il Gallo va in NBA

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il Gallo va in NBA

Messaggiodi Aragorn il 23 apr 2008, 15:49

Gallinari in Nba, una (prematura) scelta annunciata


Allora Danilo se ne va. Incontro a un destino americano che era meravigliosamente scritto nelle stelle. Si trattava di capire tempi e modi e di questo ci piacerebbe ragionare, ora che sappiamo. Danilo Gallinari imbucherà la lettera con la quale si rende eleggibile: disposto a mettersi in coda con altri sbarbati universitari nel salone delle chiamate. Arriveranno i papaveri della Nba. Sputeranno i nomi. Lui si alzerà dal tavolo in giacca e cravatta e si calcherà sulla testa il berrettino della nuova squadra. «Vado adesso. Se entro nelle prime quindici chiamate resto con l'obiettivo di giocare subito. Oltre quella soglia delle quindici, non so. Forse prendo l'aereo di ritorno». Cosa che non succederà. La Nba non è il Festival di Sanremo. E nemmeno un giro elettorale in Italia. Sono mesi che gli scout compilano graduatorie e simulano il giorno delle chiamate. Non sono i nostri exit poll, ma roba di cui ci si può fidare: Danilo sarà uno dei primi cinque nomi, forse dei primi tre. Dunque il biglietto è di sola andata, perché a quel punto non si può dire di no, questa è legge - anche se non scritta - dai tempi in cui Naismith appese le ceste delle pesche inventando il basket. Sanno benissimo gli americani che Danilo è "the next big thing", la vera grande promessa della vecchia Europa. Nowitzky e oltre come nessuno, una frontiera inesplorata coi sui 20 anni da compiere ad agosto.
Per il nostro basket, come immagine, sarà pura manna. Brutto e brutale, ma vero: hanno fatto più grancassa al movimento, hanno strappato più pagine e spazi nei palinsesti l'ondivago Bargnani e il panchinaro fisso Belinelli dei titoli europei e delle medaglie olimpiche. Il personaggio più della squadra anche se grande.
Qui finisce il capitolo dei pro e ne comincia un altro. Gallinari finirà in una delle peggiori franchigie della Nba. Sono le regole: le prime a scegliere sono quelle con peggiore record. Forse Miami, forse New York e andrebbe già bene. Ma anche lì piano con le pretese: sarà un anno a raccogliere le magliette sudate in spogliatoio, magari senza aver nemmeno sporcato la sua. Cosa hai vinto, ragazzo, cosa hai già fatto in vita tua per venirci a chiedere subito qualcosa?
Avevamo un'altra speranza che cresceva, guardando Ginobili dominare la Lega, volando molto più in alto dello sciovinismo cestistico degli inventori del gioco. Ricordando Toni Kukoc, all'inizio mal sopportato dal geloso cast di Michael Jordan, diventare il perno e l'anima sopraffina di una delle più grandi squadre di tutti i tempi. Danilo fermati, aspetta. Prenditi l'Europa con Milano, magari tornata superpotenza sotto nuovi proprietari che pare siano finalmente sulla porta di casa. Oppure altrove, a Barcellona con Ettore Messina, o in Russia o in Grecia, con Obradovic, con Blatt, con Sergio Scariolo, con uno a scelta dei grandi maestri contemporanei. Giocare, imparare, crescere, vincere. Sentire che sapore ha uno scudetto, urlare sollevando una Coppa dei Campioni. Vivere e vincere da stella, perché nessuno oggi in Europa negherebbe questo status a Danilo. Come hanno fatto Toni Kukoc e Manu Ginobili. Come Danilovic. E prima di loro come il povero Drazen Petrovic, addirittura Sabonis con le ginocchia di cristallo e troppo feeling con la bottiglia, in tempi nei quali l'America aveva ancora le frontiere sbarrate e un inespugnabile senso di superiorità. Vincere, dominare. E poi andare, portandosi l'Europa nello zaino. E passare, magari a 22 o 23 anni, età nella quale i bravi studenti finiscono l'università, dalla porta principale. Altro che scelte, cappellini, maglie sudate e panchina propedeutica. Una cosa è l'arrivo del miglior prospetto europeo, altra è l'ingresso nella Nba di Mister Europa. Tappeto rosso che gli americani avrebbero srotolato subito come davanti a un nuovo Lebron James.
Tempo, cervello, personalità e talento giocavano a favore di Danilo Gallinari e di questo sogno. Chissà se c'è ancora spazio per afferrarlo.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: il Gallo va in NBA

Messaggiodi Aragorn il 23 apr 2008, 15:51



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Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
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Re: il Gallo va in NBA

Messaggiodi thrantir il 23 apr 2008, 19:20

certo che l'nba fa gola, ma penso che ora come ora l'europa sia molto meglio per la crescita come giocatore...
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