<p>La parola d'ordine dei prossimi processori M2 è <strong>virtualizzazione</strong>, di fatti grazie alla prossima tecnologia "pacifica" le nuove CPU della casa californiana, permetteranno di gestire al meglio, assieme all'appropriato sottosistema software, più istanze di sistema operativo, anche differenti tra di loro, utilizzando un unico server. Questo approccio è utilizzato da molto tempo soprattutto nei datacenter, così da sfruttare al meglio le potenze di calcolo dei server a disposizione. Un supporto hardware permetterà di meglio gestire le potenze elaborative a disposizione, soprattutto in abbinamento alle potenzialità delle nuove architetture di processore dual core.</p>
<p>In quest'ottica Red Hat, nota distribuzione linux sta facendo letteralmente passi da gigante:</p>
<p> Red Hat integrerà in modo stretto le funzionalità di virtualizzazione nel proprio sistema operativo ed assicurerà il fatto che tutti gli aspetti della piattaforma Red Hat Enterprise Linux, dai tool di gestione ed installazione fino al software management, mettano i clienti in grado di implementare ambienti virtualizzati con semplicità ed in modo efficace. Coerentemente col modello open source di Red Hat, l’azienda offrirà integrazione totale e supporto alla tecnologia di virtualizzazione Xen sviluppata dalla comunità open source. Tra i dettagli dell’iniziativa di virtualizzazione integrata ci sono:<br />
- Una piattaforma completa per realizzare una server consolidation, riducendo i costi e migliorando i livelli di servizio.<br />
- Un ambiente completo di sviluppo e QA, che mette in grado gli sviluppatori di ridurre significativamente il tempo e la complessità legata alla scrittura ed al testing di codice su diversi sistemi target.<br />
- Supporto ad astrazioni hardware, che offre agli IT manager i vantaggi dell’hardware più avanzato su stack software, senza le spese legate a progetti estesi di qualificazione e migrazione </p>
<p> </p>