«Ma io, che devo fare? Io vado nei bagni del sesso del quale mi sento. Se andassi in quello degli uomini, credo proprio che metterei in imbarazzo i colleghi maschi...», si 'giustifica' Luxuria. Spiega Gardini: «la mia è stata una reazione fisica, di pancia. Proprio non mi aspettavo di trovare un uomo nei nostri bagni. Credevo che la questione fosse stata risolta da tempo e trovare Guadagno lì mi ha provocato un trauma. E spontanemante gliel'ho detto. Adesso mi rivolgerò ai questori affinchè trovino una soluzione. Tanto più che mio disagio è quello avvertito da tante colleghe. Comunque trovo assolutamente eccessivo che la questione, di organizzazione interna, sia stata portata all'esterno. Mi vergogno che si dia una immagine così di basso profilo del Parlamento. Se avessi saputo, sarei stata zitta..."
LUXURIA
''Dopo anni che usufruisco dei bagni per le donne e sei mesi di quelli di Montecitorio non mi sarei mai immaginata una aggressione con questi toni e con questa violenza. Spero che nei prossimi mesi non mi tocchi andare al bagno sentendomi una ladra...''.
GARDINI
"Pensavo che la questione fosse stata risolta. Non mi sarei mai aspettata di trovarlo nel bagno delle donne, e glielo ho detto. E l'ho vissuta come una violenza sessuale, mi sono sentita male". Come risolvere la questione, per Gardini è semplice: "Dandogli un bagno per lui".
UFFICIO DI PRESIDENZA
Sarà l'ufficio di presidenza della Camera dei Deputati ad occuparsi della lite Gardini-Luxuria. A stabilirlo è stata la Conferenza dei capigruppo. Il caso è stato sollevato dal capogruppo del Prc Gennaro Migliore e «Fi e Udc hanno avanzato tale richiesta», spiega Migliore. «Le parole dell'esponente di An Menia sono la testimonianza della cultura da cui proviene - aggiunge - il peggio dell'omofobia, del razzismo, della xenofobia».Sulla stessa lunghezza d'onda Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi: «Siamo stupefatti e interdetti per l'offensiva della destra anche nella sede della conferenza dei capigruppo con un'aggressione alla sensibilità di chi tra l'altro lavora per far acquisire diritti. Si cerca - conclude Bonelli - di far diventare la Camera come Rebibbia dove c'è il braccio 5 per i trans...».