di Aragorn il 23 gen 2007, 13:18
(PRIMA) LONDRA - «Romano Prodi era un uomo del Kgb... il collegamento per effettuare operazioni in Italia». Alexander Litvinenko, l’ex spia russa avvelenata a Londra due mesi fa, parla nella sua lingua seduto su un divano anonimo. Ha l’aspetto di un uomo in salute, i lineamenti ragionevolmente distesi, una testa piena di capelli. Da qualch eora non fanno vedere altro le tv inglesi. Ieri sera, nel notiziario delle 19.30, l’emittente televisiva britannica Itv ha mandato in onda in esclusiva un’intervista a Litvinenko raccolta nel febbraio del 2006 da Mario Scaramella, ex consulente della commissione Mitrokhin e attualmente in prigione in Italia che incontrò «Sasha» per l’ultima volta proprio nel giorno in cui l’uomo venne contaminato dal polonio. Il giornalista che ha presentato il servizio ha spiegato che questa è stata la prima volta in cui Litvinenko ha fatto delle affermazioni nei confronti dell’attuale primo ministro italiano spiegando che non ha mai usato la definizione «agente del Kgb», ma «uomo del Kgb». Litvinenko spiega di aver saputo da Anatoli Trofimov, ex vice-capo dell'Fsb (ex Kgb), dei presunti rapporti tra Prodi e i servizi segreti russi. Nell'intervista Litvinenko afferma: «Trofimov non disse esattamente che Prodi era un agente del Kgb perché il Kgb evita di usare quella parola. Disse che Prodi era “un nostro uomo”, un uomo del Kgb e che con Prodi il Kgb portava avanti in Italia qualche operazione segreta, sporca. Io ho capito che Prodi lavorava per il Kgb». Nelle dichiarazioni a Scaramella che Itv definisce come «un investigatore italiano», Litvinenko ripete anche le sue accuse ai servizi segreti russi. «Avevano minacciato di uccidere mio figlio che ha sei anni – ha raccontato – hanno minacciato tutta la mia famiglia, mi hanno messo una bomba in casa». Fino a questo momento nessuna reazione da Palazzo Chigi, nè dal premier. E' comunque certo che l'attacco mediatico sta facendo il giro del mondo.(PRIMA)
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»