Caltanissetta, 31 gennaio 2007- Un'organizzazione che gestiva un traffico internazionale di reperti archeologici trafugati in Sicilia è stata scoperta dalla Procura della Repubblica di Gela (Caltanissetta). Sono stati emessi dal gip Lirio Conti 52 provvedimenti, dei quali 27 ordini di custodia cautelare in carcere, 8 agli arresti domiciliari e 17 misure restrittive attenuate come obbligo di dimora e di firma. Gli arresti sono stati eseguiti la notte scorsa in un'operazione congiunta dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, e della Guardia di Finanza oltre che a Gela anche a Riesi, sempre nel Nisseno, e a Favara (Agrigento), Aidone (Enna) e Vittoria (Ragusa).
Le accuse per gli indagati sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di reperti archeologici e, a vario titolo, scavo clandestino, trafugazione di reperti e ricettazione.
Nel corso delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alessandro Sutera, sono state effettuate rogatorie in Spagna, Germania e Svizzera, ma le tracce dei pezzi rubati sono staate seguite anche negli Usa, in Inghilterra e a Malta. Nel corso dell'attività investigativa, durata tre anni, sono stati recuperati oltre 2.000 reperti archeologici rubati nei come maggiori siti siciliani, come quello di Morgantina.
C'è anche un grosso antiquario spagnolo tra le persone indagate nell'inchiesta della Procura di Gela. Gli inquirenti hanno effettuato rogatorie internazionali a suo carico, e hanno individuato nella galleria una sorta di «museo segreto», protetto da una porta nascosta e dove l'ingresso era riservato ai clienti più selezionati. In questo locale occulto sono stati ritrovati molti pezzi trafugati in siti archeologici siciliani. Rogatorie internazionali sono state effettuate nel quadro dell'indagine anche in Svizzera e in Germania.
fonte: quotidiano.net