<p>Microsoft è sull'orlo della rivoluzione, la softwarehouse sta infatti ripensando in modo totale le proprie licenze sul software, una revisione che viene annunciata in queste ore e che sta attirando l'attenzione dell'intero settore del computing, a cominciare da coloro che si occupano di codice aperto.</p>
<p>Sembrerebbe infatti che le licenze sui software passeranno da 10 a solamente 3, tutte formulate in modo assai più semplice e accessibile, orientate all'apertura del codice e alla sua condivisione e destinate perlopiù a coprire i progetti di sviluppo futuri dell'azienda: non riguarderanno dunque l'esistente. Per il solo Windows, Microsoft dà vita a due licenze speciali, dotate di paletti piuttosto consistenti all'utilizzo del codice.</p>
<p>La prima delle nuove licenze sarà <strong>Microsoft Permissive License (Ms-PL)</strong>: che consente a chi sviluppa software di vedere, modificare e ridistribuire il codice sorgente sia a scopi commerciali che non. </p>
<p> La <strong>Microsoft Community License (Ms-CL)</strong>, è orientata a integrare il codice sviluppato dalla società di Richmond con il codice dei liberi programmatori. Uno strumento di sviluppo collaborativo, come lo definisce l'azienda, che ricorda esplicitamente la <a href="http://www.opensource.org/licenses/mozilla1.1.php" target="_blank"> Mozilla Public License</a> </p>
<p>Infine la licenza più restrittiva: la <strong>Microsoft Reference License (Ms-RL)</strong>, in pratica proibisce che il codice sorgente venga utilizzato, consentendone esclusivamente la visualizzazione per scopi informativi</p>
<p>Il coro dei consensi a questa svolta è pressochè unamine anche se gli esperti hanno già sottolineato che nessuna delle nuove licenze è concepita formalmente per essere approvata come licenza open source da parte della <a href="http://www.opensource.org/" target="_blank">Open Source Initiative (OSI)</a>, una specificazione comprensibile almeno in questa fase, nella quale Microsoft non parla di open source ma si limita a descrivere questa iniziativa come una estensione delle Shared Source. Né sorprende che l'azienda dichiari come la licenze di reciprocità non sia compatibile con licenze simili come la GPL. Lo sarà invece con altre licenze approvate da OSI ma ci vorrà tempo per capire quali nei dettagli. </p>
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