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News: P2P: persecuzioni anche in Italia

MessaggioInviato: 19 gen 2004, 19:17
di Staff
<br> Vi riportiamo integralmente una news pubblicata su Tom's Hardware<p>
<blockquote><i>I discografici italiani si preparano a condurre azioni penali e civili contro gli utenti Internet che condividono brani musicali in rete, attraverso sistemi come il peer-to-peer, sull'esempio di quanto già sta avvenendo da alcuni mesi negli Usa.<br>
"Nei prossimi mesi i pirati musicali si devono aspettare le nostre denunce - ha detto a Reuters in settimana Enzo Mazza, vicepresidente della Federazione dell'industria musicale italiana - Colpiremo direttamente con azioni penali e civili coloro che condividono file in rete, utenti del peer-to-peer illegale".<br>
La nuova legge sul diritto d'autore punisce con il carcere o con una multa, secondo le circostanze, la riproduzione illegale di brani musicali, anche quelli scaricati dalla Rete od ottenuti dalla rete grazie al p2p, cioè lo scambio di file dall'hard disk di utente all'altro, sistema su cui si basano i siti come Kazaa.<br>
"Le leggi ci sono, a questo punto si tratta di applicarle", ha detto Mazza. "Ci sono una serie di opzioni che verranno utilizzate... prevalentemente denunceremo i casi alle autorità".<br>
"Abbiamo già denunciato grandi uploader", ha aggiunto il vicepresidente della FIMI. "Scaricare qualche brano è una cosa, ma distribuire grandi quantità di file musicali è un'altra cosa".<br>
Negli Usa la RIAA -- il cartello che riunisce le imprede discografiche -- ha cominciato a perseguire gli utenti dei servizi musicali illegali, rintracciandoli attraverso Internet e inviando loro email con la proposta di "conciliare" pagfando cifre stabilite, o di affrontare il giudizio in tribunale.<br>
Dopo l'offensiva, il download di file illegali negli Usa è diminuto di circa il 14% in un solo mese, tra novembre e dicembre del 2003.<br>
"No, noi non invieremo email intimidatorie - ha precisato Mazza - E' inutile fare monitoraggio, già segnaliamo agli Internet service provider i siti che violano le norme".
Per la FIMI, la diffusione della pirateria musicale online in Italia - uno dei paesi in cui è più forte la pirateria "classica", con la riproduzione illegale di cd, dvd, software - "è parallela alla crescita della broad band", della banda larga, che consente agli utenti di navigare velocemente e di scaricare file di grosse dimensioni. </i></blockquote><p>

MessaggioInviato: 19 gen 2004, 19:31
di Imrik
:arrow: f*** the authority
:arrow: f*** the police


8)

ovviamente f*** = fine

MessaggioInviato: 20 gen 2004, 02:05
di sku
attraverso internet posso far ascoltare un mio rutto ad un giapponese quasi in tempo reale. figuriamoci fare pubblicita' alla buona musica!!

possibile che gli artisti abbiano tutti sti bisogni fisiologici verso le grandi case discografiche? ma se scomparissero tutte? certo, mtv e robbie williams potrebbero non sopravvivere, ma tant'e'....chissene....

They said we'd be artistically free
When we signed that bit of paper
They meant let's make a lotsa mon-ee
An' worry about it later

Ooh ooh ooh I'll never understand
Ooh ooh ooh complete control - lemme see your other hand!

.....qualcuno lo predicava gia nel 1979.....

MessaggioInviato: 20 gen 2004, 15:15
di Imrik
miticicici clash

MessaggioInviato: 20 gen 2004, 16:09
di dark
ma è solo in ambito musicale la questione?

MessaggioInviato: 20 gen 2004, 16:12
di Imrik
beh qua parla delle case discografiche.. forse mireranno a quelli ke hanno un maggior numero di mp3...

sono morto :evil:

MessaggioInviato: 20 gen 2004, 18:26
di sku
per qualche strano motivo solo chi campa sugli artisti si sente minacciato dal p2p a tal punto da protestare a cosi' alta voce. forse e' qualcosa legato alla loro alimentazione, chissa'....

MessaggioInviato: 20 gen 2004, 18:54
di dark
emmmmbhooooooo :roll: