Inventata la protesi al seno che suona
Inviato: 09 dic 2005, 15:30
Un chip che diffonde musica, ma tiene anche sotto controllo il battito cardiaco, la pressione e la respirazione, infilato in una protesi mammaria di silicone. Non è fantascienza, ma il progetto di un team di scienziati inglesi della BT Futu-rology.
Se tutto andrà secondo i tempi stabiliti, il chip diventerà realtà tra una quindicina d'anni. Gli scienziati inglesi puntano sul fatto ehe presto l'uomo potrà disporre di congegni elettronici super-tecnologici: questi ultimi consentiranno il "dialogo" tra il "seno musicale", una cuffia applicabile all'apparato uditivo e un dispositivo "bluetooth" fissato come un bracciale al polso, che servirà a controllare l'intero apparecchio.
Il termine "bluetooth" si riferisce a un metodo standard - economico e sicuro -per scambiare informazioni tra dispositivi diversi (telefoni cellulari, pc portatili, computer, stampanti, macchine fotografiche) utilizzando le onde radio.
In pratica in un seno troverebbe comodamente posto un lettore Mp3, nell'altro l'intera discografia della maggiorata.
A capo del progetto c'è l'analista Ian Pearson, il quale ha recentemente rilasciato un'intervista al Sun affermando che «è molto difficile per me, attualmente, pensare alle protesi mammarie come a oggetti puramente decorativi. Se una donna si fa impiantare qualcosa in maniera permanente, tanto vale che sia utile».
L'invenzione di Pearson potrebbe inoltre servire a monitorare lo stato di salute delle "rifatte". I sensori
collocati nel corpo di una paziente, collegati tra loro da impulsi elettrici, potrebbero avvisare della presenza di soffi al cuore, aumenti della pressione, diabete e neoplasie dell'organo mammario.
Ian Pearson è lo stesso scienziato recentemente balzato alla ribalta delle cronache per aver avanzato l'ipotesi di poter "scaricare", tra una cinquantina d'anni, l'intero contenuto del nostro cervello su un super-computer.
Pensieri "tradotti" in file, ricordi in forma di bit, emozioni e sentimenti "zippati" (cioè archiviati in forma compressa) e resi poi disponibili con una banale software.
Idea fantascientifica, della quale però si parla con crescente insistenza da quasi quarantanni.
Inoltre lo studioso, intervistato dal quotidiano inglese The Obser-ver ha dichiarato che «prima del 2020 avremo computer dotati di coscienza e livelli di intelligenza comparabili a quelli umani. Intelligenti, coscienti e capaci anche di provare emozioni».
Se tutto andrà secondo i tempi stabiliti, il chip diventerà realtà tra una quindicina d'anni. Gli scienziati inglesi puntano sul fatto ehe presto l'uomo potrà disporre di congegni elettronici super-tecnologici: questi ultimi consentiranno il "dialogo" tra il "seno musicale", una cuffia applicabile all'apparato uditivo e un dispositivo "bluetooth" fissato come un bracciale al polso, che servirà a controllare l'intero apparecchio.
Il termine "bluetooth" si riferisce a un metodo standard - economico e sicuro -per scambiare informazioni tra dispositivi diversi (telefoni cellulari, pc portatili, computer, stampanti, macchine fotografiche) utilizzando le onde radio.
In pratica in un seno troverebbe comodamente posto un lettore Mp3, nell'altro l'intera discografia della maggiorata.
A capo del progetto c'è l'analista Ian Pearson, il quale ha recentemente rilasciato un'intervista al Sun affermando che «è molto difficile per me, attualmente, pensare alle protesi mammarie come a oggetti puramente decorativi. Se una donna si fa impiantare qualcosa in maniera permanente, tanto vale che sia utile».
L'invenzione di Pearson potrebbe inoltre servire a monitorare lo stato di salute delle "rifatte". I sensori
collocati nel corpo di una paziente, collegati tra loro da impulsi elettrici, potrebbero avvisare della presenza di soffi al cuore, aumenti della pressione, diabete e neoplasie dell'organo mammario.
Ian Pearson è lo stesso scienziato recentemente balzato alla ribalta delle cronache per aver avanzato l'ipotesi di poter "scaricare", tra una cinquantina d'anni, l'intero contenuto del nostro cervello su un super-computer.
Pensieri "tradotti" in file, ricordi in forma di bit, emozioni e sentimenti "zippati" (cioè archiviati in forma compressa) e resi poi disponibili con una banale software.
Idea fantascientifica, della quale però si parla con crescente insistenza da quasi quarantanni.
Inoltre lo studioso, intervistato dal quotidiano inglese The Obser-ver ha dichiarato che «prima del 2020 avremo computer dotati di coscienza e livelli di intelligenza comparabili a quelli umani. Intelligenti, coscienti e capaci anche di provare emozioni».