I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

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I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi Aragorn il 05 mag 2009, 12:24

Marchionne è in Germania per presentare ai politici e ai sindacalisti il piano della Fiat per Opel e sta tirando fuori dal suo mazzo una “nuova carta”, come io avevo previsto. Questa consiste nel fatto che GM parteciperebbe al nuovo gruppo, che si formerebbe con Fiat – a capo – unitamente a Chrysler. Sicché Fiat non comprerebbe Opel da General Motors, ma sarebbe GM a conferire la affiliata Opel alla nuova società che sorgerebbe dallo scorporo dal gruppo Fiat di Fiat auto e dalla fusione di quest’ultima con Chrysler e con rami di GM. In questo modo, la proprietà della famiglia Agnelli nel nuovo colosso dell’auto scenderebbe a una quota inferiore a quella attuale del 31 per cento di controllo, una percentuale a prova di Opa, che consentirebbe a Fiat di mantenere la maggioranza relativa e di superare il 30 per cento assieme ad altri soggetti.

Lo scorporo comporta la separazione di Fiat auto da Fiat Iveco (camion) e da Fiat CHN (macchine per l’agricoltura e per l’edilizia), un progetto che Marchionne aveva già delineato, quando era entrato in Fiat. E che implica di considerare l’automobile come un business a sé stante, come in effetti è. Sopratutto quando acquista le grandi dimensioni, derivanti da una produzione di auto, di sei-sette milioni di unità, come quella nel progetto che Marchionne sta presentando a Berlino. Ovviamente, però, le sinergie fra veicoli industriali e macchine per il movimento di terra e per l’agricoltura e autovetture esistono, sia dal punto di vista della tecnologia e di parecchi componenti sia dal punto di vista delle immagini di marca (il brand) e della rete commerciale. E certamente Fiat non intende trascurarle, tanto più che esse hanno un particolare rilievo in relazione al fatto che Chrysler produce Jeep, ossia sostanzialmente un ibrido fra il camioncino e l’automobile e fra le macchine agricole e per l’edilizia e gli autoveicoli multi-utilità.

Ora dobbiamo considerare sette punti di forza e sette punti di debolezza del piano che Marchionne presenta a Berlino. Cominciando dai punti di forza.

Il primo è costituto da ciò che Fiat offre a GM: non va dimenticato infatti che Opel non è di un proprietario tedesco ma di GM e che i suoi brevetti appartengono a GM. E questa non gradisce darne l’uso a terzi gratis, anche se è disposta a dare gratis le fabbriche di Opel e i suoi marchi a chi se la prende in carico.

Il secondo punto di forza di Fiat è costituito dal fatto che l’accordo eventuale con GM per Opel fa parte di un più ampio programma di accordi di Fiat con GM, in corso di definizione.

Il terzo punto di forza sta nel fatto che il governo federale degli Usa che ha versato e verserà a GM svariati miliardi di dollari ha interesse a che Opel rimanga a un gruppo in cui c’è già Chrysler, con azionisti Usa in posizione di controllo, che rimarranno comunque a una quota importante di Chrysler e quindi del nuovo gruppo con Fiat, in cui può entrare anche GM. Così la presenza Usa nella scena mondiale dell’auto si avallerebbe di nuova multinazionale italo-americana, con eventuali altri soci.

Il quarto punto di forza, a favore di Fiat, che si collega al terzo, ma è aggiuntivo è che questo accordo con Opel giova anche a Chrysler che può, così, fruire delle tecnologie per le auto di media cilindrata a basso consumo energetico di GM-Opel. E ciò interessa molto agli americani, oltre che a Fiat auto.

Il quinto punto di forza di Fiat nella trattativa tedesca è costituito dal fatto che l’unico altro offerente è la casa di componentistica austro-canadese Magna, che non è in grado di rimpiazzare i know how tecnologici di Opel di proprietà di GM. E che non si dichiara disposta a gestire Opel, ma solo a comprarla, fornendo capitale proprio, per rilanciarla, sicché Opel dovrebbe crearsi un proprio management ex novo

Il sesto punto di forza di Fiat consiste nell’obiettivo vantaggio industriale della fusione di Fiat auto con Opel, derivante dal fatto che ciò comporta economie di scala, per le loro produzioni di auto, che Marchionne valuta in un miliardo di euro annui di minori costi.

Il settimo punto di forza dell’offerta Fiat per Opel consiste nel fatto che le reti di distribuzione di Fiat e Opel si potranno unificare fra loro e con quella di Chrysler, generando una offerta di sei-sette milioni di auto, quindi il secondo gruppo mondiale dopo Toyota, con operatività in tutto il mondo. Ciò avvantaggia tutte e tre le compagnie che entrano nel nuovo gruppo multinazionale. E Opel non può conseguire un effetto simile con nessuna altra delle soluzioni possibili, che consistono nella offerta di Magna e nella creazione di una nuova impresa tedesca, con la partecipazione dei lavoratori e della mano pubblica.

A questi sette punti di forza si contrappongono sette punti di debolezza del piano Fiat.

Il primo sta nel timore dei sindacati tedeschi che l’integrazione con Fiat generi chiusura di fabbriche Opel, in particolare in Germania, ove i costi del lavoro sono più alti. E’ vero che Marchionne assicura che nessuna fabbrica Opel verrà chiusa in Germania, ma c’è comunque la prospettiva di riduzione a breve termine di addetti delle varie fabbriche e della sede centrale. E’ vero che ci sono analoghi pericoli con le altre due soluzioni. Ma essi potrebbero essere molto minori o, almeno, così pensano i sindacati, nel breve termine. Ciò pesa molto anche se le prospettive occupazionali a medio lungo termine con il piano Fiat per Opel possono essere migliori che con le altre soluzioni.

Il secondo punto di debolezza sta, per Fiat, sul fronte interno, cioè in Italia, ove i sindacati hanno timori analoghi a quelli dei sindacati tedeschi.

Il terzo punto di debolezza sta nell’orgoglio nazionale tedesco. E’ difficile per i tedeschi, che vantano una supremazia nell’auto, in Europa con Volkswagen e Daimler, ammettere di dover passare in sottordine in Opel a una casa di auto italiana, che oltretutto negli anni passati, prima del rilancio di Marchionne, non era particolarmente brillante.

Il quarto punto di debolezza dell’offerta Fiat per Opel si collega al terzo. Ed è costituito dal fatto che le due case tedesche di auto Volkswagen e Daimler non gradiscono che Fiat acquisti questa rilevanza sul mercato europeo e mondiale dell’auto e premono sulla pubblica opinione tedesca affinché non si realizzi questa operazione.

Il quinto punto di debolezza dell’offerta Fiat sta nel fatto che anche le case di auto francesi non possono non guardare con preoccupazione al nuovo colosso, che si formerebbe sul mercato dell’auto. Ed esse possono creare problemi, in sede europea, mediante la nota influenza che la Francia esercita sulla Commissione europea.

Il sesto punto di debolezza di questa operazione sta nella sua stessa dimensione e nei problemi che potrebbe creare, in particolare fra il management Fiat e il mangement Opel. Problemi che non ci sono nel caso di Fiat con Chrysler, che chiede di essere ristrutturata da un management europeo. Inoltre in questi caso non ci sono difficoltà culturali con il management di Fiat in quanto Marchionne è italo canadese e l’attuale a.d. di Chrysler è italo americano E negli Usa è difficile stabilire che è un connazionale e chi no.

Il settimo punto di debolezza di Fiat è che essa per Opel non offre molti miliardi, ma solo uno. E comunque, non è certo in grado di fornire un cospicuo apporto finanziario alla nuova iniziativa con Opel, mentre Magna sembra disposta a fornire svariati miliardi. E’ vero che Fiat offre, in tecnologia e rete distributiva, un valore economico molto maggiore. Ma dal punto di vista puramente finanziario non è la stessa cosa.

Dunque, l’esito della trattativa è altamente incerto. Va detto però che questa non è l’unica via per Fiat per arrivare al gruppo di 6-7 milioni di auto, di cui al piano del Lingotto. Ed il trio Elkan, Montezemolo, Marchionne è molto agguerrito e determinato. Inoltre Marchionne ha già fatto sapere che intende concentrasi nel gruppo Fiat, lasciando la vice presidenza di Ubs, in cui sarebbe potuto diventare il numero uno.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi nemesys_72 il 05 mag 2009, 13:33

vai sergione........
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi takion il 05 mag 2009, 14:11

Sì, vai che la carta igienica è gratuita... tanto pagamo sempre noi!

Abbiamo un mondo che sta andando a remengo e ancora si preoccupano di joint ventures? Altre tasse (fantocce come chi le emette) per veicoli che non dovrebbero più esistere?
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi Beleg il 05 mag 2009, 22:36

Mah... Speriamo bene...
Sull'operazione portata avanti dalla Fiat, il governo americano è intervenuto assicurando che alla Chrysler non ci saranno tagli di personale, idem il governo tedesco per la Opel, indicando anche 14 punti (o giù di lì) tassativi affinchè l'accordo vada in porto, compreso lo spostamento della sede centrale del gruppo unificato in Germania.
L'unico governo che ancora non ha detto nulla di sicuro sulla conservazione dei posti di lavoro in Fiat è quello italiano. Spero proprio che non si avveri il vecchio detto... gira gira il cetriolo...
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi takion il 05 mag 2009, 22:54

Mah, forse mi sono fatto capire male...
SI è ancora in crisi, come si può pensare si sia risolta così? E' (a mio parere) una breve euforia, perché si è anche legati agli altri mercati...quindi se qui ora va bene, non è detto che vada così anche altrove e in genere quell' altrove tende poi a rallentare l'andamento generico. Quindi: sino a che la crisi non sarà finita in ogni posto, non credo ci potrà essere una vera ripresa.

Parlando poi di autoveicoli... beh la cosa è ancora più ridicola, perché si parla tanto di non inquinare e ancora però si fabbricano quelli; c'è stato un ingegnere di Auckland che ha costruito e perfezionato il motore ad acqua, sperimentato su moto; è stato invitato dall'esercito USA a produrne uno per Hammer militari, che però andasse a misto, cioè acqua + diesel. Sembra lui abbia rifiutato in quanto è contrario all'uso di idrocarburi, così gli è sfuggito il business... ma che business sarà quando il pianeta sarà definitivamente morto?

Ci stanno girando intorno da troppo tempo ormai, e ogni volta se ne escono con un nuovo prototipo, ma sempre ad idrocarburi...hanno pensato, poi, che la crosta terrestre sta su anche per la grande pressione esercitata nel sottosuolo?
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi diegofio il 05 mag 2009, 23:22

non è cosi semplice takion
le case spendono mari di dollari per produrre auto meno inquinanti anche di solo qualche piccola percentuale di CO2. lavorano sul peso della macchina, sui pneimatici, sull'aerodinamica, sull'elettronica, tutto per consumare meno.
che arrivi un tipo qualunque con la scoperta dell'acqua calda mi pare poco plausibile. sai perchè gli avranno chiesto di produrre acqua + diesel? perchè molto probabilmente (ipotizzo!) per far andare un auto ad acqua per un numero sufficiente di chilometri servirebbe attaccare alla stessa un rimorchio pieno di acqua. un po' come l'idrogeno che ha bisogno di bombole enormi.
non basta far muovere un veicolo, serve vedere l'autonomia, la sicurezza, le dimensioni del serbatoio, l'affidabilità della tecnologia, la rete di distribuzione....

detto questo, poichè viviamo con i piedi per terra e ad ora le auto vanno ancora con benzina e gasolio, questo accordo farà del bene anche all'inquinamento: grazie a fiat, chrysler potrà vendere in america auto più piccole e meno inquinanti e a breve ibride (fiat sta studiando un sistema ibrido, d'altronde in america tira moltissimo).
quindi anche per gli usa il tempo dei suv giganteschi sta per finire, ed è certamente anche questione di moda.

d'altronde le alternative per le case automobilistiche di oggi sono due: o ti allei o chiudi baracca.
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi takion il 06 mag 2009, 00:28

Vorrei che fosse come hai scritto, ma purtroppo non è così. Le case hanno già in mano anche prodotti funzionanti che saranno dati nel prossimo futuro, e sai perché? Perché devono sfruttare il petrolio col quale ad oggi si fa tutto, anche il cibo.

Quell'ingegnere ha prodotto e provato una moto che va con una detta Joe cell.

http://www.youtube.com/watch?v=OWSAZhtCv_o e stranamente gli è stato proposto di "variare" il suo progetto immettendo petrolio. Visto che il prototipo ha funzionato e funziona, perché insistere con l'idrocarburo? Non ti sembra un'imposizione demenziale? Ha anche dimostrato quanta strada riesce a fare con 1 lt di acqua ionizzata...
Come mai non si vede ancora in circolazione? Non dirmi che non funziona perché c'è da smentire i filmati...

Altra cosa: Joe (inventore della cell) usò la sua invenzione per preparare un campo per la semina. 1 bulldozer, 1 camion e 1 trattore, tutti funzionanti per ben 6 mesi con la cell... questo non lo leggerete sui giornali o in televisione, però è scritto e basta cercarlo..!
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi takion il 06 mag 2009, 00:40

d'altronde le alternative per le case automobilistiche di oggi sono due: o ti allei o chiudi baracca
non la vedo molto così. Se immettiamo sul mercato la possibilità per ognuno di usare una Joe cell e non inquinare più, la cosa è ottima, però chi ne rimane "svantaggiato" è la parte che vende prodotti petroliferi. Praticamente un ricatto: o compri da me o fai nulla, anche se il tuo prodotto è migliore. Così è stato anche per Tesla...e credi che quei "signori" siano disposti a lasciar perdere? Joe subì minacce (e per quello pubblicò tutto in rete), mentre Stan Meyer fu ucciso mentre era al ristorante...

C'è un progetto già avviato che si occupa di fare in modo che molto di ciò che è convenzionale sia lasciato a sé, perché include un pagamento, e venga sostituito da uno "gratuito" alla portata di tutti. Il progetto è Venus Project, lanciato da tale Jacques Fresco http://www.thevenusproject.com/. Molti pensano sia un'utopia, ma sinceramente se lo è, le dico benvenuta perché è già iniziato materialmente... date uno sguardo al sito e capirete
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi `knives` il 06 mag 2009, 12:23

mi spieghi perchè un motore ad acqua fa rumore come uno a idrocarburi? cosi si sente nel video..
che modello di moto è?
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi takion il 06 mag 2009, 19:24

Il rumore è sempre lo stesso in quanto è dato dalle parti sfreganti tra loro. Praticamente hanno adattato una moto a benzina, per usare l'Orgone (non usa idrogeno o ossigeno) tramite l'acqua. Cerca Stan Meyer su youtube e vedrai che anche lui adattò una Dune Buggy ad acqua. Poco dopo fu avvelenato...anche quella faceva rumore, ma solo perché sono motori adattati e non direttamente prodotti...
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi `knives` il 07 mag 2009, 00:18

il motore ad idrocarburi non fa rumore xke ha parti metalliche che sbattono, ma xke scoppia, se sbatono, picchia in testa e non va bene..
quindi questi vorrebbero farmi credere che usano la candela imbevuta nell'acqua..inteessante, solo io rimanevo a piedi con la moto quando mi infilavo nei fiumi perchè si bagnava la candela quindi..
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi diegofio il 23 mag 2009, 14:47

uppo questo topic per segnalare una iniziativa di quattroruote. è possibile fare domande per telefono o mail ai giornalisti e tecnici su qualsiasi argomento relativo all'auto.
vi posso assicurare che rispondono, se non subito dopo qualche giorno al massimo.

sarebbe carino che takion chiedesse qualcosina su ste joe cell visto che io che sono abbonato da 10 anni non ne ho mai letto nulla!
ora non hanno messo ancora gli indirizzi di posta o i numeri di telefono sul sito comunque li ho sulla rivista.
le domande vanno fatte il 4 giugno dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.

per la categoria "tecnica" di cui mi pare faccia parte sta storia delle joe cell, la mail è redazione(at)quattroruote(dot)it con oggetto "tecnica"

se avete altre questioni, la mail è la stessa cambia l'oggetto tra
autonotizie
manutenzione
prove
attualità
polizze e multe
listini
scuola di guida

(mi raccomando di mettere l'oggetto)
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi `knives` il 26 mag 2009, 17:46

diegofio ha scritto:uppo questo topic per segnalare una iniziativa di quattroruote. è possibile fare domande per telefono o mail ai gio
....
....
(mi raccomando di mettere l'oggetto)



ottima iniziativa e notizia!
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Re: I 7 punti di forza e i 7 punti di debolezza del piano fiat

Messaggiodi nemesys_72 il 27 mag 2009, 12:08

fiat comunque punta e molto nell'acquisizione degli stabilimenti GM brasiliani, visto che il mercato brasiliano conta il 50% di tutto il sdamerica.
aggiudicandosi pure quelli diventerebbe la prima casa automobilistica in Brasile.
GM cerca di fare resistenza............ma i 6 miliardi di dollari di debito probabilmente la faranno cedere..
per quano riguarda opel, c'è solo da aspettare, si stanno giocando tutti le ultime chance..
certo è che un gruppo con Fiat, Alfa, Lancia, Opel, Vauxhall, (Saab?), Chrysler, Jeep, Dodge sarebbe ottimo..
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