di Aragorn il 05 feb 2007, 22:54
Ricordate il centrocampista svedese della primavera dell'Inter Martin Bengtsson? Arrivò ad Appiano Gentile nell'inverno della stagione 2003/2004, strappato alla concorrenza di Ajax e Chelsea: 55 minuti nel Viareggio, moltre presenze in Primavera, alcune convocazioni in prima squadra. A distanza di qualche anno, sparito dalla scena calcistica, ha pubblicato in patria un libro che farà discutere molto il mondo del Calcio, dal titolo "I skuggan av San Siro", ovvero "Nell'ombra di San Siro": "I skuggan av San Siro" non è ciò che ci aspetteremmo tutti, un normale racconto di un ragazzo che ha coronato il sogno di giocare in una big europea... E' la cronaca shock dei 9 mesi trascorsi in nerazzurro tra overdose di droga, alcohol, dipendenza sessuale, crisi d'identità: periodo culminato con un tentativo di suicidio (tagliandosi le vene in doccia), il ricovero nel reparto psichiatria di un ospedale milanese ed il ritorno a casa. Nel libro, Bengtsson critica duramente l'ambiente del football e il trattamento che i grandi club riservano ai giovani talenti, usati come fossero robot senza cuore: "Non voglio aver più nulla a che fare con il calcio, è un capitolo chiuso della mia vita: non lo guarderò mai più, neanche in tv."
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»