Nuove Br. Quindici arresti: nel mirino Berlusconi, la sede di 'Libero', Sky, Eni, l'economista Ichino
Roma, 12 febbraio 2007
Le nuove Brigate Rosse erano pronte a colpire e nei loro obiettivi c'erano il giulavorista Pietro Ichino (ex deputato dell'ex Pci), una casa dell'ex premier Silvio Berlusconi a Milano, la sede dell'Eni a San Donato, gli uffici di Sky a Cologno Monzese e di Mediaset, la redazione di "Libero", dirigenti della ex Breda - "ritenuti responsabili della morte di operai per malattie collegate alla presenza in fabbrica dell'amianto, e tra essi Vito Schirone, nei cui confronti viene iniziata un'embrionale attività d'inchiesta" - e alcuni bersagli israeliani.
15 arresti
Nel Nord Italia stavano rinascendo le nuove Brigate Rosse aderenti alla cosiddetta "seconda posizione": 15 le persone arrestate nel corso di un blitz antiterrorismo della polizia di Stato. Tra le persone finite in manetta ci sarebbe anche due sindacalisti della Cgil, immediatamente sospesi.
Alcuni azioni stavano per entrare "in fase operativa"
"Probabilmente questa volta siamo riusciti a prevenire un attentato brigatista". E' quanto ha affermato il ministro dell'Interno, Giuliano Amato. "Abbiamo deciso di intervenire perché alcune azioni stavano per entrare nella fase operativa", spiega in conferenza stampa il pm milanese Ilda Boccassini, titolare delle indagini. I reati contestati sono quelli di associazione sovversiva, banda armata ed altri delitti connessi.
Tra gli arrestati Alfredo Davanzo
Alcune delle persone arrestate sarebbero state filmate dalla Digos mentre si stavano esercitando in operazioni di tipo 'paramilitare' con armi corte e lunghe in una località della Campania. Tra gli arrestati, c'è anche Alfredo Davanzo, 49 anni, uno dei leader di 'seconda posizione'; si è dichiarato prigioniero politico.
Oltre 80 sono le perquisizioni, estese anche in alcuni centri sociali e nelle sedi dei Comitati Proletari per il Comunismo di Padova, tra cui il centro sociale Gramigna.
Indagine avviata nel 2004
L'indagine, avviata dalla Digos di Milano dall'agosto del 2004, in seguito al rinvenimento, in una cantina, di documentazione di natura eversiva e di materiale riconducibile ad attività illegali (passamontagna, attrezzatura tecnica per fiamma ossidrica, timer ed altra strumentazione elettronica), è stata diretta dal pm Ilda Boccassini. I provvedimenti restrittivi sono stati firmati dal Gip Guido Salvini.
Pm Boccassini: si consideravano in guerra con lo Stato
Le persone arrestate tra le nuove Br "si consideravano in guerra con questo Stato". Lo ha detto il pm Ilda Boccassini durante la conferenza stampa di questo pomeriggio in Questura a Milano. Il pm ha aggiunto che è stato necessario intervenire subito per evitare "che compissero azioni violente".
Per finanziarsi sequestro o gambizzazione
Per autofinanziarsi il gruppo terroristico aveva discusso a lungo anche di organizzare un sequestro di persona. "In quell'occasione il gruppo si è diviso", ha spiegato Ilda Boccassini. "Alcuni infatti erano per il sequestro, altri invece pensavano alla gambizzazione della vittima per fargli dire dove teneva i soldi".