Adriano ci ricasca ed è di nuovo polemica
Inviato: 22 feb 2007, 12:35
MILANO, 22 febbraio 2007 - Adriano è di nuovo un caso, o comunque una questione spinosa di cui l’Inter in questo momento avrebbe fatto volentieri a meno. E lo è tanto più dopo ieri sera: 90’ passati in panchina, dopo una decisione che per Mancini dev’essere stata difficile quanto inevitabile. Non una «semplice» scelta tecnica; o meglio, una scelta tecnica alla quale Mancini sarebbe arrivato dopo aver valutato non l’aspetto tattico e le caratteristiche tecniche dei suoi attaccanti, ma la partecipazione e il rendimento del brasiliano nel corso degli allenamenti degli ultimi giorni, verosimilmente condizionati da comportamenti che hanno ricordato certe sue mancanze di professionalità del passato. Quelle che invece Adriano sembrava aver finalmente messo alle spalle, con tanto di mea culpa, a parole e sul campo.
SENTENZA Sull’argomento, ieri sera Mancini ha speso poche parole, ma molto precise. Non ha messo il dito nella piaga, ma ha comunque fatto capire cosa lo ha portato all’esclusione del brasiliano a vantaggio di Crespo. Due frasi come una sentenza, riferimenti indiretti ma precisi: bastava saperli leggere. «Adriano — ha spiegato il tecnico — non ha giocato perché non stava benissimo fisicamente. Non aveva le condizioni per giocare una partita intera».
FOTO IN DISCOTECA Tutta «colpa» — è stato inevitabile dedurre — del 25º compleanno, festeggiato dal brasiliano con una serata nella sua villa comasca sabato scorso (ma la mattina successiva si era presentato alla Pinetina) e poi anche domenica sera, in un locale milanese. O perlomeno così pare, se è vero che ieri, nelle redazioni dei giornali scandalistici, giravano già foto eloquenti di un Adriano evidentemente su di giri. Il tutto nonostante le raccomandazioni che fin da sabato tutti — a cominciare da Moratti e Mancini — avevano riservato al brasiliano: invitandolo a non sprecare, proprio alla vigilia di un appuntamento importante come quello di ieri, il buon lavoro degli ultimi due mesi. Che non a caso lo aveva riportato ad un ottimo stato di forma, con tanto di 5 gol nelle ultime 7 gare.
LA RABBIA Il problema è che — invece — le due serate avrebbero inciso in maniera non ininfluente sulla brillantezza di Adriano negli allenamenti di lunedì (soprattutto) e anche martedì. Mancini non ha fatto altro che valutare quanto evidenziato dal campo e ad Adriano non sono bastati i timidi progressi di martedì per modificare la scelta del tecnico, deciso a puntare su un Crespo apparso in crescita. Adriano se n’è reso conto definitivamente ieri mattina, quando Mancini, nella rifinitura decisiva, ha messo Crespo al fianco di Ibrahimovic. E’ stato a quel punto che Adriano non ha nascosto la sua rabbia: senza gesti eclatanti o fughe dall’allenamento, ma dopo pochi minuti di «torello» assieme alle altre riserve, il brasiliano è tornato negli spogliatoi evidentemente contrariato.Con la stessa faccia che aveva ieri sera, sprofondato in panchina, con il cappellino calcato quasi fino agli occhi. Si è alzato solo nell’intervallo e poi nel secondo tempo, per scaldarsi a bordocampo assieme a Cruz, salvo poi tornare a sedersi quando Mancini ha scelto l’argentino, e non lui, per sostituire Crespo.
SENTENZA Sull’argomento, ieri sera Mancini ha speso poche parole, ma molto precise. Non ha messo il dito nella piaga, ma ha comunque fatto capire cosa lo ha portato all’esclusione del brasiliano a vantaggio di Crespo. Due frasi come una sentenza, riferimenti indiretti ma precisi: bastava saperli leggere. «Adriano — ha spiegato il tecnico — non ha giocato perché non stava benissimo fisicamente. Non aveva le condizioni per giocare una partita intera».
FOTO IN DISCOTECA Tutta «colpa» — è stato inevitabile dedurre — del 25º compleanno, festeggiato dal brasiliano con una serata nella sua villa comasca sabato scorso (ma la mattina successiva si era presentato alla Pinetina) e poi anche domenica sera, in un locale milanese. O perlomeno così pare, se è vero che ieri, nelle redazioni dei giornali scandalistici, giravano già foto eloquenti di un Adriano evidentemente su di giri. Il tutto nonostante le raccomandazioni che fin da sabato tutti — a cominciare da Moratti e Mancini — avevano riservato al brasiliano: invitandolo a non sprecare, proprio alla vigilia di un appuntamento importante come quello di ieri, il buon lavoro degli ultimi due mesi. Che non a caso lo aveva riportato ad un ottimo stato di forma, con tanto di 5 gol nelle ultime 7 gare.
LA RABBIA Il problema è che — invece — le due serate avrebbero inciso in maniera non ininfluente sulla brillantezza di Adriano negli allenamenti di lunedì (soprattutto) e anche martedì. Mancini non ha fatto altro che valutare quanto evidenziato dal campo e ad Adriano non sono bastati i timidi progressi di martedì per modificare la scelta del tecnico, deciso a puntare su un Crespo apparso in crescita. Adriano se n’è reso conto definitivamente ieri mattina, quando Mancini, nella rifinitura decisiva, ha messo Crespo al fianco di Ibrahimovic. E’ stato a quel punto che Adriano non ha nascosto la sua rabbia: senza gesti eclatanti o fughe dall’allenamento, ma dopo pochi minuti di «torello» assieme alle altre riserve, il brasiliano è tornato negli spogliatoi evidentemente contrariato.Con la stessa faccia che aveva ieri sera, sprofondato in panchina, con il cappellino calcato quasi fino agli occhi. Si è alzato solo nell’intervallo e poi nel secondo tempo, per scaldarsi a bordocampo assieme a Cruz, salvo poi tornare a sedersi quando Mancini ha scelto l’argentino, e non lui, per sostituire Crespo.