Una card prepagata per trans disoccupati

In arrivo una card prepagata per agevolare i transessuali e transgender disoccupati residenti in Toscana a trovare un impiego.
L'iniziativa della Regione Toscana ha lo scopo di evitare discriminazioni nell'accesso al mondo del lavoro. Il progetto, sperimentale, prevede risorse per 150 mila euro per due anni. La card e' denominata Ila, Individual learning account, ed e' gia' sperimentata in alcune province della Toscana come carta di credito formativa per i disoccupati: consente flessibilita' e adattabilita' dei percorsi, dall'orientamento alla formazione. Ora il suo utilizzo e' stato esteso anche alle persone transessuali e transgender, residenti in Regione e in possesso di una idonea certificazione rilasciata dai centri di riferimento individuati dal servizio sanitario regionale. La sperimentazione della Regione, secondo quanto scritto nella delibera di Giunta, si appoggera' ai servizi per l'impiego della provincia di Pistoia, dove l'uso della carta Ila e' gia' sviluppato. Inatnto arrivano le prime reazioni. Maurizio Bianconi presidente del gruppo di Alleanza nazionale in Regione insorge e afferma 'La giunta regionale destina meno soldi per la disoccupazione, ma piu' soldi per transessuali e transgender senza lavoro'. E rincara la dose Bianconi ''Siamo alla follia, mancano i soldi per distribuire carrozzine ai disabili, si stenta a trovare fondi per assicurare assistenza agli anziani e ai non autosufficienti, si lasciano all'asciutto grappoli di capifamiglia cassintegrati o disoccupati e intanto che si fa? Si stacca un assegno da 150 mila euro per i transessuali e i transgender senza lavoro, togliendo risorse proprio ai fondi per la disoccupazione. E' pazzesco. E' l'ora di finirla''. Secondo Bianconi, si tratta di una vera e propria discriminazione al contrario. ''Se questa e' la redistribuzione delle ricchezze tanto invocata dalla sinistra, allora noi non ci stiamo. Una Giunta deve mettere in campo provvedimenti di socialita' per tutti i toscani, senza ritagliare ghetti e ghettini sfruttando le etichette di genere''. ''Perche' allora - continua - non ritagliare altre risorse per le donne senza lavoro? O per gli uomini senza lavoro con la barba? O per i disoccupati fra i trenta e i trentacinque anni? Si tratta senza dubbio di paradossi, come quello discriminatorio operato dalla Giunta''
L'iniziativa della Regione Toscana ha lo scopo di evitare discriminazioni nell'accesso al mondo del lavoro. Il progetto, sperimentale, prevede risorse per 150 mila euro per due anni. La card e' denominata Ila, Individual learning account, ed e' gia' sperimentata in alcune province della Toscana come carta di credito formativa per i disoccupati: consente flessibilita' e adattabilita' dei percorsi, dall'orientamento alla formazione. Ora il suo utilizzo e' stato esteso anche alle persone transessuali e transgender, residenti in Regione e in possesso di una idonea certificazione rilasciata dai centri di riferimento individuati dal servizio sanitario regionale. La sperimentazione della Regione, secondo quanto scritto nella delibera di Giunta, si appoggera' ai servizi per l'impiego della provincia di Pistoia, dove l'uso della carta Ila e' gia' sviluppato. Inatnto arrivano le prime reazioni. Maurizio Bianconi presidente del gruppo di Alleanza nazionale in Regione insorge e afferma 'La giunta regionale destina meno soldi per la disoccupazione, ma piu' soldi per transessuali e transgender senza lavoro'. E rincara la dose Bianconi ''Siamo alla follia, mancano i soldi per distribuire carrozzine ai disabili, si stenta a trovare fondi per assicurare assistenza agli anziani e ai non autosufficienti, si lasciano all'asciutto grappoli di capifamiglia cassintegrati o disoccupati e intanto che si fa? Si stacca un assegno da 150 mila euro per i transessuali e i transgender senza lavoro, togliendo risorse proprio ai fondi per la disoccupazione. E' pazzesco. E' l'ora di finirla''. Secondo Bianconi, si tratta di una vera e propria discriminazione al contrario. ''Se questa e' la redistribuzione delle ricchezze tanto invocata dalla sinistra, allora noi non ci stiamo. Una Giunta deve mettere in campo provvedimenti di socialita' per tutti i toscani, senza ritagliare ghetti e ghettini sfruttando le etichette di genere''. ''Perche' allora - continua - non ritagliare altre risorse per le donne senza lavoro? O per gli uomini senza lavoro con la barba? O per i disoccupati fra i trenta e i trentacinque anni? Si tratta senza dubbio di paradossi, come quello discriminatorio operato dalla Giunta''