Non era un bacio, ma un “rapporto orale”, e adesso Roberto L. e Michele F., i due giovani gay protagonisti della vicenda che il 27 luglio scorso ha catalizzato l’attenzione della cronaca nazionale, rischiano il rinvio a giudizio.
Si è infatti conclusa l'indagine affidata al pubblico ministero di Roma Pietro Pollidori, che ha contestato ai due il reato di atti osceni in luogo pubblico.
La ricostruzione di quanto avvenuto e la verifica delle diverse versioni è contenuta negli atti depositati dalla Procura di Roma, adesso a disposizione del difensore Daniele Stoppello che ha 20 giorni di tempo per chiedere attivita' istruttoria o depositare gli atti prima che il pm formuli le sue richieste.
A rendere noto il fatto era stata l'associazione Arcigay dopo che Roberto e Michele avevano raccontato l'episodio - continuando a parlare di bacio - al numero verde 800 713 713 Gay Help Line.
Il 2 agosto è stato anche organizzato un "bacio pubblico di tutte le coppie gay e lesbiche della Capitale, per ricordare che baciarsi non è un reato".
Gli investigatori hanno denunciato i due giovani per atti osceni in luogo pubblico, in base all'articolo 527 del codice penale. Secondo i carabinieri quanto era stato fatto dai due giovani omosessuali era "palese ed inequivocabile".
fonte: nuovaagenziaradicale