Ragazzo picchiato a Verona<br>confessa un ultras neofascista
VERONA - Un giovane si è presentato questa mattina in questura e ha confessato di essere stato uno degli autori dell'aggressione di Nicola Tommasoli, 29 anni, picchiato e ridotto in fin di vita la notte del primo maggio nel centro di Verona solo perché si è rifiutato di offrire una sigaretta. Il ragazzo di venti anni interrogato dal magistrato Francesco Rombaldoni, titolare dell'inchiesta, ha reso "piena confessione". Si tratta di un ultras neofascista, già stato responsabile di aggressioni a sfondo razzista e violenze negli stadi.
La caccia agli altri quattro aggressori continua. Due di loro sono stati individuati dalla polizia ma sono già fuggiti all'estero. Il fermato è stato invece condotto in carcere a Montorio. Il giovane, che sarebbe di una famiglia benestante della città, si è costituito questa mattina presso la Digos di Verona dopo che i poliziotti avevano di fatto stretto il cerchio attorno a lui. Accompagnato da un avvocato di fiducia, il ragazzo ha così confessato davanti ai magistrati. In passato, a quanto si è appreso, era stato sottoposto a Daspo.
La polizia è arrivata al giovane indagando su "ambienti politicizzati" della città scaligera sui quali la stessa Digos aveva chiuso un'indagine pochi mesi fa. Indagine che aveva portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 17 giovani resisi responsabili di aggressioni di stampo razzista analoghe a quella del primo maggio.
Intanto sono ancora molto gravi le condizioni di Nicola Tommasoli, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Borgo Trento. Momenti di angoscia per i genitori, chiusi assieme agli amici più cari in una stanza accanto al figlio. "Sono realista non voglio illudermi - dice il papà Luca che, come rileva l'Arena si aggrappa a ogni flebile speranza. "I medici dicono che c'è stata una piccola ripresa poi rientrata. Non so che pensare".
(4 maggio 2008)
fonte http://www.repubblica.it/2008/05/sezion ... gazzo.html