Lindsay, Britney e le altre party-girl tutte in riabilitazio

C'E' un fenomeno curioso, in questi ultimi tempi, che riguarda le pagine di spettacoli o di gossip, americane o inglesi. E cioè il continuo ricorrere, nei titoli principali, della stessa, identica parola: rehab. Intesa come riabilitazione, soggiorno nei centri di disintossicazione - sempre esclusivi, sempre appartati, sempre discretissimi - a opera di star dello spettacolo, meglio se giovani e belle. Nella speranza di rimettersi in sesto, magari dopo l'ennesima bravata.
L'ultimo nome - in questo elenco di nuova gioventù, che riesce a essere, contemporanemente, bruciata e patinata - è quello di Lindsay Lohan. Attrice poco più che ventenne, nonché tra le più celebri party girl di Hollywood e dintorni. Dopo le continue voci suoi suoi molti problemi - disordini alimentari, alcol, droga - l'attrice è stata fermata in auto dalla polizia, ubriaca, qualche giorno fa. E nella sua macchina sono state trovate anche sostanze stupefacenti, a cominciare dalla cocaina. La circostanza, del resto, non sorprende: poco prima del fermo, sui media di mezzo mondo era circolato un video rubato in cui si vedeva lei in una toilette, nel corso di una festa. Impegnata, appunto, ad assumere cocaina.
E così, dopo la scoperta della polizia, Lindsay ha pronunciato la parola magica: rehab. Annunciando un suo nuovbo soggiorno in un centro specializzato (c'era già stata recentemente), in cui liberarsi dalla dipendenza. Una permanenza presumibilmente breve, visto che la Lohan è stata scritturata per girare un nuovo film, Poor Things, prodotto da Shirley McLaine: i realizzatori hanno fatto già sapere che cercheraanno di rimandare più possibile le riprese, per dare tempo alla giovane diva di rimettersi in sesto.
E non è la prima volta che l'attrice causa roblemi a una produzione cinematografica: è accaduto anche con la sua precedente fatica, Georgia Rule, in cui ha recitato al fianco di Jane Fonda e Felicity Huffman. Lì, però, il produttore fu meno comprensivo, e le inviò una lettera in cui minacciava di licenziarla se continuava a provocare ritardi. Poi, però, la cosa è rientrata, e il film, anche se faticosamente, è stato ultimato.
Quello della Lohan, però, non è un caso isolato. Basta pensare al dramma vissuto, nelle scorse settimana, da un'altra star giovane, spesso compagna di sbronze di Lindsay: Britney Spears. Una caduta verso la dipendenza, la sua, ancora più triste, visto che la cantante è anche mamma di due bambini piccoli. Anche lei, dopo l'ennesimo stravizio, è finita dritta dritta in un centro di riabilitazione; salvo poi uscirne un po' troppo in fretta, con annessi episodi tra il patetico e l'eccentrico (come il suo essersi presentata in un negozio di tatuaggi, rapata a zero).
Un calvario, quello di Britney, che lei stessa ha raccontato, in un messaggio inviato ai fan attraverso il suo sito: "Ero completamente fuori di testa", ha ammesso. E tutti, ammiratori e non, adesso tifano per una sua ripresa.
Nell'attesa di vedere se la popstar sia davvero uscita dal tunnel, c'è da segnalare che altre due sue abituali compagne di sregolatezze - Paris Hilton e Nicole Richie, amiche d'infanzia nonché protagoniste del reality Simple Life - non stanno molto meglio. Paris, va detto, il centro di riabilitazione è riuscito a evitarlo; ma per essere stata beccata a guidare senza patente, è stata condannata al carcere. Quanto a Nicole, qualche mese fa è stata ricoverata in clinica per una "eccessiva perdita di peso", come dichiarò il portavoce: un linguaggio diplomatico dietro il quale si nasconde, con ogni probabilità, lo spettro dell'anoressia.
E gli esempi potrebbero continuare. Non solo in terra americana: cosa dire, ad esempio, della ininterrotta soap-opera inglese su Kate Moss e il suo boyfriend musicista, Pete Doherty? La top model, dopo che fu immortalata a tradimento mentre sniffava cocaina, ha a suo tempo fatto il suo bravo soggiorno in un ovattato centro di disintossicazione, in Arizona; il fidanzato, tossicomane duro e puro, dalle cliniche continua a entrare e uscire.
Insomma, una tendenza planetaria. Si dirà: da sempre, nel mondo dello spettacolo, ci sono personaggi decisamente fuori di testa. Alla John Belushi, per intenderci. La novità di questi nostri tempi, però, è sia nella giovane età delle star in questione; sia nel fatto che l'ossessione mediatica planetaria per i loro eccessi e le loro disavventure produce una sorta di distorsione: il loro essere borderline diventa trendy. E i vari capitoli delle loro bravate, con successive riabilitazioni, si trasformano in una sorta di incessante reality show globale.
Certo, in anni nemmeno troppo lontani ci sono stati fenomeni ancora più estremi. Come quello di Drew Barrymore, che poco dopo aver deliziato il mondo come mini-protagonista di E.T. è diventata un'alcolista bambina. Ma lei ce l'ha fatta, ha vinto il suo problema, è tornata nell'Olimpo hollywoodiano. Ma per riuscirci, è stata lontana dai riflettori per anni: cosa che Lindsay e co. non sembrano avere intenzione di fare.
L'ultimo nome - in questo elenco di nuova gioventù, che riesce a essere, contemporanemente, bruciata e patinata - è quello di Lindsay Lohan. Attrice poco più che ventenne, nonché tra le più celebri party girl di Hollywood e dintorni. Dopo le continue voci suoi suoi molti problemi - disordini alimentari, alcol, droga - l'attrice è stata fermata in auto dalla polizia, ubriaca, qualche giorno fa. E nella sua macchina sono state trovate anche sostanze stupefacenti, a cominciare dalla cocaina. La circostanza, del resto, non sorprende: poco prima del fermo, sui media di mezzo mondo era circolato un video rubato in cui si vedeva lei in una toilette, nel corso di una festa. Impegnata, appunto, ad assumere cocaina.
E così, dopo la scoperta della polizia, Lindsay ha pronunciato la parola magica: rehab. Annunciando un suo nuovbo soggiorno in un centro specializzato (c'era già stata recentemente), in cui liberarsi dalla dipendenza. Una permanenza presumibilmente breve, visto che la Lohan è stata scritturata per girare un nuovo film, Poor Things, prodotto da Shirley McLaine: i realizzatori hanno fatto già sapere che cercheraanno di rimandare più possibile le riprese, per dare tempo alla giovane diva di rimettersi in sesto.
E non è la prima volta che l'attrice causa roblemi a una produzione cinematografica: è accaduto anche con la sua precedente fatica, Georgia Rule, in cui ha recitato al fianco di Jane Fonda e Felicity Huffman. Lì, però, il produttore fu meno comprensivo, e le inviò una lettera in cui minacciava di licenziarla se continuava a provocare ritardi. Poi, però, la cosa è rientrata, e il film, anche se faticosamente, è stato ultimato.
Quello della Lohan, però, non è un caso isolato. Basta pensare al dramma vissuto, nelle scorse settimana, da un'altra star giovane, spesso compagna di sbronze di Lindsay: Britney Spears. Una caduta verso la dipendenza, la sua, ancora più triste, visto che la cantante è anche mamma di due bambini piccoli. Anche lei, dopo l'ennesimo stravizio, è finita dritta dritta in un centro di riabilitazione; salvo poi uscirne un po' troppo in fretta, con annessi episodi tra il patetico e l'eccentrico (come il suo essersi presentata in un negozio di tatuaggi, rapata a zero).
Un calvario, quello di Britney, che lei stessa ha raccontato, in un messaggio inviato ai fan attraverso il suo sito: "Ero completamente fuori di testa", ha ammesso. E tutti, ammiratori e non, adesso tifano per una sua ripresa.
Nell'attesa di vedere se la popstar sia davvero uscita dal tunnel, c'è da segnalare che altre due sue abituali compagne di sregolatezze - Paris Hilton e Nicole Richie, amiche d'infanzia nonché protagoniste del reality Simple Life - non stanno molto meglio. Paris, va detto, il centro di riabilitazione è riuscito a evitarlo; ma per essere stata beccata a guidare senza patente, è stata condannata al carcere. Quanto a Nicole, qualche mese fa è stata ricoverata in clinica per una "eccessiva perdita di peso", come dichiarò il portavoce: un linguaggio diplomatico dietro il quale si nasconde, con ogni probabilità, lo spettro dell'anoressia.
E gli esempi potrebbero continuare. Non solo in terra americana: cosa dire, ad esempio, della ininterrotta soap-opera inglese su Kate Moss e il suo boyfriend musicista, Pete Doherty? La top model, dopo che fu immortalata a tradimento mentre sniffava cocaina, ha a suo tempo fatto il suo bravo soggiorno in un ovattato centro di disintossicazione, in Arizona; il fidanzato, tossicomane duro e puro, dalle cliniche continua a entrare e uscire.
Insomma, una tendenza planetaria. Si dirà: da sempre, nel mondo dello spettacolo, ci sono personaggi decisamente fuori di testa. Alla John Belushi, per intenderci. La novità di questi nostri tempi, però, è sia nella giovane età delle star in questione; sia nel fatto che l'ossessione mediatica planetaria per i loro eccessi e le loro disavventure produce una sorta di distorsione: il loro essere borderline diventa trendy. E i vari capitoli delle loro bravate, con successive riabilitazioni, si trasformano in una sorta di incessante reality show globale.
Certo, in anni nemmeno troppo lontani ci sono stati fenomeni ancora più estremi. Come quello di Drew Barrymore, che poco dopo aver deliziato il mondo come mini-protagonista di E.T. è diventata un'alcolista bambina. Ma lei ce l'ha fatta, ha vinto il suo problema, è tornata nell'Olimpo hollywoodiano. Ma per riuscirci, è stata lontana dai riflettori per anni: cosa che Lindsay e co. non sembrano avere intenzione di fare.