WASHINGTON/LONDRA (Reuters) - Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno criticato il rilascio di cinque talebani in cambio della liberazione del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, un'operazione che temono possa accrescere i rischi per le truppe in Afghanistan.
Lo hanno detto oggi un alto funzionario dell'amministrazione Bush, che ha chiesto di restare anonimo e una portavoce del Foreign Office britannico.
In una nota diffusa in serata, la Farnesina ha ribadito che i rapporti con gli Usa sono positivi e non risultano passi ufficiali americani sulla questione citata dal funzionario a Washington.
"(Le concessioni ai talebani) hanno colto gli Stati Uniti di sorpresa", ha dichiarato il funzionario americano, precisando che gli Usa hanno comunicato i loro dubbi e timori al governo italiano per via diplomatica.
"Non abbiamo approvato e non approviamo concessioni ai terroristi", ha proseguito la fonte. "Accrescono il rischio per le truppe Nato e afghane e per il popolo afghano".
In un comunicato in cui sottolinea che non è sua abitudine "commentare fonti anonime", la Farnesina "ribadisce il clima molto positivo registrato nel corso del colloquio avuto il 19 marzo dal Ministro (degli Esteri Massimo) D'Alema con il Segretario di Stato Condoleezza Rice a Washington. Nulla di quanto riferito nelle dichiarazioni della fonte anonima è emerso infatti nel corso di detto incontro".
"Non risultano infine passi ufficiali americani - aggiunge il ministero degli Esteri - attraverso i consueti canali diplomatici nel senso indicato dalla fonte anonima né a Washington né a Roma".
I talebani rilasciati, definiti "pericolosi" dall'alto funzionario Usa, sarebbero Ustad Yaser - capo dell'ala culturale - l'ex portavoce Mofti Latifollah Hakimi, Mansur Ahmad - fratello del mullah Dadullah - e i comandanti Hamdullah e Abdol Ghaffar.
Il funzionario americano ha precisato che anche altri alleati della Nato sono preoccupati per le conseguenze di accordi come quello che ha portato alla liberazione di Mastrogiacomo.
In serata è arrivato anche il commento britannico, affidato a una portavoce del Foreign Office: "La Gran Bretagna è preoccupata per le implicazioni del rilascio di talebani in cambio di ostaggi. Questo è un segnale sbagliato per eventuali futuri sequestratori".
Mastrogiacomo, rapito il 5 marzo nel sud dell'Afghanistan assieme a due afghani -- l'autista poi ucciso dai rapitori e l'interprete che si sospetta sia stato arrestato dopo il rilascio -- è giunto ieri sera in Italia, all'indomani della liberazione.
L'inviato di Repubblica, nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi nella sede romana del suo giornale, ha sottolineato che quanto è stato fatto per la sua liberazione non ha violato la sovranità dell'Afghanistan e nemmeno l'autonomia delle scelte di politica estera del Paese.