Referendum: ...?

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Referendum: ...?

Messaggiodi takion il 14 apr 2009, 22:04

Tanto paga sempre al collettività per tutti i loro vizi..!
Quello che chiedo come cittadino italiano è solo una cosa: quanto tempo dovrà passare affinché chi è stato condannato in via definitiva non faccia più parte del Parlamento? Non guardo al colore politico, ma alle figuracce che fa tutta l'Italia con l'estero. Un paese fatto di pregiudicati..! Che c'è? Hanno paura di rimanere "a terra"?

ROMA - "La Lega cerca sempre una soluzione per trovare la pace con gli alleati". E' il semaforo verde che, dopo una giornata di riunioni e più telefonate con Silvio Berlusconi, il Carroccio accende all'ipotesi di un 'micro' election-day il 21 giugno, data dei ballottaggi per le amministrative. Una soluzione della quale i leghisti discuteranno a breve in un incontro con il Cavaliere, mentre tramonta definitivamente nel centrodestra l'idea del Pd di un accorpamento referendum-europee del 7 giugno, "incostituzionale" per il partito di Bossi che punta a far fallire il referendum.

Ma i referendari non si arrendono: continuano a chiedere la convocazione ad horas di un Consiglio dei ministri per indire l'election day in tempi utili (quindi non oltre giovedì) e con Giovanni Guzzetta bollano come "una porcheria da 300 milioni di euro di sprechi che si sostituisce ad una porcata da 400 milioni" l'ipotesi di fissare la consultazione il 21 giugno. Invece sembra ormai assodato che si procederà per decreto a spostare proprio al 21 giugno il termine ultimo della consultazione referendaria, che per legge deve tenersi tra il 15 aprile ed il 15 giugno. Prevale così la linea di chi, anche nel Pdl, reputa prioritario privilegiare rapporto con la Lega, coesione e capacità operativa di governo e maggioranza, rispetto alla battaglia referendaria.

"Che oggi non è più una priorità come prima - spiega il capogruppo dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri - perché non siamo più nell'Italia di Prodi e dei 10 mila partiti, la riforma politica è già avvenuta con la nascita del Pdl e del Pd e non è necessario strattonare la Lega con ulteriori accelerazioni". "Le urgenze - dice ancora Gasparri - adesso sono altre. Dobbiamo pensare al terremoto, alla crisi economica, portare avanti alla Camera ed al Senato l'iter di diverse leggi, senza che questo voglia dire cedere ai diktat della Lega, che a sua volta deve saper fare un passo indietro, non innalzare bandiere su certe norme come ha fatto di recente sui tempi di permanenza nei Cie. Insomma, cercare l'intesa discutendo nella maggioranza è una buona norma che deve valere per tutti".

Anche Berlusconi, che rientrerà domani dalla Sardegna, nei suoi contatti telefonici oggi ha mostrato di gradire la ricerca di un compromesso con il prezioso e fidato alleato leghista, a patto che sia il meno possibile oneroso per le casse dello Stato nei giorni della tragedia in Abruzzo. Su questo si impuntano Pd e referendari . "Non facciamo pagare agli italiani la Bossi-tax - afferma Dario Franceschini, segretario del Pd - Non è moralmente serio in questo momento buttare soldi dalla finestra".

"Considerato che le famiglie vittime del terremoto che vivono in tenda sono circa 10mila - non si da pace, a sua volta, Mario Segni - se il governo dicesse no all'election day si butterebbero dalla finestra circa 40mila euro a famiglia". Il voto il 7 sarebbe invece per Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione, "una truffa incostituzionale, messa in atto dai promotori di questo inutile e pericoloso referendum solo per uscire dall'ombra e dall'anonimato".

Guzzetta ribatte: "Pensare che siamo nelle mani di Calderoli per le riforme istituzionali fa venire i brividi". Ma intanto va consolidandosi quella che Calderoli definisce "una soluzione di buon senso", cioé il compromesso del voto il 21. "Consentirebbe notevoli risparmi - dice il Pdl Mario Valducci - visto che sono oltre 60 le province al voto e oltre 200 i comuni sopra i 15 mila abitanti, evitando però facilitazioni al raggiungimento del quorum che altererebbero l'esito del referendum". "La data più ragionevole è il 21 giugno - riassume a sera il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto - ma la Lega si faccia carico di tutti i problemi, perché non è ipotizzabile che se ne risolva uno lasciando aperti gli altri".


http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_934231589.html
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Re: Refrendum: ...?

Messaggiodi Aragorn il 15 apr 2009, 00:48

io trovo moralmente giusto nn accorparli, nella storia delle elezioni nn è mai stato fatto e farlo vorrebbe dire raggiungere sicuramente il quorum, rendendo il referendum falsato dalle altre elezioni.

un referendum passa se il 50%+1 della popolazione italiana alza il culo e va a votare non x' è di rimorchio ad altre elezioni. e ripeto io nn mi ricordo di referendum uniti ad altre elezioni quindi trovo assurdo solo l'idea di votare insieme


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Re: Refrendum: ...?

Messaggiodi takion il 15 apr 2009, 11:05

Però non si ha necessità di buttare altri soldi anzitutto quando non ce ne sono...usino i loro, visto che ne hanno molti! ;)
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Re: Refrendum: ...?

Messaggiodi Aragorn il 15 apr 2009, 11:27

si ma la democrazia è + importante

se passa il referendum chi prende 1 voto in + come partito governa


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Re: Refrendum: ...?

Messaggiodi takion il 15 apr 2009, 20:57

si ma la democrazia è + importante
Questo è vero, molto!

Però il resto è relativo dato che ormai non esiste più un colore che distingua gli uni dagli altri, se non quello delle figuracce che fanno loro e fanno fare all'Italia..! Ormai non importa chi va su ad "imperare" tanto ognuno se la prende comoda e se ne sbatte delle altrui problematiche. Basta che la popolazione paghi e tutto prosegue come prima. Sembra di vedere un mazzo di carte: le blu e le rosse, ma all'interno hanno uguali semi!

2 guerre mondiali, una rivoluzione e 5 giornate di Milano ed altre rivolte simili per approdare a cosa? Alle stesse situazioni di quelle passate epoche, tranne che qui sono esposte in modo differente data la tecnologia che varia...e che allora non esisteva.
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Re: Refrendum: ...?

Messaggiodi takion il 20 apr 2009, 11:57

E qui un altro articolo di diatribe interne che nulla fanno se non fermare lo svolgimento di cose più serie. Giusto è controbattere, ma se per ogni cosa ci si arena...ecco perché si va avanti a passo di lumaca.
Da parte mia non parteciperò come votante o altro e proprio perché sono contrario al buttare dei soldi in momento di crisi!

REFERENDARI SU BARRICATE, 21 GIUGNO PORCATA DA 331 MLN
ROMA - Continuano a "urlare" il loro dissenso per la "scelta scellerata" di dire no all'election day. Esultano per il sostegno che arriva in serata alla loro causa dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. Chiedono un incontro "urgente" a Silvio Berlusconi e invitano l'opposizione a non accettare "la chiamata in correità della Lega". I referendari, insomma, non si danno per vinti. Non considerano un 'no' definitivo, l'accordo siglato a palazzo Grazioli tra il presidente del Consiglio e i ministri del Carroccio. Il compromesso sull'accorpamento di referendum e ballottaggi al 21 giugno, del resto, è per loro inaccettabile. Perché, sostengono, "un minor spreco è sempre uno spreco: una porcata da 313 milioni di euro". La giornata dei referendari inizia alle 11 del mattino, con l'installazione di un presidio permanente davanti a Palazzo Chigi. A segnalarne la presenza, tre manifesti con la foto di un enorme maiale e la scritta '400 milioni per la porcata'. Chiaro il messaggio, che il presidente del comitato promotore, Giovanni Guzzetta, ripete come un mantra: "Chi non vuole l'election day al 7 giugno dovrà spiegare perché è pronto a sperperare 400 milioni di euro che potrebbero essere importanti per l'Abruzzo, pur di far fallire il referendum e soddisfare l'arroganza della Lega". Al ministro Roberto Calderoli, che sostiene l'incostituzionalità della consultazione, Guzzetta risponde con la promessa, da professore, di inviargli presto un manuale di diritto costituzionale. Ma soprattutto, sbandiera contro la "farneticazione leghista", il parere di due eminenti giuristi. "L'accorpamento del referendum con qualsiasi altra competizione elettorale - dice il presidente emerito della Consulta Annibale Marini - è assolutamente conforme alla Costituzione". E secondo un altro presidente emerito, Riccardo Chieppa, "nulla impone che il referendum venga votato da solo". Ma nel primo pomeriggio, da palazzo Grazioli arrivano pessimi segnali. Prima i capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, poi lo stesso Calderoli, parlano di un accordo raggiunto per il 21 giugno, giorno dei ballottaggi. Serve però il sì dell'opposizione, per cambiare la legge che non consente referendum oltre il 15 giugno. E allora Guzzetta lancia subito l'allarme: "L'opposizione rimandi al mittente la polpetta avvelenata della Lega". Se i quesiti venissero votati da soli il 14 giugno, spiegano i referendari a chi si avvicina al loro banchetto, si "butterebbero dalla finestra" circa 400 milioni di euro. Ma se si votasse con i ballottaggi se ne "butterebbero" circa 300. E allora la battaglia continua, per l'election day al 7 giugno. Anche se domani scade il termine di 50 giorni per la fissazione di quella data e anche se da palazzo Grazioli è uscito un 'no' chiaro. "Aspetteremo comunque in presidio permanente - assicurano - il provvedimento del Consiglio dei ministri e del presidente della Repubblica".


http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/approfondimenti/visualizza_new.html_934947473.html
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Re: Refrendum: ...?

Messaggiodi Aragorn il 20 apr 2009, 14:47

esiste una legge del 70 che vieta di fare referendum con le politiche appunto per nn falsare il quorum
nel 70 nn esistevano le elezioni europee che sono come le politiche come flusso di votanti, quindi se il principio del legislatore era di drogare il quorum allora la legge è applicabile anche alle elezioni europee


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Re: Refrendum: ...?

Messaggiodi takion il 21 apr 2009, 00:23

era di drogare il quorum
gliel'ho sempre detto di non accettare caramelle dagli sconosciuti... :mrgreen:
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