L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

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L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi Aragorn il 04 feb 2009, 12:42

Quando entrò in carica, Barack Obama annunciò «l'avvento di una nuova era; quella della responsabilità», di un governo finalmente etico, trasparente, corretto. Ma la scelta dei collaboratori non è evidentemente una delle sue virtù migliori, perché in una sola giornata ha perso ben due ministri e per la stessa ragione: problemi con il fisco.
Al mattino si è dimessa Nancy Killefer, che avrebbe dovuto essere la zarina per la moralizzazione della spesa pubblica con un incarico creato su misura, quello di garante dell'efficacia delle misure economiche. Al pomeriggio se n’è andato il ministro della Sanità, Tom Daschle. A onor del vero si sono dimessi prima ancora di entrare in carica, smascherati dalla Commissione del Senato incaricata di vagliare le loro candidature; come era già avvenuto qualche settimana fa con Bill Richardson, il governatore del New Mexico, scelto per il dicastero del Commercio estero e costretto a rinunciare per sospetta corruzione in una vicenda di appalti.
Tre casi in poche settimane. Decisamente troppi. E imbarazzanti per il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Il peccato della Killefer è veniale - per un anno e mezzo si è dimenticata di pagare i contributi e le tasse della sua collaboratrice domestica -, ma disastroso per l’immagine della nuova Amministrazione. La signora fino a pochi giorni fa dirigeva l'ufficio di Washington della società di consulenza aziendale McKinsey & Co e questa credenziale a molti era parsa perlomeno inopportuna per chi avrebbe dovuto interpretare più di ogni altro ministro il nuovo corso obamiano. Già, perché a lei sarebbe spettato il compito di esaminare «riga per riga» le voci di spesa nel budget dello Stato eliminando sprechi e abusi. E invece torna a casa. Dalla colf. E Obama si trova con un buco nell’organico. Anzi, con due buchi; perché l’addio di Daschle, che avrebbe dovuto trasformate il sistema sanitario, è politicamente pesantissimo. E la sua inadempienza tutt’altro che veniale.
L’ex leader democratico del Senato ha evaso oltre 120mila dollari di tasse e si è dimenticato di dichiarare, tra i benefit, l’auto di lusso con l’autista che la società di consulenza per la quale lavorava gli aveva messo a disposizione. Si supponeva che potesse farla franca, anche perché un altro ministro era incappato in un infortunio analogo. E che ministro: quello del Tesoro Timothy Geithner. Ma per una somma molto inferiore, 25mila dollari, «scordati» quando lavorava per il Fondo monetario internazionale.
Daschle ha risarcito il fisco con 140mila dollari, pagando gli interessi e fino a ieri mattina si pensava che potesse essere confermato. Ma la rinuncia della zarina ha affossato le sue speranze: non era immaginabile che restasse in sella se la sua collega rinunciava per un’omissione molto meno grave.
Il problema è che Obama, fino all’ultimo, lo ha sostenuto a spada tratta. «Sono assolutamente dalla parte di Daschle», aveva dichiarato lunedì, spiegando che i problemi fiscali erano stati «identificati e risolti». Non era così, evidentemente, e, sebbene la popolarità di Barack resti alta, queste vicende lasceranno il segno. Come moralizzatore è sempre meno credibile.


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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi nemesys_72 il 04 feb 2009, 13:05

è più credibile il moralizzatore delle iene......................
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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi Aragorn il 04 feb 2009, 13:08

fosse successo a bush apriti cielo

questo x dire che so tutti uguali... e nn me lo leva nessuno dalla testa


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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi patrix78 il 04 feb 2009, 14:32

Almeno li in America i ministri quando sono inquisiti si dimettono e se serve pagano il loro debito con la giustizia, qua in Italia invece diventano presidenti del consiglio si fanno le leggi ad hoc e continuano a magnà...
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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi Aragorn il 04 feb 2009, 14:35

credo che in parlamento e fra i trombati di non condannati e inquisiti ve ne siano davvero pochi

e cmq sono stati cacciati da una giunta non si sono dimessi da quel che ho capito


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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi patrix78 il 04 feb 2009, 14:53

Di Pietro vuole fare una legge per impedire che in parlamento siano ammesse persone con pendenze penali di qualsiasi genere. Non credo che approveranno mai una legge del genere, ma se passa alle prossime elezioni avrà il mio voto!
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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi Aragorn il 04 feb 2009, 15:11

sarebbe il primo a essere espulso visto che ha due procedimenti penali in corso uno anche grave per peculato mentre era magistrato, l'altro per vilipendio


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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi takion il 04 feb 2009, 15:56

Ho pubblicato questa mia impressione anche su forums americani, proprio per far notare che non c'è possibilità di bacchetta magica.

Obama ha dato da subito e non per sua volontà, l'effetto del "sanificatore", di chi tutto vede e tutto può fare. Questo è sbagliato perché: 1) non è vero - 2) ora Obama è carico di responsabilità come mai altri. Direi sia un peso insostenibile - 3) Tutto ciò rischia di far naufragare più facilmente ogni sua buona intenzione. Non ha la bacchetta magica, dunque non si attendano "miracoli".

In genere non si tiene conto che ci sono anche i lati nascosti delle vicende ed uno di questi è che si inizia a sapere la verità solo dopo che si è stati veramente eletti, cioè con il mandato in mano. In quel momento i primi colloqui si fanno con le inteligences nazionali che mettono il presidente al corrente di ciò che è veramente e non ciò che viene dato in pasto... ecco infatti che lo stesso Obama ha in seguito dichiarato che non poteva più mantenere certe promesse fatte. E' grave, ma è sincero. Mi sbaglierò, ma questo Presidente ha iniziato col piede giusto; se ci sono dei "difetti" nella macchina politica che guida, li metterà a posto (già ha iniziato), come ha detto è sua intenzione fare.


Di Pietro?
Antonio Di Pietro è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma per offesa all'onore e al prestigio del capo dello Stato (art.278 codice penale). L'iscrizione costituisce un atto dovuto dopo la denuncia presentata sabato scorso dall'Unione delle Camere Penali. L'iniziativa era stata presa dal presidente dell'organismo di rappresentanza degli avvocati Oreste Dominioni e del vicepresidente Renato Borzone e fa riferimento alla manifestazione tenuta dal leader dell'Idv in piazza Farnese, a Roma, durante la quale era stato esposto uno striscione che faceva riferimento a una presunta non terzietà di Giorgio Napolitano. Nella denuncia si sottolinea anche la frase pronunciata da Di Pietro: "Il silenzio uccide, il silenzio è un comportamento mafioso".

"Bene ha fatto la Procura di Roma ad iscrivere, come atto dovuto, la denuncia presentata dall' avvocato Dominioni, allo stesso tempo presidente dell'Unione delle Camere Penali e legale della famiglia Berlusconi. La Procura farà altrettanto bene quando iscriverà il nome di Dominioni e di chi, insieme a lui, mi ha calunniato sulla falsa presupposizione che io abbia offeso il capo dello Stato". E' il primo commento di Antonio Di Pietro alla notizia della iscrizione del suo nome nel registro degli indagati per le sue affermazioni fatte durante la manifestazione della scorsa settimana a Piazza Farnese.

"Una persona di tale levatura culturale e preparazione professionale - aggiunge - dovrebbe sapere che è un grave errore affidarsi a ricostruzioni giornalistiche sommarie, piuttosto che accertare prima quel che è successo realmente. Io porterò con me, come testimoni, oltre 200 mila persone che, attraverso la diretta streaming, hanno assistito al mio intervento. L'avvocato Dominioni porterà solo un generico 'sentito dire'. Ma, forse, la verità è molto più banale: chi ha fatto quelle denunce non intende perseguire un fine di giustizia, ma soltanto fare un favore ai propri clienti. Spiace che, per fare ciò, abbia coinvolto un'importante istituzione quale quella dell'Unione delle Camere Penali".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_876856879.html
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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi Aragorn il 04 feb 2009, 16:24

si ma anche un processo in corso per peculato e lì rischia la galera
solo che nessuno lo dice....


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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi takion il 04 feb 2009, 22:19

Che dicano che Obama è partito col piede sbagliato... mi sembra ridicolo. Ha già allontanato dal suo team chi ha colpe varie, ed ha anche sottolineato che la sua posizione non è salvaguardare il partito (come si fa in Italia) ma la nazione, il che, scusate, non è poco. Qui invece si fa tutto al contrario per confondere le persone e far poi pagare loro altre cifre.

Le prossime elezioni forse proporremo di farle pagare a chi si vorrà candidare, dato che la pubblicità porta le loro facce..!
Perché levare soldi ad un pensionato, uno studente, una casalinga, per aiutare a salire al trono qualche furbo losco individuo?

La posizione di Di Pietro mi sta bene anche perché ho seguito casualmente ciò che ha dichiarato e comprovato. I media sono colpevoli di fare pubblicità negativa senza vere informazioni! Anche questa sera Di Pietro sta parlando e delineando cosa è accaduto.
Da quando un politico quasi pretende di essere giudicato..? Mai accaduto prima!

Sicuramente qualche scheletro ce l'avrà anche lui, ma dico: aspettiamo a puntare il dito.
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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi Aragorn il 06 feb 2009, 14:36

sono già 5 i ministri non confermati dal congresso per problemi col fisco, lui sarà anche il nuovo ma certo si è circodando del vecchio...


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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi takion il 07 feb 2009, 00:23

Probabilmente non ha trovato di meglio o forse gli è stato consigliato, ma se ne libererà presto, visto che ha deciso di iniziare seriamente. Uno che dichiara da subito dopo eletto "mi spiace, ma non potrò tenere fede a certe promesse" per me è già serio perché non si nasconde come fanno gli altri, presta la propria faccia e si fa "percepire" da tutti. E' questo che gli da la fiducia della gente...(parlando di Obama). Puoi credermi o no, ma dato che giro anche su forums americani, ho già letto i vari consensi e mi ha anche preoccupato perché là ho detto chiaramente di non farne un eroe, dato che è un uomo con buoni propositi, ma di storie contrarie ne troverà a iosa, di non caricarlo di quel falso potere che gli stanno attribuendo, proprio perché è mortale e fallace come tutti.

A mio parere un presidente va anche aiutato dalla collettività, purché lui sia e si dimostri a tutti sincero, anche con notizie negative.
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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi nemesys_72 il 07 feb 2009, 10:16

sarà, ma se voto uno per varie promesse e poi mi dice candidamente dopo che è in carica "guarda ciccio, quello che ho promesso mi spiace ma non lo faccio", non è che mi ispiri tutta la serietà che ispira a te..
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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi takion il 07 feb 2009, 15:36

Errore, perché non ha detto "non lo faccio", bensì che "non sono in grado di mantenere alcune promesse fatte in quanto abbiamo altre e più grosse priorità". Quando mai hai sentito un nostro politico dire così? Fanno le loro riunioni interne, decidono e la collettività si trova col fatto compiuto anche se la cosa non sta bene. Intanto lui ha già eliminato i suoi che erano colpevoli di non aver pagato in tempo le tasse (non aver pagato in tempo... non vuol dire non aver pagato in alcun modo). Qui cosa spettano a mandare a casa quegli 80 che prendono stipendi d'oro?

Sapete già della prossima riforma che starebbero per votare? Vedrete che bello..!
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Re: L'amministrazione Obama parte col piede sbagliato.

Messaggiodi takion il 07 feb 2009, 17:18

Ecco come è partito Obama. Qui invece è tutto il contrario...


Conti in rosso, manager al top - Obama promette aiuti alle aziende in crisi, ma mette un tetto agli stipendi dei colletti bianchi. Noi, invece, li ricopriamo d'oro sempre e comunque
4 febbraio 2009 - 11:03
Conti in rosso, manager al top
Obama promette aiuti alle aziende in crisi, ma mette un tetto agli stipendi dei colletti bianchi. Noi, invece, li ricopriamo d'oro sempre e comunque

Non ci dorme la notte, Obama. La crisi occupa ogni pensiero del neopresidente americano che ha promesso, sì, aiuti statali ai settori finanziari e industriali che più patiscono la recessione - l'auto in primis -, ma a una condizione: che gli stipendi dei top manager non superino il tetto dei 500mila dollari annui. Una decisione dovuta (seppur finora solo ventilata dallo staff presidenziale e non ancora confermata), ragionevole e perfino decorosa, considerati i licenziamenti nell'ordine di migliaia e migliaia di unità in corso tutt'ora negli Stati Uniti (l'ultimo ferale annuncio è di Panasonic: 15mila dipendenti a casa).

Un provvedimento che colloca l'America, pur con tutti i suoi problemi, a una distanza siderale rispetto alla realtà italiana. Dove pare "normale" che gli stipendi dei super manager subiscano impennate inversamente proporzionali rispetto all'andamento dei bilanci e degli indici di Borsa delle loro stesse aziende. E non c'è recessione, né bolla finanziaria, né bufera dei subprime, né commissariamento di società al tracollo che minimanente freni l'inarrestabile galoppata verso il cielo delle buste paga vip. Non c'è limite all'improntitudine. L'azienda fallisce? Liquidazione stellare per il "povero" amministratore delegato, costretto ad andare a mungere qualche altra società. Gli utili scendono? Ritocchino (col segno più) allo stipendio del capo, a titolo consolatorio.

E' stato calcolato che nel Bel Paese, nel 2007, i cinquanta top manager delle società quotate abbiano incassato la stratosferica somma di 300 milioni di euro (+ 29% in un anno) contro una crescita inferiore all'inflazione (+2,3%) degli stipendi dei lavoratori dipendenti. I cittadini svenati dalle tasse perdono potere d'acquisto, lor signori, invece, hanno il problema di dove parcheggiare lo yacht, ché i posti in porto cominciano a scarseggiare. Bruxelles lancia il monito: «I manager superpagati mettono a rischio il sistema». E l'ex Alitalia che fa? Stacca un assegno di 15 milioni di euro al commissario Fantozzi. Meriti aleatori e portafogli gonfi: non c'è dubbio, per capi e capetti l'America sta qua.


http://liberoblog.libero.it/attualita/conti-in-rosso-manager-al-top-bl8224.phtml
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