Pagina 1 di 1

Uccisero un pedofilo Assolti per aver commesso il fatto

MessaggioInviato: 21 ott 2006, 12:51
di Aragorn
BRUXELLES. Ancora pedofilia in Belgio e ancora scandalo. Questa volta non un nuovo crimine, ma una sentenza choc. Due ragazzi sono stati assolti per aver ucciso il violentatore di uno di loro quand’era un bambino.

«Ha agito per un raptus di follia. La vera vittima è lui», ha sentenziato la Corte d’Assise di Bruxelles rimettendo in libertà i due giovani. E così nella capitale europea riaffiora l’incubo pedofilia nello stesso giorno in cui si celebra il decimo anniversario della Marcia Bianca, che portò per strada trecentomila persone in una lunga, silenziosa protesta contro i mostri dei bambini e le inefficienze dello Stato. Hanno commesso un omicidio. Duplice, perchè anche la moglie di Christian Malot è stata barbaramente uccisa a coltellate, prima di finire carbonizzata nella casa messa a fuoco. Hanno confessato il reato, subito. Eppure, da ieri lo Stato belga ha deciso che, in casi eccezionali, un assassino può non essere colpevole.

Specie se si tratta di una vendetta per uno stupro, subito da bambino. David Bouchat aveva sei anni quando fu lasciato per quanche tempo a casa del padrino Christian, in un paesino vicino Anversa, insieme ai due fratelli (la madre aveva perso l’affidamento perchè alcolizzata). E’ il fratello di David a raccontare il calvario, durante il processo. «Lui mi carezzava, ma non mi ha mai violentato, invece David, sì. Le ragazze, come mia sorella non le toccava, era un tabù. Con i maschi si divertiva. E ci picchiava sempre, con la cinghia. Abbiamo provato tante volte ad accusarlo al giudice dei minori che gestiva il nostro caso ma non ci ha mai voluto credere».

David «perde» l’infanzia a casa del padrino-aguzzino. Diventato adulto, dopo ventiquattro anni, decide di denunciare la violenza subita. Ma il reato è passato in prescrizione e nessuno dei giudici interpellati apre un’indagine sull’uomo, che avrebbe abusato anche di altri minori. Nel 2004, soffocato dai fantasmi che rimontano in superficie, torna a casa di Christian. E’ sera e David porta con sè l’amico Leonard. I due vogliono spiegazioni su tutte queste violenze subite. E’ presente pure la moglie dell’uomo ormai prossimo ai sessant’anni, Andrée, che avrebbe assistito alle violenze, senza mai fiatare.

La discussione degenera e i ragazzi colpiscono la coppia con un ferro da stiro. Poi l’amico Leonard finisce a pugnalate il pedofilo e la sua consorte e per inscenare un incidente appiccano il fuoco nella casa. Fermati poco dopo dalla polizia, ammettono il duplice omicidio e vengono internati in un istituto. Dopo due anni, il processo in Corte d’Assise. E il colpo di scena. L’accusatore, il pubblico ministero, ha preso le difese dei ragazzi. «Quest’omicidio - ha tuonato davanti ai giurati il pm Luc De Vidts - non ci sarebbe stato, se Bouchat non avesse subito, quando era un bambino, le violenze sessuali inflittegli da Malot». La pubblica accusa ha usato parole di fuoco anche contro la magistratura belga messa sul banco degli imputati per «aver mancato ai suoi doveri».

Secondo De Vidts, i colpi mortali non sono stati inflitti da Bouchat in «modo volontario» perché, al momento dell’omicidio, «era sotto l’effetto di una forza irresistibile, assolutrice del crimine: Malot non voleva riconoscere i suoi misfatti e trattava il suo figlioccio come un bugiardo. Il vero colpevole è lui». E la Corte ha seguito il procuratore assolvendo i giovani. «Questa sentenza non diventerà un permesso per uccidere. Non dà il diritto ad altri giudici di pronunciare sistematicamente assoluzioni. In questo caso abbiamo ritenuto che David avesse perduto la capacità di intendere e di volere. La vendetta sarà sempre odiabile» ha subito precisato uno dei difensori di David, all’uscita del Tribunale. «Le persone abusate - ha aggiunto David, accanto al suo avvocato - non hanno voglia di uccidere, ma vogliono vedere il loro violentatore sul banco degli accusati e soprattutto vogliono essere riconosciute come vittime».

Ma intanto l’impressione generale è che il Belgio non riesca a venire a capo del problema pedofilia, fino ad arrivare all’estremo di calpestare il codice penale, pur di non «tollerare» un’ennesima violenza su un bambino. Qualche mese fa due sorelline sono state ritrovate in una fogna, a Liegi, assassinate brutalmente da un pedofilo, già condannato, eppure inspiegabilmente rimesso in libertà dai giudici. Un amaro anniversario celebrato ieri in questo piccolo Paese, dove esattamente dieci anni fa una marea umana vestita di bianco sfilò per le strade di Bruxelles per chiedere allo Stato «Basta violenze sui nostri figli». Dopo dieci anni l’incubo pedofilia è ancora qui.

MessaggioInviato: 21 ott 2006, 12:52
di Aragorn
mi ricorda un pò il film sleepers

MessaggioInviato: 21 ott 2006, 13:15
di nemesys_72
Aragorn ha scritto:mi ricorda un pò il film sleepers


lo stavo per dire io, l'ho visto qualche settimana fa..
:P

MessaggioInviato: 23 ott 2006, 11:18
di Sempronio
Bhè per il pedofilo potrei anche essere "clemente".....ma se fossi un parente della donna andrei ad ammazzare loro ed il giudice......poi qulche parente del giudice viene ad amazzare me...poi diego, che mi vuol bene :lol: :lol: :lol: , va ad ammazzare il parente del giudice....e avanti così.....

insomma alla fine non condivido.....in realtà credo che l'errore stia nel fatto che sia consentita la prescrizione, specie per certi reati (ne sappiamo qualcosa in Italia vero?)......questi, con tutte le giustificazioni del mondo, sono cmq capaci di uccidere brutalmente e quindi sono pericolosi e vanno quantomeno curati....specie quello che non ha neppure subito certi traumi.....quello è più che pericoloso.

E' lo stato che deve punire i criminali......ma come detto DEVE PUNIRLI....

«Quest’omicidio - ha tuonato davanti ai giurati il pm Luc De Vidts - non ci sarebbe stato, se Bouchat non avesse subito, quando era un bambino, le violenze sessuali inflittegli da Malot».


quest'omicidio non ci sarebbe stato se le leggi non consentissero la prescrizione dei reati........