Per il governo cinese ci sarebbe stata una “rozza” interferenza dell’Europa negli affari interni cinesi quando si è voluto discutere del boicottaggio dei giochi olimpici. Mentre per il presidente Hu Jintao la questione Tibetana non è altro che un problema di difesa dell’unità nazionale
La questione tibetana è un affare interno. Questo in sintesi il messaggio lanciato dal ministero degli Esteri cinese Jiang Yu. Il governo di Pechino ha infatti accusato oggi il Parlamento Europeo di aver "rozzamente interferito negli affari interni” del paese con il suo invito ai capi di Stato a discutere della possibilità di boicottare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi, l'8 agosto prossimo. Il tono usato dalla portavoce del ministero degli Esteri è molto simile a quello con il quale ieri è stata respinta la risoluzione del Congresso degli Usa che ha chiesto a Pechino di aprire trattative con il Dalai Lama, il leader spirituale dei Tibetani che vive in India, in esilio dal 1959.
"Il Parlamento Europeo - ha detto la portavoce - non ha voluto vedere i fatti. Non ha condannato la cricca del Dalai Lama che ha organizzato e diretto delle violente attività criminali. Al contrario (il Parlamento Europeo) ha incoraggiato la violenza del Tibet Indipendente e le attività secessioniste del Dalai".
Per Pechino insomma il problema del Tibet non è "un problema etnico, religioso o di diritti umani" ma esclusivamente "un problema di difesa dell' unità della Nazione o di divisione della madrepatria", come sottolinea lo stesso presidente cinese Hu Jintao.
Nella sua prima dichiarazione pubblica da quando è iniziata la rivolta in Tibet, Hu Jintao ha definito il problema come "il nostro conflitto con la cricca del Dalai (Lama)". Hu Jintao ha anche sostenuto che il dialogo è fermo per volontà non della Cina, ma dello stesso Dalai Lama. "La barriera ai contatti e ai colloqui non si trova dalla parte nostra – ha detto il leader cinese - ma dalla parte del Dalai Lama. Se il Dalai Lama ha la sincerità (necessaria ai colloqui), allora deve metterla in pratica". Hu aggiunto che la Cina è pronta ad incontrare il Dalai Lama se "desisterà dal cercare di dividere la madrepatria" e di "sabotare" le Olimpiadi di Pechino.