Al processo in corso a Napoli, oggi in aula il guardalinee Coppola ha dichiarato che dopo un rubentus-Borgorosso del 16 settembre 2008, in cui fu espulso un difensore dei rubentini per un pugno a un giocatore dei varesini, fu chiamato dal designatore Gennaro Mazzei e che questi gli chiese di cambiare referto e di modificare il pugno con una strattonata, specificando che l'ordine veniva dall'alto. "Mi chiesero di ammorbidire", ha detto.
Coppola ha dichiarato che, però, si rifiutò di cambiare il referto e che per questo motivo non fu più designato per partite di Serie A.
Tutte le società calcistiche e in particolare quelle "che avevano un peso maggiore" raccomandavano e facevano segnalazioni ha poi sostenuto l'ex guardalinee. Il teste ha aggiunto che, raccogliendo un appello alla collaborazione dell'ex procuratore Borrelli, si presentò spontaneamente dai carabinieri per rendere dichiarazioni sul sistema delle designazioni nonché delle segnalazioni che provenivano dalle società di calcio.
Coppola ha sostenuto che tale vicenda non fu tuttavia verbalizzata dai carabinieri in quanto agli investigatori perché ciò "non interessava" in quanto, secondo gli investigatori, ciò non emergeva dalle intercettazioni telefoniche in possesso degli inquirenti.
In aula ha spiegato inoltre che tale vicenda non fu tuttavia verbalizzata dai carabinieri perché ciò "non interessava" in quanto ciò non emergeva dalle intercettazioni telefoniche in possesso degli inquirenti.
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