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Tagli alla sicurezza, ma il governo proroga la presenza militare in strada

ROMA – Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha annunciato nel corso di una conferenza stampa che i militari italiani pattuglieranno ancora le città fornendo supporto operativo alla polizia e ai carabinieri. «Abbiamo deciso di prorogare fino al 31 dicembre la presenza delle forze armate accanto a quelle di polizia nelle città e nei quartieri più pericolosi sia nelle opere di pattugliamento a piedi e sia nel controllo dei siti più pericolosi». Ha affermato La Russa nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi insieme al ministro dell'Interno Roberto Maroni.

«La sinergia tra le forze armate e le forze di polizia sta dando frutti positivi - ha proseguito l'ex di AN - All'inizio qualcuno guardava con sospetto alla scelta, ora tutti si sono resi conto che, il compito esclusivo è della polizia, ma quando occorre le forze armate danno una mano».
Commenti positivi alla proroga sono arrivati sia dal governatore del Piemonte, Roberto Cota, che dal vicesindaco di Milano, De Corato. Se Cota è contento che a Torino arriveranno ben 15 militari in più, rimarcando come si tratti «di un segnale di attenzione del governo nei confronti di Torino», Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano, ha voluto ringraziare La Russa perché «Per altri sei mesi 33 aree di Milano beneficeranno della presenza dei pattugliamenti misti di forze armate e dell'ordine, un importante contributo alla sicurezza del cittadino». De Corato spiega che lo scopo era quello «Di aumentare la percezione di sicurezza tra i milanesi e realizzarla in concreto, principalmente nelle zone periferiche di Milano e nei quartieri più a rischio.» E a suo dire l’intento è stato raggiunto.
In realtà non esistono dati certi sui quali poter discutere dell’effetto deterrente che una mimetica esercita nei confronti dei malintenzionati, tuttavia questo appare come l’ennesimo provvedimento tappabuchi del governo. Se c’è realmente un problema sicurezza nelle città italiane perché si tagliano i fondi destinati alle forze dell’ordine? Prorogando la presenza dei militari in strada non si risolve il problema, ma si cerca una soluzione tampone. Piuttosto sarebbe meglio implementare l’organico delle forze dell'ordine, migliorando i mezzi in dotazione a polizia e carabinieri. Soprattutto all’indomani del sit-in di protesta che le rappresentanze sindacali delle forze dell’ordine hanno effettuato mercoledì 21 luglio in piazza Montecitorio, questa proroga ha il suono della beffa o della pugnalata alle spalle come profeticamente asserivano i poliziotti in piazza (“Con una pugnalata, ha trafitto la funzionalità di tutte le forze di Polizia”). Innanzitutto i ragazzi e le ragazze dell’esercito sono addestrati per svolgere azioni e compiti militari e non di polizia, ma anche ammettendo che basti la presenza come monito ai manigoldi, tra qualche mese i militari dovrebbero (salvo nuove proroghe) abbandonare i presidi nelle stazioni e per le strade e far ritorno in caserma. Allora cosa succederà? Forse i dati in possesso al ministero della Difesa infondono tranquillità a La Russa che riesce a fissare una data di scadenza all’emergenza sicurezza: da tamponarsi preferibilmente fino al 31 dicembre 2010. Come fosse uno yogurt.
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