgombero ci fanno impazzire coi ricorsi al Tar".

da "Repubblica"

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 10:59
di nemesys_72
tanjama ha scritto:eccolo completo: :wink:


stavolta mi spiace, ma ti correggo io..
non ho ancora letto nessun articolo, sono 3 giorni che vado a padova in quella zona e ho scritto solo quello che ho visto io..
di beirut mi è venuto in mente solo ieri sera guardando il tg, quando ho visto gli stessi pannelli in tv..
niente articoli, mi spiace, e soprattutto niente repubblica..
:wink:

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 11:05
di tanjama
non c'era niente da correggere nem...

il mio era a titolo informativo ...quello che ho letto io...nessuno voleva dirti niente... :? e cmq si da modo agli altri di informarsi in maniera approfondita cosi da capire meglio quello che esponi.

e se ti riferisci al completo era "un articolo completo" rispetto alla vicenda che hai posto...che sia una tua esperienza personale o sunto di un articolo.

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 11:16
di nemesys_72
mah, quel completo l'ho letto diversamente io..
comunque la mia era solo una mia riflessione non basata su articoli o altro, ci vado spesso in quella zona (centro giotto, brico, mediaworld e decathlon sono in quella zona), quindi quella zona la conosco molto bene(tra l'altro ho abitato in quella zona per 2 anni, quando studiavo a padova, proprio nella via subito dopo via Anelli), quindi conosco sia la situazione che il territorio, molto meglio dei giornalisti che scrivono sui giornali..
:wink:

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 11:37
di N-Bry0
nemesys_72 ha scritto:[...]quindi conosco sia la situazione che il territorio, molto meglio dei giornalisti che scrivono sui giornali..
:wink:


E quindi quale sarebbe una soluzione, secondo te?

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 11:46
di nemesys_72
innanzitutto buttare giù i palazzi, era già stato fatto un accordo tra comune di padova, provincia di padova(o regione veneto, non ricordo) e ater ed era già stati stanziati 25 milioni per i lavori, poi però non se n'è più fatto niente per il cambio di giunta..
Padova tra l'altro è stata una delle prime città italiane ad avere la cosiddetta polizia di quartiere e la richiesta era stata fatta molti anni fa dagli stessi cittadini, stufi della situzioni di via anelli e del quartiere dietro alla stazione dei treni..
quando abitavo io in quella zona, era proibitivo passare di lì di sera, e l'unico modo per andare in centro è proprio quelli di passare di fronte a quella via..
di sicuro le moltissime perquisizione ed espulsioni che sono state fatte non sono state abbastanza, visto che il problema c'è tutt'ora..
e di sicuro circondare la zona con un muro non è una soluzione adatta se ci pensate bene su lasciando da parte idee politiche e quant'altro..

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 15:26
di FridayChild
Non credo che il muro sia un tentativo di risolvere il problema di via Anelli quanto piuttosto una misura urgente per arginare il problema dello spaccio. La soluzione definitiva della questione di via Anelli e' ancora lontana, e non esistono soluzioni semplici. Anche col muro, o radendo al suolo l'isolato, il problema non si risolve ma si sposta altrove. Il guaio e' che per anni le varie giunte (tutte) hanno evitato di prendere atto che andava formandosi un ghetto, e non hanno agito con tempestivita'; si sono attivate tardi e adesso si va a spanne, nessuno ha la bacchetta magica.

FridayChild (Padova)

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 16:48
di Galai
Non credo che il muro sia un tentativo di risolvere il problema di via Anelli quanto piuttosto una misura urgente per arginare il problema dello spaccio.


straquoto.......la soluzione definitiva non è facile da trovare...

MessaggioInviato: 10 ago 2006, 16:54
di nemesys_72
FridayChild ha scritto:Non credo che il muro sia un tentativo di risolvere il problema di via Anelli quanto piuttosto una misura urgente per arginare il problema dello spaccio.


vedremo se tutto si fermerà così o se si cercherà di far qualcos'altro..
come misura urgente vedevo meglio la demolizione degli stabili io..