di Aragorn il 30 dic 2006, 02:43
Baghdad, 29 dic . (Adnkronos/Ign) - Saddam Hussein è stato consegnato dalle forze americane alle autorità irachene che devono impiccarlo. Lo riporta la Cnn, secondo la quale gli americani hanno notificato il trasferimento ai legali dell'ex rais che poi hanno confermato. L'emittente americana, citando fonti del governo iracheno, aggiunge che a Baghdad dove sono state allestite già due forche, una all'interno della zona verde, l'altra all'esterno, è in corso una riunione d'emergenza. Un giudice della Corte d'appello ha detto che l'esecuzione dell'ex rais avverrà entro domani. ''Sono stati presi tutti i provvedimenti e non ci sono ragioni per un rinvio'', ha dichiarato il giudice Munir Haddad. Più preciso un legale dell'ex rais, Nadschi Al Nuaimi, che parlando con la Radio Sawaa, ha affermato che l'impiccagione avverrà all'alba di domani. Intanto, sono stati alleartati il giudice, il medico ed il religioso che dovrebbero assistere alla condanna a morte. E le forze americane in Iraq sono in stato di massima allerta in vista di possibili atti di violenze che seguirebbero l'impiccagione dell'ex rais.
Secondo un legale di Saddam che ha parlato alla Cnn, prima di essere consegnato dagli americani alle autorità irachene, l'ex rais ha incontrato in carcere due suoi fratellastri, ai quali ha consegnato un messaggio contenente alcune istruzioni per la famiglia. ''Il presidente Saddam - ha detto l'avvocato Badie Arefsi - si è preparato al peggio, così ha voluto vedere i suoi fratelli per consegnare loro alcuni messaggi e istruzioni destinati alla sua famiglia''.
Durante tutta la giornata si sono rincorse voci su una possibile esecuzione già domani ma secca è stata la smentita da parte dell'esecutivo iracheno. Attraverso una nota diffusa dal ministero della Giustizia, riportata dalla tv araba 'al-Jazeera', il ministero ha negato di aver intenzione di eseguire nei prossimi giorni la sua condanna a morte. ''E' ancora sotto la custodia degli americani'', ha detto questa mattina un alto funzionario del ministero della Giustizia iracheno. Poi la precisazione che Saddam non sarà impiccato prima del 26 gennaio, quando sarà trascorso un mese esatto dalla conferma in appello della sua condanna a morte. Per il premier iracheno Nuri Al Maliki che, secondo fonti del governo citate da Sky News, ha firmato l'ordine di esecuzione della condanna a morte, ''nessuno può opporsi all'esecuzione del criminale Saddam Hussein (nella foto)'', la cui condanna a morte è stata confermata in appello martedì. Al Maliki, in un intervento trasmesso dalla televisione di Stato irachena 'Al Iraqiya', ha affermato che ''non può essere rivista'' e ''non sarà rinviata'', la sentenza di condanna a morte. ''Coloro che si oppongono a questa esecuzione infangano i martiri dell'Iraq e la loro dignità'', ha detto il capo del governo iracheno.
Che l'esecuzione di Saddam sarebbe avvenuta già domani, lo aveva dichiaratao oggi il legale di Saddam Al Nuaimi, in un'intervista alla Cnn. Convinto di un'esecuzione in tempi brevi pure il capo del collegio di difesa di Saddam, Khali Duleimi. ''Tutto possibile, data la nostra esperienza e la crescente mancanza di credibilità degli americani in tutto il mondo'' ha dichiarato alla Dpa, confermando che è stato richiesto agli avvocati dell'ex rais di raccogliere i suoi effetti personali. ''Gli americani mi hanno contattato ed hanno detto che volevano che qualcuno di noi andasse da loro per ritirare gli effetti personali del presidente e di Barzan Tikrit'', ha aggiunto, riferendosi al fratellastro di Saddam ed ex capo dei suoi servizi di sicurezza condannato a morte insieme all'ex presidente per il massacro di Dujail. L'avvocato ha poi ripetuto l'appello per un ''intervento immediato'' da parte di organizzazioni internazionali, l'Onu e la Lega Araba, affinché si blocchi l'esecuzione. ''Abbiamo più volte ripetuto che il processo a Saddam ed ai suoi collaboratori rappresenta una violazione evidente delle leggi internazionali''.
La condanna alla pena capitale per Saddam è stata confermata in appello martedì scorso. In linea con il primo grado, la corte lo ha ritenuto colpevole di crimini contro l'umanità per la strage di 148 sciiti compiuta nel 1982 a Dujail.
(Adnkronos)
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»