Vicenza, 10 febbraio 2007 - Qualunque eventuale alleanza elettorale o politica tra la Lega Nord e altri partiti sarà da oggi subordinata a due precise condizioni: la condivisione esplicita dell'impegno per il federalismo e un atto politico che riconosca la Padania.
Così Roberto Maroni (nella foto), capogruppo del Carroccio alla Camera, sintetizza il contenuto di una mozione approvata ed emendata dal 'parlamento del Nord', riunitosi oggi a Vicenza.
"La Lega - spiega Maroni - è pronta a correre da sola a partire dalle amministrative, ma se si decidesse di allearsi con altri partiti queste alleanze sarebbero subordinate a due condizioni: la condivisione del percorso federalista e il riconoscimento della Padania".
Maroni chiarisce che il federalismo lo si può ottenere "per via istituzionale o con la secessione, anche se non chiediamo certamente agli alleati il riconoscimento della secessione bensì del progetto finale che è la Padania".
La Lega pretende quindi che "si riconosca la Padania con un atto politico. Non siamo bizantini e formalisti - aggiunge Maroni - ma questa è la condizione".
Con la seduta di oggi inizierà anche, all'interno delle commissioni di lavoro del 'parlamento del Nord', una mediazione per arrivare ad elaborare una piattaforma del dopo-devolution sulla cui base trattare con gli alleati per definire i passi successivi.
"Questa mozione è davvero molto impegnativa - sottolinea Maroni - per la Lega sul piano politico e lo deve essere anche per gli alleati". Quanto alla possibilità che ci sia già qualcosa di concreto in discussione tra la Lega e la Cdl sulle modalità per questo riconoscimento della Padania, Maroni si limita a dire: "Forse sì, forse no".
L'idea di secessione non è un'opportunità da escludere per il Carroccio: "Su questo tema non abbiamo limiti pregiudiziali - ha detto il capogruppo alla Camera, Roberto Maroni - di questo se ne discuterà oggi al 'parlamento del Nord', che ogni mese di riunirà. In ogni modo non escludiamo nulla".
IL NODO REFERENDUM
La Lega nord è pronta a ritirare la delegazione parlamentare se dovesse passare il referendum sulla legge elettorale. Lo ha ribadito il vicepresidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali del Carroccio, Roberto Calderoli, durante il suo intervento nella giornata di apertura del 'parlamento del Nord'.
"E' stato fatto passare un referendum - ha detto - che rappresenta l'antefatto per costituire due partiti unici di centrodestra e centrosinistra, tagliando i partiti minori". L'unica strada, secondo Calderoli, per evitare questo è data da "una legge che riformi l'attuale legge elettorale e garantisca che il referendum non si faccia. Occorre garantire la rappresentatività democratica dei popoli".