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Napolitano: "Le foibe ignorate per cecità"

MessaggioInviato: 10 feb 2007, 13:41
di Aragorn
Roma, 10 febbraio 2007 - Il giorno del ricordo delle foibe e dell'esodo del popolo fiumano dalmata nasce con un preciso scopo: "Un solenne impegno di ristabilimento della verità".
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (nella foto), ha parole molto chiare nel ricevere al Quirinale i familiari delle vittime delle foibe e sottolinea che oggi l'Italia non può più dimenticare non solo il dramma che avvenne al confine orientale a partire dalla primavera del 1945, ma neppure la cosiddetta 'congiura del silenzio' che ne seguì.

"Anche di quella non dobbiamo tacere - ha detto Napolitano - assumendoci la responsabilità di aver negato o teso a ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali".
Va ricordato, ha aggiunto Napolitano, "l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe, ma egualmente l'odissea dell'esodo, del dolore e della fatica che costò a fiumani, istriani e dalmati ricostruirsi una vita nell'Italia tornata libera e indipendente ma umiliata e mutilata nella sua regione orientale".

Napolitano, che ha consegnato ai parenti di 22 infoibati medaglie e diplomi commemorativi, ha sottolineato, nella cerimonia al Colle, davanti al vicepremier Francesco Rutelli e al presidente della Camera Fausto Bertinotti, che "oggi in Italia abbiamo posto fine a un non giustificabile silenzio" ma "dobbiamo tuttavia ripetere con forza che dovunque, in seno al popolo italiano come nei rapporti tra i popoli, parte della riconciliazione, che fermamente vogliamo, è la verità".
In nome di questa verità, Napolitano ha voluto rivolgere ancora una volta ai parenti degli infoibati e "a nome di tutto il Paese parole di affettuosa vicinanza e solidarietà".

"Raccolgo l'esempio del mio predecessore - dice il presidente - a conferma del dovere che le istituzioni della Repubblica sentono come proprio a tutti i livelli di un riconoscimento troppo a lungo mancato".
Quella delle foibe e dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati fu "una tragedia collettiva" e "quello che si può dire di certo è che si consumò, nel modo più evidente con la disumana ferocia delle foibe, una delle barbarie del secolo scorso".

Napolitano guarda anche alla tragedia della Shoah e osserva che "nel '900 si intrecciano in Europa cultura e barbarie e non bisogna mai smarrire consapevolezza di ciò nel valorizzare i tratti più nobili della nostra tradizione storica e nel consolidare i lineamenti di civiltà, di pace, di libertà, di tolleranza, di solidarietà della nuova Europa che stiamo da oltre 50 anni costruendo".

L'Ue, rilancia il presidente, è nata "dal rifiuto dei nazionalismi aggressivi e oppressivi, da quello espressosi nella guerra fascista a quello espressosi nell'ondata di terrore jugoslavo in Venezia Giulia, un'Europa che esclude naturalmente anche ogni revanscismo".

MessaggioInviato: 11 feb 2007, 10:34
di nemesys_72
proprio lui parla..
:?

MessaggioInviato: 17 feb 2007, 02:10
di AndreaDeluxe
Parla Napolitano che nel 2004 in un articolo sul corriere della sera definitì il tutto ''revisionismo fuori tempo massimo''.

Bah